jouissance club

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Ottobre 2018.

21 ottobre 2018. Quella sarebbe stata la primissima data in cui i BTS - gruppo di fama internazionale, ormai - si sarebbero esibiti in Francia. Lo Speak Your Self Tour era il loro primo vero concerto di portata mondiale che li avrebbe tenuti impegnati ancora per molto tempo.

Lo stress di quei giorni europei era assai alto ed i sette ragazzi non vedevano l'ora di tornare a casa per trascorrere del tempo fra di loro e con le loro famiglie.

Nel tempo dell'attesa, però, ogni membro si dava da fare per inventarsi qualcosa di utile per trascorrere serate piacevoli. Spesso si ritrovavano tutti nella camera di uno per parlare o rivedere i filmati delle esibizioni passate, o per confrontarsi su ogni cosa fosse necessario. Sentivano il bisogno del confronto, per comprendersi, capirsi e magari migliorarsi.

Quella sera Jimin rientrò nella sua camera d'albergo in solitaria, girandosi fra le mani la scatoletta che aveva appena comprato in un negozio di libri lì vicino. Parigi era una città fredda e, pur essendo dentro all'edificio, si stringeva nel suo cappottino di pelle imbottito.

Quello strano oggetto lo aveva incuriosito parecchio. Aveva una copertina singolare: le dita di una mano che si intrecciavano a formare un movimento alquanto ambiguo.

Non sapeva esattamente per cosa avesse speso i suoi soldi, ma tale scrigno delle meraviglie lo attraeva a tal punto che decise di non badare a spese e comprarlo.

Il commesso del negozio lo aveva guardato con aria assai stranita e Jimin aveva ricambiato quello sguardo con un'espressione perplessa.

Era sicuro di non aver comprato un kit per assassini, ma perché il proprietario della libreria lo aveva guardato in quel modo?

Poco importò a Jimin. Non lo avrebbe comunque visto per il resto dei suoi giorni.

Una volta davanti alla porta della sua stanza, entrò, poggiò lo strano oggetto sulla scrivania vicino al televisore e si preparò per andare a dormire.

Era intento a curare la sua già splendida pelle con una delle tante maschere che si era portato da casa, quando sentì bussare alla porta di camera.

"È permesso?" Hoseok stava chiedendo all'amico di entrare, per passare quelle ultime ore prima di addormentarsi con lui.

"Entra pure." Jimin lo invitò, ma l'attenzione del ragazzo non fu catturata dalla sagoma dell'amico bensì da quella scatoletta abbastanza voluminosa che l'altro aveva preso poco prima.

"Chim?" lo chiamò a rapporto. "Cos'è?"
Jimin lo guardò alzando un sopracciglio. La sua espressione perplessa nasceva dalla vaghezza di Hoseok che, in piedi davanti a lui, chiedeva spiegazioni.

"Boh, non lo so. Mi piaceva la scatola e l'ho comprata."

Hoseok si sistemò sul letto con l'oggetto fra le mani ed iniziò a togliere lo scotch che la teneva sigillata da entrambi i lati.

"Mio Dio, Jimin!" Hoseok spalancò gli occhi non appena capì cosa veramente contenesse.

"Ehi, abbassa la voce!" gli intimò Jimin.

"Chim, hai comprato un gioco erotico e non ne sapevi niente?!"

"Cosa?!" Jimin tentò di celare la sua falsa innocenza.

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