Mai.

Mai.

Gli sarebbe bastata una volta, una sola volta che almeno- almeno si fosse scusato per non esserci, e forse ora non ce l'avrebbe avuta così tanto.

Un bambino non ha bisogno di essere accontentato, ma ha bisogno di capire.

E Christian voleva dannatamente capire come fosse possibile non dialogare ad un tavolo con un figlio.

Come si faceva ad ignorarlo, come si faceva a zittirlo perché "mi fa male la testa, abbassa la voce"?

Come si faceva?

Ma lui ci era passato sopra.

Lui ci sarebbe passato sempre sopra, perché l'unica cosa che voleva era un padre ed una madre che lo amassero davvero.

E perciò si sarebbe anche scordato di tutto se solo gli avessero chiesto per una sola e misera volta, scusa.

Li avrebbe perdonati se solo gli avessero detto che gli dispiaceva.

E allora Christian- Christian avrebbe detto che- che non c'era bisogno, che li capiva, che avevano altri pensieri per la testa molto più seri, come un lavoro precario o delle ingiustizie, o- o tantissime cose, e invece quei momenti non arrivavano mai.

Mai.

L'unico amore che avesse mai conosciuto era stato quello degli amici.

Amici che pian piano erano diventati sempre più simili a lui.

Perchè se ti senti fuori luogo, ti escludi da certi ambienti ed entri in altri.

E quindi il suo gruppo comprendeva più persone, ma quelle a cui era più affezionato erano sempre coloro che avevano dei problemi a casa, e perciò lì dentro non volevano tornarci presto.

E con loro condivideva sogni, speranze, progetti futuri.

Forse per questo aveva legato così tanto con Alex e Luigi.

Alex era il più grande, ed era ovvio che, adolescente com'era, con i suoi non andasse molto d'accordo.

Luigi proprio in quegli anni stava vivendo la separazione dei suoi genitori.

Ricordava di quando Alex e Luigi erano seduti sui muretti a rollarsi le sigarette, mentre lui rimaneva in piedi a palleggiare col pallone perché era instancabile (e anche perché Alex gli proibiva a quell'età di fumare, dicendogli che fosse troppo presto), e condividevano i loro pensieri, condividevano le loro sensazioni, le cose che li turbavano e le cose che li rendevano felici.

L'unico amore che era stato in grado di conoscere era quello di due estranei che si erano comportati come fratelli maggiori senza chiedergli nulla in cambio.

L'unico amore che gli aveva accarezzato la guancia era stato di un estraneo con cui non avrebbe dovuto aver niente a che fare, che era entrato nella sua vita prepotentemente ma che ora lo trattava con un rispetto innaturale.

Ma nonostante questo non aveva mai fatto stronzate, e merda se era facile farle.

Quanto dolore che aveva provato, e quanto avrebbe voluto spegnere il cervello con le sostanze più varie solo lui lo sapeva.

Ma non l'aveva mai fatto.

Non aveva mai fatto di proposito del male a qualcuno, nonostante la rabbia per farlo non gli mancava.

Era entrato nelle brutte compagnie, ma ci era uscito abbastanza velocemente.

E tutto senza nessuna guida.

Senza nessuna merda di guida.

E voleva urlarlo a suo padre che mentre suo figlio tirava cazzotti al muro, lui non c'era.

Come le Maschere di Pirandello. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora