Capitolo: 1 Cosa provo per te

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(LEVI narra)

Che noioso. Per quanto insista, sa che non posso andare e lasciarlo così facile, non riesco nemmeno a dormire qui o nella mia stanza, non riesco a smettere di pensare. Questo mi travolge... Tsk.

Erwin-Non devi essere qui, te l'ho già detto. Dice senza alzare il viso che è ancora incollato ai suoi fogli pieni di appunti.

Levi- Allora ordinami di andarmene.

Erwin- So che sei arrabbiato.

Levi-È questo che pensi? Erwin... non mi guardi da quando sono qui.

Erwin, non ne ho bisogno, conosco la tua faccia.

Levi-Tsk, lascia quei dannati fogli, non importa come li giri non diranno cose diverse.

Erwin- Cosa vuoi Levi? Metterti così è inutile.

Levi-Non ignorare nemmeno me.

Erwin-Scusa, sono concentrato, ma lo ripeto e questa volta rispondo alla domanda.

- Cosa vuoi? Lasciò le carte sul tavolo e si alzò dalla scrivania per poi dirigersi verso Levi senza distogliere lo sguardo minaccioso da lui. - Levi. Disse a pochi centimetri dal suo viso.

- Rispondi... -

Levi-Dannato bastardo, sai esattamente cosa voglio, non dovresti chiedermelo con quella faccia sciocca. Rispose distogliendo lo sguardo con un leggero rossore sulle guance. Era chiaro che Erwin sapeva cosa stava succedendo, ma voleva sentirlo da lui.

Erwin-Hmm, vedo che ti senti in colpa. Finora è la sensazione più dolce che tu abbia mai provato per me, che mi rende più felice di quanto pensi. Disse con un piccolo sorriso stampato in faccia mentre accarezzava dolcemente la guancia della minore.

Levi- Basta! Dannazione. Spinse via la mano della bionda - Ti importa davvero?! stavo pensando di scusarmi con te...

Erwin-Le tue scuse sono solo scuse Levi.

Levi- cosa!?

Erwin- Non c'è bisogno di spiegare nient'altro, le tue intenzioni con il ragazzo mi erano abbastanza chiare, quello che è successo nel pomeriggio è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Inoltre, dato che so che non sei andato a letto con lui...

Levi-Tks. Afferrò Erwin per la maglietta e lo avvicinò al viso con un'occhiataccia.

Levi esce dalla stanza sbattendo forte la porta ed Erwin fissa le tracce del minore prima di sistemarsi la maglietta e continuare il suo lavoro dopo un lungo sospiro.

************FLASHBACK************

(Eren narra)

Il capitano Levi, capo della squadra delle operazioni speciali appartenente alla Reconnaissance Legion, conosciuto come "il soldato più forte dell'umanità", possiede una velocità estrema ed è un genio nell'uso delle manovre tridimensionali, si crede che sia potente come cento soldati insieme... Non so proprio cosa ci faccio guardandolo così tanto, ammiro ancora tutto quello che fa, ma è solo questo? Perché sarebbe altrimenti? Ebbene... il capitano è estremamente attraente, ea volte così carino... È curioso vedere che può essere tanto e avere quell'altezza, a volte vorrei averlo vicino e potergli tenere la mano, io Vorrei proteggerlo, vorrei abbracciare il suo corpo e la sua potenza... Le sue guance arrossirono per tutto ciò che si formava nei suoi pensieri e scosse la testa per cercare di offuscare le sue idee.

Eren- Basta! Si rimproverò, senza rendersi conto di averlo fatto ad alta voce, e all'istante un gruppo di occhi lo indicò facendo aumentare ancora di più il suo rossore...

Eren- Aaa...questo... Balbettando cercando di

inventare qualcosa per sbarazzarsi di quegli sguardi avvizziti, Mikasa, Armin e il resto della squadra, compreso il capitano Levi, sapevano che se il ragazzo aveva urlato in quel modo era perché qualcosa sarebbe successo di grave

Mikasa- Cosa c'è che non va Eren? Stai bene?...

Levi-Tks monello Vuoi spaventarci a morte?

Eren- No, capitano, non volevo, stavo... stavo solo...

Jean- A chi stai urlando in quel modo, fottuto suicidio?!

Eren- Non farti coinvolgere in questo, non ti avevo nemmeno notato stronzo!

Eren e Jean si alzano dalle loro sedie e iniziano a spingersi a vicenda facendo oscillare il tavolo della sala da pranzo, mentre si insultano a vicenda come al solito e minacciano di picchiarsi a vicenda.

Levi- Ehi idioti... fermatevi o vi strappo la testa.

Levi si intromise tra i ragazzi, posando una mano sul petto di Eren per rassicurarlo.

Levi - Ebbene? Parla monello... Cos'era quello?

Eren- Non era niente Capitano! Per favore, ignoralo, con il tuo permesso! Eren si voltò e si diresse verso l'uscita, seguito da un Mikasa estremamente infastidito dalla minaccia del "nano".

Hange-Capisco... Eren sembra avere "quell'età", cercando di sembrare cool urlando a caso.

Levi-El ha davvero quell'età...

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