Pensieri

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Matthew.

Era ormai tardi quando mi recai a casa e trovai mia madre stesa sul divano avvolta da un profondo sonno e dalle calde coperte. Era così serena mentre dormiva, mi ricordava gli anni dell'infanzia: siamo sempre stati io e lei, lei che mi accompagnava a scuola ed io che le facevo i lavoretti delle elementari per renderla felice, lei che mi raccontava le storie della buonanotte anche a costo di stare con la candela accesa, visti i continui tagli alla luce dovuti ai pochi soldi, io che facevo finta di dormire per non farla addormentare tardi, lei che mi rimproverava negli anni dell'adolescenza perché tornavo a casa a ore indecenti ed io che avevo cominciato a lavorare di nascosto per risparmiarle i turni extra al lavoro, sempre io e lei.
Tutti i nostri ricordi mi tornarono alla mente ed io non potei fare a meno di esserne felice; i ricordi ci avevano sempre mantenuti vicini anche a chilometri di distanza e ciò era magnifico.
Andai a farmi una doccia bollente per svuotare la mente ma il risultato non fu quello desiderato.
Sofia si era impossessata dei miei pensieri. Troppo bella, troppo sicura, troppo determinata, troppo per me.
Nonostante cercassi di distogliere la sua figura dalla mia mente, l'immagine continuava a tartassarmi.
A differenza di molti non ero il solito ragazzo duro che si faceva tutte le ragazze, certo mi piaceva divertirmi, ma non andavo di certo a vantarmi. Ero determinato in ciò che volevo, ma da quando Kate era uscita dalla mia vita l'insicurezza aveva surclassato ogni mia caratteristica..
Al solo pensiero di Kate il dolore stava affiorando ed io non potevo permetterlo.
Cercai di addormentarmi anche se il sonno ultimamente odiava farmi visita perciò presi l'IPhone per ascoltare un po' di musica, addormentandomi con le bellissime parole di "I lived" degli Onerepublic.

"Remenber me for centuries.. Yee eee".
Il rock mi sveglio improvvisamente nel cuore della notte. Erano le 5.23 ed io ero già in piedi senza un briciolo di sonno, così decisi di ammirare l'alba uscendo nel cortile. L'aria fresca era rilassante e la maestosità di Roma rendeva tutto più magico.
- Anche tu sveglio- sentii la mano di mia madre appoggiarsi sulla mia spalla.
- Dovresti riposarti- le risposi in modo protettivo.
- A che ora sei tornato?- non rispose cambiando discorso.
- Tardi, da pompiere sono diventato un modello di Vogue e non so come ho fatto, Sofia non mi ha dato modo ti replicare..- ripensai a lei.
- Uh, da come pronunci il nome Sofia ci deve essere qualcosa sotto, non mi nascondere niente- mi disse curiosa.
- Non pensi che a 26 anni io debba avere anche una vita privata?- scherzai- Comunque non è nessuno di importante- risposi per poi raccontarle la giornata precedente.
Mentre mi preparavo, il telefono squillò illustrando un numero sconosciuto:
- Ciao Matt, sono Sofia- disse.
C...os..a?? Non mi sembrava vero.
- Sei muto o cosa? Ti volevo dire che ho le foto da consegnarti, la più bella uscirà domani sulla copertina poi ti dico meglio- continuò.
- Dimmi dove ci vediamo e a che ora- risposi.
-Ti mando l'indirizzo per messaggio, ci vediamo fra 30 minuti-
- A dopo, un bacio- risposi prima di sentir terminare la chiamata.

Sofia mi aveva chiamato e stavamo per vederci.

Dovevo resisterle.

Mi misi una delle camicie più belle per l'appuntamento. Era un appuntamento vero? Non volendo sembrare un povero illuso, indossai t-shirt, jeans e la giacca di pelle data la leggera brezza mattutina delle giornate di maggio.
- Se continui così, ti toccherà comprare una nuova boccetta di profumo!- rise mia madre.
- Ho esagerato?- chiesi preoccupato.
- Tu sei sempre bellissimo- mi baciò la fronte per poi augurarmi buona fortuna.
Forse stavo veramente esagerando ma vista la bellezza di Sofia, dovevo essere alla sua altezza.
Arrivai al bar con leggero anticipo e passai il tempo restante a notare la cameriera provarci spudoratamente con me.. finché mi accorsi di due splendide e chilometriche gambe venirmi in contro.
Una ragazza con vestitino scollato sulla parte dorsale e con scarpe aperte si stava avvicinando ed era la ragazza più bella che io avessi visto.

Sofia.

Labbra rosso fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora