Presentazioni.

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«Come abbiamo iniziato a parlare?»

«Lavoro per tuo padre, un giorno ci siamo beccati fuori ad un bar, ci siamo salutati e ci siamo presi un caffè insieme.»

«Come abbiamo preso confidenza?»

«Un amico in comune, poi abbiamo iniziato ad uscire insieme.»

«Come ci siamo dichiarati?»

«Una sera di un'uscita normale gli altri se ne sono andati e noi siamo rimasti fino a tardi, abbiamo fatto una passeggiata e ci siamo rivelati i nostri sentimenti.»

«Perfetto.»

Disse soddisfatto, il biondo.

«Ma dovrò dirle davvero queste cose?»

«No, solo a qualche adulto se te lo chiede, agli altri puoi dire che abbiamo scopato prima di parlarci.»
Disse tranquillo Mattia, mentre digitava qualcosa sopra al proprio telefono.

Christian lo trovò giusto, mentre faceva attenzione alla strada.

«Dove devo girare?»

«A destra, duecento metri e sulla sinistra dovrebbe trovarsi la nostra destinazione.»
Mormorò distratto Mattia.

«I tuoi amici già sono fuori?»

«Se mi rispondessero te lo direi.»

Rispose abbastanza irritato il più piccolo, prima di abbandonare definitivamente il telefono e guardare la strada insieme al più alto.

Quello continuò a guidare, abbastanza lento per cercare di scorgere l'insegna del locale dentro cui si sarebbe svolta la serata, e quando ne lesse il nome sopra una scritta neon, richiamò Mattia.

«Oh, dimmi se vedi la freccia del parcheggi-.»

«Eccola lì, "parcheggio interno."»
Indicò il diciassettenne, e il più grande seguì il suo sguardo prima di entrare per quell'apertura.

Entrò, e dopo qualche fila di macchine, vide un gruppo di ragazzi parlare in cerchio.

«Sono loro.»

Sorrise Mattia, felice di vedere i propri amici, mentre Christian cercava un posto libero.

Annuì distratto, e quando finalmente lo trovò, parcheggiò.

Prima che il moro spegnesse la macchina, il biondo richiamò la sua attenzione.

«Tutto bene?»

Il moro girò la chiave, sentendo l'auto spegnersi immediatamente, e controllò di aver messo a folle.

«Chiedimelo di nuovo e invece del coming out ti piego sulla tavola della festeggiata.»

«Aggressivo.»
Constatò il più basso, prima di avvicinarsi a lui e dargli un bacio, e poi aprire la portiera e scendere.

Okay, ora toccava a Christian.

Ce la poteva fare.

Paura?

Nascondila.

Sguardo serio, tono freddo, testa alta.

Non ci voleva niente.

Mattia stava per fare il giro della macchina per vedere se l'ormai riccio stesse scendendo, ma qualcuno gli saltò praticamente addosso, abbracciandogli forte il collo.

Si voltò, e subito riconobbe chi era.

«Rory!»
Sorrise contento il biondo, abbracciando la rossa per qualche secondo prima di allontanarsi.
«Fatti vedere, oh!»
E fece qualche passo indietro, e quando la vide, così bella, così felice nel suo abito lungo dai colori pastello, sorrise.
«Sei stupenda!»

Come le Maschere di Pirandello. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora