seek and destroy

52 7 8
                                    

Correvano nel bosco, nel silenzio della notte si sentivano solo il rumore delle foglie secche sotto gli stivali e risate spavalde e maligne.

Mano nella mano i due ragazzi si fecero strada in quella foresta che conoscevano bene, i vestiti odoravano di fumo e i cuori battevano forte per  l'adrenalina, la mente svuotata da tutti i pensieri.

L'avevano fatto di nuovo! Forse se si fossero girati dietro di loro avrebbero ancora potuto vedere le colonne di fumo e di fuoco che si alzavano nel cielo notturno.

La casa di campagna di quell'incapace e imbecille governatore distrettuale era troppo invitante per non farsi coinvolgere: agevolati dal buio della notte, avevano fatto irruzione e distrutto tutto in quella casa, per poi darle fuoco, che spettacolo avevano creato!

Peccato che nessun altro avesse potuto assistere alla scena, ma per quello c'erano già altre occasioni in passato e altre sarebbero state in futuro.

Corsero fino a raggiungere il loro rifugio, una carovana malconcia ben nascosta nella boscaglia, isolata da ogni forma di vita umana, ma perfetta per i loro scopi. Si tolsero i passamontagna e poi anche i vestiti, lentamente uno ad uno, gettandoli per terra, a loro agio nella calura estiva.

Ora era calato un piacevole silenzio, erano i loro occhi euforici a parlare, sapevano esattamente cosa dovevano fare e sapevano dove trovare ciò di cui avevano bisogno.

Avevano tanto alcol ed erba, probabilmente abbastanza da ucciderli entrambi (non che quello fosse il loro obiettivo, comunque). Il dolce profumo dell'erba aleggiava nell'aria tra loro, mentre l'alcol aveva già cominciato a circolare nelle vene. Completamente nudi, si godevano la reciproca compagnia, si baciavano dolcemente, pigramente. Per loro la fretta non esisteva.

Gli occhi rossi di Satori, non solo per il fumo, guardavano la bocca dell'altro ragazzo scendere fino al collo lasciando baci bagnati e morsi, Eita era bellissimo. Il biondo si staccò per guardare di nuovo il suo Satori.

-“Daremo spettacolo alle stelle

e la Luna, troppo pura per il nostro amore,
timida nasconde il suo sguardo dietro le nuvole,
Solo le ombre, invaghitosi dei nostri corpi
cercheranno di separarci
ma la tua mano trova sempre un modo per tornare alla mia
e scende, e tocca e gode

Nelle tue labbra la notte è senza tempo”

Recitò con voce ammaliante. Era un artista, un poeta delle anime vuote e smarrite, rifiutate dal mondo, proprio come lo erano loro. Eita era il canto del corvo nella notte, maestoso e terrificante.
E Satori lo amava tanto, forse dal primo momento in cui lo vide. Erano passati anni da quel giorno, eppure come dimenticarlo!

Era il loro primo giorno di scuola nell'accademia più prestigiosa del distretto, la Shiratorizawa, e Satori, seduto in fondo all'aula, lo vide arrivare come un miraggio: Semi Eita entrò dalla porta senza la divisa scolastica bianca e viola, al suo posto c'erano dei jeans strappati, attillati e neri e un crop top con scritte sporche e volgari; i suoi capelli biondo platino erano sciolti e gli arrivavano sulle spalle; le sue unghie tinte di nero, le braccia ornati di borchie e catene e al collo un colletto; e poi i suoi occhi, quei begli occhi marroni, erano pesantemente truccati di nero. Entrò in classe con un sorriso beffardo, si sedette sulla sedia davanti all'insegnante accavallando le gambe sul banco, gli anfibi, anche quelli neri, sporchi di fango davanti al viso dell'insegnante.

Fin da subito era diventato un emblema di trasgressività e fascino agli occhi di tanti studenti, temuto per i suoi modi bruschi e selvaggi, solitario come pochi. Tuttavia, non sembrava importargli molto di quell'isolamento.

Satori era abbagliato da una tale personalità, non riusciva a staccare gli occhi da lui. Stava diventando un'ossessione pericolosa, allettante e insieme dannosa. Lo seguiva ovunque andasse, senza mai parlargli o, Ancor più importante, farsi beccare. Era così bello spiarlo nella vita di tutti i giorni.

Haikyuu x spooky season Where stories live. Discover now