DIECI

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"Di nuovo!" tuona Connor, con le braccia incrociate, neanche fosse un allenatore olimpico.

"Non ho più forza nelle braccia" mi lamento, cercando di giustificarmi tra un fiato e l'altro. Veramente, certe volte i vampiri non riescono a concepire che esistano degli esseri diversi da loro che hanno dei limiti a quello che possono fare.

"Ho sentito scuse migliori" dice lui scrollando la testa.

"Vai a fare in culo Edward Cullen dei poveri" dico contrariata, sedendomi a terra e rifiutandomi di andare oltre.

"Ed-chi?" chiede lui, stranito.

All'improvviso mi ricordo che in questo mondo le cose sono parecchio diverse da quello che sono abituata a conoscere di solito, quindi le metafore non mi escono proprio benissimo.

"Lascia perdere" sbuffo.

"Cos'è, una tua vecchia fiamma?" chiede ridacchiando.

Ma magari a Cristo sussurro tra me e me.

Connor si accovaccia vicino a me e mi guarda con la testa inclinata.

"Sai che sei veramente lamentosa?"

"Sai che sei avessi le palle mi sarebbero già cadute?" rispondo seccata.

"Beh, hai le tett... ah no aspetta" dice, con un sorriso sornione in faccia.

"Adesso ti ammazzo brutto cadavere ambulante che non sei altro" strillo, levandomi una scarpa e tirandogliela dietro. Neanche a dirlo la prende al volo come se niente fosse.

"Ridammela"

"Se la vuoi tira su le chiappe e continuiamo, altrimenti andrai in giro scalza" sorride beffardamente, sventolandomi la scarpa davanti.

Sbuffo sonoramente e mi alzo a fatica.

"Ringrazia che sono delle Jordan Limited Edition, altrimenti col cazzo che lo facevo" borbotto.

Lui mi lancia la scarpa e mi tocca continuare fino alla fine. Le mie spalle non funzionano più, ne sono sicura.

Finiti gli allenamenti, Connor si volatilizza e io guardo se ho notifiche sul cellulare

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Finiti gli allenamenti, Connor si volatilizza e io guardo se ho notifiche sul cellulare. Aura ed Elisabeth hanno proposto di trovarci stasera per preparare le idee per il ballo di Samhain, e non posso dire di no se non voglio essere tartassata di "ti prego ti prego ti prego" fino a domani mattina.

Torno in camera e, dopo aver fatto una piacevolissima doccia calda, do da mangiare a Puzzino. Gli do qualche grattatina sul pancino, dopodiché mi dirigo in sala mensa per la cena. Queste giornate sono fin troppo piene per i miei gusti. Ho la flemma di una novantenne, non riesco a stare dietro a tutti questo trambusto.

"La nostra streghetta è arrivata finalmente!" squittisce Aura. Si vede che non sta più nella pelle per questo ballo. E non abbiamo neanche iniziato a parlarne.

"Allora, come sono andati gli allenamenti?" mi chiede Elisabeth, sorridendo.

"Sorvoliamo. Sono stanca morta. Voi invece?"

"Liz ha studiato fino ad ora, mentre io..." dice Aura, estraendo dalla borsa un plico di fogli con ogni tipo di schema. Tutti per il ballo di Samhain.

"Sei assurda" esclamiamo io ed Elisabeth all'unisono.

"No signore, sono preparata, è diverso" sorride lei, trionfante.

È incredibile come una sola persona sia in grado di andare a scuola, fare ottomila attività extrascolastiche e organizzare il ballo senza una minima goccia di sudore e senza la minima preoccupazione. Al di là della sua immortalità, Aura è veramente una persona particolare.

Ceniamo parlando del più e del meno, finché non decidiamo di salire in camera di Aura per dedicarci a quello che lei aspettava da tutta la sera: parlare del ballo di Samhain.

"Allora... che fate voi di solito ai balli?" chiedo incuriosita.

"Ho tutto qui, mia piccola innocente streghetta... Allora bisognerà reclutare un gruppo per costruire e mettere gli addobbi nel grande salone. Possibilmente cerchiamo di chiamare o streghe munite di scopa o fantasmi.
Per il cibo, direi che chiederemo alla mensa qualche consiglio, anche perché dovrà esserci un po' di tutto se non vogliamo che i vampiri facciano mattanza. Niente addobbi d'argento, i licantropi non sarebbero contenti..."

Cavolo, ci sono un sacco di cose a cui pensare. Non deve essere semplice pensare a tutto se ci sono così tante specie diverse di mezzo.

"Io posso avvisare i ragazzi del giornalino per mettere gli annunci" dice Elisabeth.

"Ottimo" sorride Aura.

"Io posso fare le decorazioni anche se non so bene cosa dovrei fare" dico, stringendomi nelle spalle.

"Non preoccuparti Bea, mamma Aura ti istruirà alla perfezione su cosa vuol dire un ballo di Samhain per il mondo nascosto" sorride la mia amica, prendendomi sotto braccio.

Non so perché ma temo che io mi sia infilata in qualcosa più grande di me.

"A proposito, tu hai deciso con chi andrai al ballo Aura?" chiede Elisabeth.

"Non so a dire la verità... credo che sarò troppo occupata ad organizzare la festa per trovarmi qualcuno" dice, ridacchiando.

Mentre parlano di questo io cerco di immaginare me ed Ezra a braccetto, mentre andiamo al ballo insieme. Wow. Sarebbe fantastico.

"E tu bella addormentata quando chiederai a mio fratello di andare al ballo?" mi chiede la vampira, con un sorrisetto sornione.

"Io?!" arrossisco violentemente.

"Certo! Mio fratello è super-ambito, ti conviene sbrigarti!" mi dice Aura, facendomi l'occhiolino.

"Ma non è l'uomo che lo chiede alla donna di solito? Da noi è quasi una tradizione"

"Si, anche qui, ma mio fratello riceve sempre un sacco di richieste e siccome è un bonaccione dice di sì alla prima scolaretta da quattro soldi che glielo chiede" sbuffa Aura, alzando gli occhi al cielo.

"Quindi dovrei chiederglielo io?"

"Ti conviene"

Mi metto a riflettere su quello che mi è appena stato detto. Ezra Darcy è un vampiro centenario che è sulla terra da chissà quanti anni... e io dovrei chiedergli di andare al ballo?! Dopo che oltretutto mi ha vista in biancheria?!

Accidenti, mai qualcosa che sia facile da queste parti.

Quella Pasticciona di una StregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora