<<Buongiorno zia>> entra in cucina Sophia riferendosi a Dorothea.
L'ha sempre chiamata così sin da piccola, io ed Enea quando eravamo piccoli lo facevamo ma ora non più, ciò però non cambia che teniamo a lei come se lo fosse.

<<Buongiorno Cassy>> mi guarda mia sorella sedendosi accanto a me e stampandomi un bacio in guancia.

È radiosa, mi somiglia molto ma trovo che lei sia nettamente più delicata, i suoi tratti sono meno segnati dei miei e lo sguardo è decisamente diverso, più puro come è giusto che sia.
Tiene i capelli lunghi legati in una coda altissima e un fiocco bordeaux,come la sua uniforme, a coprire l'elastico.

<<Sei bellissima>> ha bisogno di una spintarella sta mattina e poi non potrebbe essere più vero.

Ci raggiunge anche Enea, vestito a differenza nostra con i suoi abiti di uso quotidiano, quanto lo invidio.

Si avvicina a noi due e lascia un bacio sulla fronte ad entrambe.
Anche lui è un gran bel ragazzone, alto e massiccio, il suo ciuffo castano chiaro lo rendono nettamente il più diverso tra noi tre, ma i suoi occhi azzurri sono proprio come quelli di mia madre e di conseguenza molto simili ai miei.

Doth serve la colazione ed io invece mi verso solo un bicchiere di succo d'arancia, non ho mai fatto colazione non è una delle mie abitudini, so che è sbagliato ma se non voglio vomitare non appena metto piede fuori di casa devo fare così.

Non appena si fa ora entro nel lussuoso ascensore e torno finalmente giù, con i piedi a terra.
L'autista che i miei avevano fatto preparare per noi ci sta aspettando ma mio fratello ha deciso di accompagnarci con la sua auto, presto partirà per il college e nonostante tornerà spesso vuole passare quanto più tempo possibile con noi.

Saliamo in auto e do il compito a Sophia di mettere la musica, fortunatamente l'ho istruita bene e i suoi gusti sono già di un certo livello.

Mettiamo tutti quanti la cintura e partiamo, attraversando le strade già affollate di New York.

  <<Vi raccomando fate le brave>> dice premuroso mio fratello, totalmente all'improvviso.

Non lo considero un padre visto che ci leviamo a malapena due anni ma sicuramente è il mio punto di riferimento, ci siamo sempre dati forza a vicenda.
Il suo è l'unico amore che ho sempre avuto e insieme cerchiamo di non farlo mancare mai a Sophia.

A differenza nostra lei ha la fortuna di avere due figure che la amano e si prendono cura di lei noi invece a parte noi stessi non avevamo nessuno da cui andare se non Dorothea.

Lasciamo prima Sophie che con le gambe un po' tremolanti scende dall'auto.

<<Testa alta e sorridi, è solo il primo giorno>> parlo dopo aver abbassato il finestrino, lei annuisce e dopodiché si volta varcando la soglia del cancello principale.

<<Quando io non sarò in casa>> inizia Enea <<Ti raccomando non trascurarla, anzi prenditene cura anche da parte mia>> dice dopo aver rimesso in moto ed essersi avviato verso la mia scuola.

<<Tranquillo, ci penso io a lei>> mi volto a guardarlo, <<Tu piuttosto prenditi cura di te e non avere sempre il pensiero a noi, sei al secondo anno di college devi godertelo, l'anno scorso era diverso perché nonostante non abitassi in casa con noi eri sempre vicino ma non importa, noi staremo bene e poi ci sentiremo spesso>> aggiungo senza permettergli di dire altro.

𝐂𝐨𝐥𝐥𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 Where stories live. Discover now