non preoccupandosi più del minore, si stava preparando a inviare un messaggio aspro a quella persona fin troppo ingenua, ma una vocina esitante lo interruppe.

«hyung, chi è 46?»

anche se sorpreso dalla domanda del minore, non sussultò. chiaramente non poteva dirgli che era una delle sue tante con cui aveva passato una calda serata. dato che aveva incrociato la strada con jungkook, non voleva nemmeno più tutto questo.

come se la sua testa gli stesse chiedendo di smettere di vivere così, di cambiare la sua misera vita. chiaramente non ricordava il nome della povera ragazza che quasi la faceva passare per un oggetto. quindi quel giorno si rese conto della mancanza di rispetto che aveva verso gli altri.

«è un amico con cui gioco a calcio, è un soprannome che gli do perché la sua maglia è la numero 46.»

era sempre stato un buon bugiardo, gli anni trascorsi in giro lo avevano aiutato a migliorare. il suo sguardo sembrava così sincero che jungkook non insistette, posando le sue labbra sulle sue un'ultima volta come un arrivederci.

[...]

jungkook aveva un solo desiderio, restare nel suo letto con la testa sepolta nel cuscino per il resto della sua vita. si era davvero innamorato di taehyung e quel giorno era stato ricco di emozioni per il povero studente.

sembrava una di quelle scolarette del manga innamorate del ragazzo più popolare del liceo, se ne vergognava un po' del resto.

taehyung si era curato di lui, era stato dolce tutto il giorno, ed era stato davvero perfetto. ad ogni pausa del piercer, i due più giovani scomparivano. andavano in una stanza chiusa così da potersi baciare senza che namjoon e yoongi li beccassero.

ovviamente non erano molto discreti ma a loro non importava.

jungkook sepolse di più la testa nel cuscino e non ebbe davvero il tempo di respirare quando sentì qualcuno bussare alla sua porta. mormorò un semplice «entra.»

dei passi risuonarono nella sua stanza e l'adolescente sollevò leggermente la testa dal piumone per osservare l'autore di quella intrusione.

di fronte a lui c'era suo fratello maggiore junghyun che gli stava sorridendo ampiamente. si sedette sul letto accanto a lui e gli scompigliò i capelli.

«come stai, piccolo kookie? non ti vediamo spesso a casa in questi giorni..»

il più giovane gemette quando sentì quel soprannome infantile.

«ero presente questo fine settimana, hyung. ma voi non c'eravate..»

il fratello maggiore gli tirò la guancia con un gesto fraterno e rise un po' davanti al viso irritato del fratello minore.

«non era un rimprovero, fratellino, goditi le vacanze. volevo solo che sapessi che sono felice di vederti più sereno. scusa, ero via con la mia ragazza e i nostri genitori hanno passato un fine settimana romantico.»

«va bene, stai tranquillo.»

quella smorfia sciolse suo fratello maggiore che gli fece un sorriso luminoso. ma il suo viso cambiò improvvisamente espressione mentre osservava il suo orecchio forato.

«merda, jungkook cos'è questo? la mamma ti ucciderà, lo sai?»

junghyun all'improvviso sembrò stressato, molto più di suo fratello che in ogni caso che ridacchiò come se fosse orgoglioso delle sue stronzate. il fatto che sua madre gli avesse proibito i piercing gli aveva solo fatto desiderare di averne di più e non era rimasto deluso dal risultato, tutt'altro.

«jungkook sul serio, avresti potuto aspettare finché non avessi finito il liceo... yoongi te l'ha fatto, vero»

«niente di grave, no è il suo migliore amico che fa il piercer nel suo salotto.»

«capisco.. sei proprio un moccioso, ti coprirò il più a lungo possibile perché ti giuro che altrimenti ti rinchiuderà qui fino a quando non ricominceranno le lezioni.»

jungkook annuì, grato di vedere che suo fratello era sempre lì per lui. lo vide andarsene in fretta e tornare altrettanto in fretta con qualcosa in mano. quindi, prima ancora che potesse indovinare, l'oggetto gli atterrò in faccia.

«indossa un berretto quando li incontri, è meglio per la tua pelle!»

«grazie hyung!»

junghyun gli fece l'occhiolino, poi lasciò la sua stanza per lasciarlo finalmente in pace.

jungkook fu interrotto nei suoi pensieri dal telefono che vibrava accanto a lui. non aveva prestato attenzione ai suoi messaggi quando era arrivato, ma quando lo sbloccò vide una mini valanga di messaggi da un certo numero sconosciuto.

leggendoli a metà, il suo sciocco sorriso riemerse automaticamente.

sconosciuto, 19:30:

indovina chi è!

sconosciuto, 19:31:

voglio baciarti di nuovo, è pazzesco, mi hai fatto un incantesimo?

sconosciuto, 19:32:

avrei fatto meglio a rapirti invece di portarti a casa, ah perché non ci ho pensato prima?

sconosciuto, 20:03:

non rispondi. spero tu non mi stia ignorando

sconosciuto, 20:15:

oh diamine, yoongi mi sta chiedendo di uscire con lui stasera. problema? jimin è con lui e lasceranno il ristorante da innamorati, chiaramente farò la candela.. non vuoi venire con me così mi sento meno solo?

jungkook, 20:16:

con piacere Hhung, purché tu venga a prendermi ;)

taehyung, 20:17:

e cosa posso desiderare di più! ti sto solo avvertendo che non so se potrai impedirmi di baciarti davanti a loro.

era troppo per jungkook, il suo cuore batteva decisamente troppo forte nel petto. aveva l'impressione di sentire avvicinarsi la sua morte mentre sentiva il suo corpo accendersi e il suo respiro indebolirsi gradualmente.

poi afferrando il suo cuscino, quasi soffocò nella stoffa per rendere silenziose le sue grida di felicità.

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