3. Sorry!

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Dakota era rimasta ad osservare quel ragazzo con un'espressione tra l'incredulo e il sorpreso.

La stava forse prendendo in giro?

Com'era possibile che stesse per andare a trovare la sua ragazza in un paese completamente opposto senza che l'avesse mai incontrata prima? Adesso era lei a voler fare conversazione, improvvisamente aveva un milione di domande da porgli.

Stava per aprire bocca, quando una hostess si avvicinò a loro con un carrello argentato.

<<Buongiorno signori, gradite qualcosa per pranzo?>>

"Pranzo?" pensò Dakota, lanciando uno sguardo allo schermo del telefono per controllare l'ora: le tredici e quarantasei.

Erano veramente trascorse già tre ore dal decollo? Evidentemente parlare con Neil era stato più scorrevole del previsto.
L'idea di dover aspettare ancora dodici ore prima dell'atterraggio, la riportò nuovamente con i piedi per terra, o meglio, sul pavimento di quell'aereo.

<<Per me un tramezzino al tonno e una bottiglietta d'acqua, per favore>> aveva ordinato Neil.

Dopo aver buttato un occhio al contenuto del carrello, Dakota aveva optato per un panino pomodoro e formaggio.
I due si erano augurati l'un l'altra un buon pranzo e avevano iniziato mangiare.

Al primo morso, Dakota si rese conto di quanto in realtà stesse morendo di fame. Adesso che ci pensava, quella mattina non aveva avuto neanche il tempo di fare colazione, mentre la sera prima aveva finito a stento la sua insalata, con lo stomaco chiuso per via dell'agitazione.

Finì il sandwich in pochi morsi, seguita subito dopo da Neil. Mentre era intenta a bere un sorso d'acqua dal suo thermos azzurro, lo stomaco di Dakota iniziò sonoramente a brontolare. La ragazza si scusò imbarazzata.

<<Non preoccuparti, è normale - la rassicurò Neil - Hai ancora fame?>>

<<Sì - ammise Dakota - quel panino deve avermi aperto lo stomaco. I pasti gratuiti in volo sono sempre molto ridotti>>

Neil sfilò il suo zaino da sotto il sedile e iniziò a cercare qualcosa al suo interno.

<<Tieni, prendi queste>> le disse, porgendole un pacchetto di patatine una volta terminata la ricerca.

Dakota osservò di sfuggita l'interno del suo zaino, senza fare a meno di notare un evidente nonché abbondante rifornimento di ogni sorta di generi alimentari: biscotti, patatine, snacks vari, merendine.. In quel momento capì perché il suo bagaglio sembrava sul punto di esplodere.

Era incredibile come fosse riuscito a superare i controlli senza troppi problemi.

<<Ti ringrazio, stavo davvero morendo di fame - gli disse, tirando fuori una manciata di patatine dal sacchetto -
Scusa se mi intrometto, ma per quale motivo di sei portato tutto quel cibo? Una volta arrivato in Australia dovrai vivere in un bunker?>> Gli chiese, prendendolo in giro.

<<Ehi, guarda che non si può mai sapere quando un attacco di fame può coglierti alla sprovvista! Come avresti adesso fatto senza di me?>> Le disse, mettendosi sulla difensiva.

<<Beh, c'era sempre l'alternativa di ordinare un altro panino al conveniente prezzo di sedici dollari>> rispose divertita.

<<E poi - continuò lui - se questo aereo dovesse precipitare su un'isola deserta, almeno avrei una possibilità di sopravvivere. Non hai mai visto Lost?>>

La signora di mezza età seduta di fronte a loro si voltò ancora una volta verso di lui con un'espressione di rimprovero.
Neil fece cenno di scusarsi, ignorando il vano tentativo di Dakota nel trattenere una risata.

Love at First Flight - Un amore preso al voloWhere stories live. Discover now