Confusione

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Matthew.

Vidi Sofia impallidire, i suoi genitori immobilizzarsi e Andrea diventare rosso dalla rabbia.

Tutto questo per aver nominato "mio padre".

-Andatevene immediatamente da casa mia- disse furibondo il padre di Sofia.
- Scusate ma cosa ho detto di male?- chiese mia madre.
- Sofi tutto apposto?- le chiesi perplesso.
- Fuori- urlò istintivamente Andrea.
Sofia non fiatava, stava fissando un punto della tovaglia ma vidi comparire delle lacrime sul suo viso.
Io e mia madre non avevamo spiegazioni per quella reazione, quel nome aveva rovinato tutto in pochi minuti tanto da ritrovarci buttati fuori casa.
Ci dirigemmo verso la macchina seguendo il percorso per tornare a casa ma un'inaspettata affermazione attirò la mia attenzione:
- Sono sicura che quella sgualdrina della tua ragazza sia andata a finire a letto con tuo padre!- disse prontamente mia madre.
A quelle parole fermai bruscamente la macchina.
- Non permetterti di chiamare così Sofia! Non sai cosa stai dicendo. L'unico squallido in questa faccenda è quell'essere spregevole che ti ostini a definire mio padre- le urlai contro.
- Non sarà stato un buon marito ma come padre non ti ha mai fatto mancare niente-

Quelle parole lacerarono il mio cuore.

-Un padre non abbandona suo figlio prima che nasca o meglio, non lo abbandona a prescindere. Un padre non scappa in America dimenticandosi del suo passato se non per scopi economici. Un padre non lascia in difficoltà la sua famiglia e non fa le cose spregevoli di cui più volte è stato accusato. Quello che tu continui a difendere ti ha lasciato sola con una povera creatura nel periodo più grave della tua malattia e non merita di essere nemmeno nominato.-
A quelle parole mia madre ammutolì ma non appena mi appoggiai allo schienale dopo lo sfogo, notai le sue lacrime.

Mi sentivo terribilmente in colpa per ciò che avevo detto all'unica donna che si era occupata di me, ero perplesso sul perché la famiglia di Sofia aveva reagito così e la cosa più frustate era che il colpevole di tutto ciò era nuovamente lui.
- Scusami, non volevo dire quelle cose- mi scusai con lei.
- Tranquillo, purtroppo hai ragione- rispose.
L'abbracciai delicatamente per paura di poterle far male. Ultimamente era dimagrita tanto.
- Ma ti dimostrerò che non sbaglio sulla tua amichetta- riprese la parola.

Ci risiamo.

Mi staccai da lei e la guardai negli occhi:
- Sofia è una brava ragazza-
Dopo aver pronunciato quelle parole pensai che forse il motivo della sua sofferenza in passato poteva essere mio padre.
Mille idee mi passarono per la testa e più aumentavano, più mi accorgevo di star male per quella ragazza.
Arrivati a casa, decisi di chiamarlo, ero furioso con lui.
- Che cazzo hai fatto a Sofia?- urlai io.
- Chi è Sofia?- rispose irritato mio padre.
- Sofia Vinci- cercai di calmarmi inutilmente.
Dopo aver pronunciato il suo nome mio padre riattaccò.

Nessuno osava parlare.

Passarono diversi giorni da quella sera, eppure Sofia non rispondeva al telefono, mi evitava nonostante facessi di tutto per parlare con lei.
Ero perplesso, frustrato, arrabbiato con me stesso perché in qualche modo mi sentivo colpevole e mi mancava terribilmente Sofia.

Ah se mi mancava.

Dopo alcune settimane e dopo continui messaggi e appostamenti sotto casa sua, Sofia mi rispose:

"Non voglio più aver a che fare con te e con la tua famiglia. Ho sofferto abbastanza, chiedi spiegazioni a quell'uomo e non mi cercare più"

Il messaggio arrivò come un fulmine a ciel sereno, mi sarei aspettato tutto al di fuori di quella risposta.
Dopo tutto quel tempo passato a cercarla non avrei mai accettato una risposta del genere.
Infuriato mi diressi a casa sua nonostante fossero le 7 di mattina.
Percorsi i chilometri in macchina e mi piombai letteralmente sulla porta di casa sua.
- Sofia apri!- nessuna risposta- sono settimane che mi eviti, ora basta- urlai.
E continuai per parecchio tempo nonostante le occhiatacce dei vicini.
- Sofiaaaa- urlai esasperato.
- Si?- disse una vocina familiare dietro di me - La porta me la ripaghi tu- continuò sarcastica.
Avanzò con le chiavi in mano, sicuramente era andata a prendere la colazione, ma preso dalla foga me ne ero totalmente dimenticato.
- Tu non vai da nessuna parte senza prima spiegarmi tutto- dissi fermamente.
Si scostò i capelli dalle spalle e con grandissima tranquillità rispose di no.
Le avevo quasi sfondato la porta e lei era calmissima? Mi aveva inviato quel messaggio e ora mi trattava gentilmente?

Quella ragazza mi rendeva pazzo.

A quel punto la sollevai e la trascinai in macchina non curante della sua ribellione.
- Dove mi stai portando?- chiese esasperata rendendosi conto di essere intrappolata nella BMW.
- Non lo so- risposi confuso.

Ed era vero, non ero consapevole delle mie azioni.

**
Salve gente? Vi state chiedendo cosa è successo a Sofia? E fra i due cosa succederà?
Sto scrivendo il nuovo capitolo ma non sono sicura di pubblicarlo viste le poche visualizzazioni degli ultimi capitoli..
Aiutatemi a migliorare la storia, basta un piccolo commento, positivo o negativo che sia.

Pleaseee😘

Labbra rosso fuocoWhere stories live. Discover now