TRENTAQUATTRO

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Musica
Into You - Ariana Grande

Entro in biblioteca per cercare di schiarirmi le idee. Il libro di Ezra non contiene altri capitoli su Cassièl, per cui da qualche parte devo partire per cercare di capirci qualcosa. Non so se qui c'è davvero una risposta alle mie domande, ma se c'è tanto vale tentare.

Mi metto a frugare tra gli scaffali e trovo una decina di libri che parlano di miti antichi. Leggo di licantropi, di zombie, di succubi. L'immagine di un vampiro dai capelli neri e gli occhi rossi come il sangue seduto sopra ad una pila di cadaveri mi perseguiterà stanotte probabilmente, ma su Cassiél non si trova nulla se non il mito che ho già letto. Trovo qualche accenno qui e là, ma niente di significativo. Possibile che non abbia mai lasciato tracce dopo tutto questo tempo?

Mi lascio cadere sulla sedia dopo qualche ora di ricerca. Sembra che l'unico modo sia farmi dire qualcosa in più dallo stronzetto che si é infilato nel mio corpo. Dubito che parlerà così facilmente però.

"Aahh, spero che almeno ne valga la fatica" dico, tornando a cercare. Stavolta mi spingo in angoli della biblioteca che sembrano immobili da anni. Ci deve essere qualcosa. Un segno, un nome. Qualcosa avrà lasciato dopo tutto questo tempo.

Continuo a non trovare nulla, finché tra scaffali polverosi non riconosco la figura di Ezra, che fruga tra i manoscritti con occhi vitrei. Di solito ha sempre un'espressione cordiale in viso, ma sta volta sembra perso nei suoi pensieri, come un anziano che guarda il tramonto in silenzio.

"Ezra?" chiedo, senza alzare troppo la voce.

Lui si gira e torna ad essere il vampiro cordiale che conosco.

"Beatrice, che sorpresa" mi sorride.

"Stai bene?" chiedo, sospettosa. L'espressione di prima era fin troppo strana.

"Benissimo,come sempre" mi dice, senza esitazione.

"Mmh... però quando ti ho visto sembravi ... triste" dico.

"Triste? Nah, è un'emozione che non mi appartiene più da tanto tempo" dice. Per un momento scorgo il suo sguardo perso di nuovo.

Ad un certo punto sento come se qualcuno mi sussurrasse all'orecchio.

"Eh?" dico, sottovoce. Ezra ovviamente nota la mia reazione strana.

"Tutto ok?" mi chiede, stranito.

Un altro sussurro più chiaro mi arriva alle orecchie. Mi sembra di avere una ricetrasmittente nel cervello.

Diaspro.

"Diaspro?" chiedo, confusa.

Ezra si irrigidisce e mi fissa con uno sguardo che non riesco bene a interpretare.

"Te lo ha detto Aura?" mi chiede ombroso.

Io rimango un momento interdetta. Non credo che Aura abbia acquisito il potere dell'invisibilità in queste cinque ore.

"Ah, no, mi dispiace averti infastidito io ho sentito..." balbetto, senza sapere come spiegarlo. Mi picchietto sulla testa con l'indice due o tre volte, con guardo dispiaciuto.

Ezra sospira.

"Capisco. È un chiacchierone per essere un relitto" dice, con un sorriso triste.

Relitto a chi? Uccidilo.

"Si, ed è anche abbastanza irascibile" dico, imbarazzata, passandomi una mano sulla faccia.

"Scusa se ho reagito male prima. Diaspro è il nome... della mia futura consorte" sospira.

Sollevo le sopracciglia sorpresa.

"Ah" dico, senza sapere cosa aggiungere.

Stranamente la sensazione di avvilimento che avevo provato il giorno dell'annuncio era del tutto svanita. Ezra ai miei occhi ora era solo un vampiro amico, un po' antiquato ma sempre gentile. Ho una mezza idea sul perché la cotta per lui sia svanita, ma non credo di essere pronta a questo dialogo interiore.

"So che un matrimonio è sempre un evento lieto, però..."

"Però non sei innamorato di lei" dico, incrociando le braccia.

"Già" dice, con un sorriso amaro.

"Beh però almeno non sarai più solo" dico, cercando di consolarlo, "o avevi qualcuno prima di lei?"

"Ne ho avute molte... ho quasi settecento anni, dopo un po' è fisiologico diciamo... ma di amore se n'è parlato poche volte"

"Scusa ma non riesco ad immaginare una vita così lunga" ammetto, in imbarazzo.

"Beh forse dovresti vista la situazione" dice Ezra, con una piccola risata.

"In effetti..."

"Tu sei mai stata innamorata Bea?"

Comincio a pensare, ma al un certo punto, al di fuori di ogni controllo, nei miei pensieri compare la faccia di Connor. Tossicchio leggermente. Ma no, eddai, no.

"Io non credo..." dico, incerta.

"È raro trovare la persona giusta. Quando hai un padre come il mio poi... Diaspro, in questo caso, non è molto vicina ai miei gusti purtroppo" dice, sospirando.

"Beh però potresti conoscerla. Non sarà la tua anima gemella, ma forse può essere tua amica" dico, cercando di tamponare la situazione.

"Non credo, abbiamo concetti diversi di amicizia. Ci limiteremo ad apparire in pubblico e a ignorarci"

"Sul serio? Fa un po' schifo come prospettiva" dico, cercando di farlo riflettere.

"La maggior parte dei vampiri nobili subisce la stessa sorte. Imparo ad accettarlo col tempo"

"Sarò anche immortale, ma non so come facciate ad accettare una cosa del genere" dico, dispiaciuta.

"Perché tu sei una persona speciale Bea" dice, " sei sempre onesta e anche se la situazione lo richiede non riesci a nascondere le tue emozioni. Ho conosciuto pochissime persone come te" dice il vampiro, sorridendomi.

"O forse semplicemente so distinguere quando qualcosa non è giusto. Insomma possibile che devi pesare ogni azione o parola? Ci sarà pure qualcosa che vorresti fare, anche se non devi morire"

"Si, ma non posso farlo purtroppo. Ora devo andare. Comunque grazie per esserti preoccupata Beatrice, lo apprezzo"

Mi dispiace un sacco. Vorrei fare di più per lui ma non posso scendere in piazza e cominciare a fare fuori vampiri. Peggiorerebbe solo la situazione.

Ezra fa un piccolo inchino e si ritira, andando verso l'uscita.

Continuo la mia ricerca, senza trovare quasi nulla di interessante. Credo che qui non ci sia proprio niente che possa aiutarmi.

Guardo l'orologio ed è quasi ora di cena. Tornerò un altro giorno, e scoprirò qualcosa in più. Sento che tra questi scaffali c'è qualcosa e se c'è io lo troverò.

Quella Pasticciona di una StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora