CAPITOLO TREDICESIMO

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Un mese dopo.
Ero con Laura. Quel giorno faceva freddissimo. Eravamo andate al centro commerciale e comprai una gonna rosa cipria e una giacca nera. Quando uscimmo dal centro andammo al parco. C'erano una coppia, girati di spalle, che si stavano abbracciando. Erano molto carini e assomigliavano molto a me e Andrea (per come facevano). Appena fummo più vicino, la corporatura del ragazzo mi era molto familiare. Aveva un cappello nero e grigio con la visiera, quindi non potevo riconoscerlo. Appena si girò per baciare la sua ragazza, mi accorsi che era lui: Andrea. Quando lo vidi, cominciai ad agitarmi e Laura cercava di tranquillizzarmi. Avevo tutta la gola bagnata dalle lacrime e decisi di passargli di davanti. Non me ne fotteva un cazzo della sua reazione, se ci rimaneva di merda o meno ma volevo fargli sapere che l'avevo visto ed era finita, per sempre. Mi vide e restò di stucco. Non sapeva che dirmi e quando stava per dirmi qualcosa lo mandai a fanculo col dito medio per non rovinargli il bellissimo momento che stava passando con la sua nuova ragazza. Io e Laura ce ne andammo immediatamente. Non volevo vedere ancora quello schifo. Mi ricordai della collana e, tirandomela, la buttai nel primo bidone della spazzatura che incontrai. Tornai a casa verso le sette e, senza ascoltare le lamentele di Giulia e Claudio, andai dritto in camera. Scoppiai a piangere guardando tutti i nostri messaggi più dolci. Avevo fatto pure gli screen di quei messaggi per vederli quando mi andava. Stavo così bene con lui che ne era valsa la pena. Dopo cena mi mandó un messaggio: <<Scusa, non volevo. Sono uno stronzo pezzo di merda. Mi faccio schifo da solo per quello che ti ho fatto e ti chiedo di perdonarmi per favore.>> <<Da quando dura?>> <<Da un giorno>> <<Lei sa di tutto questo?>> <<No, sto facendo lo stronzo pure con lei>> <<Bene, sappi che è finita così potrai essere più felice con lei e domani a scuola ti prego di non parlarmi!>> <<No dai!>> <<Non voglio più sentirti. D'ora in poi quando sarai interrogato mi ascolterò la musica con le auricolari>> <<Per favore, ricominciamo da 0. Ti prometto che chiuderò con lei.>> <<Sono stanca delle tue promesse. Ora basta!>> <<Va bene però ripensaci per favore>> <<Addio!>>. E chiudemmo la conversazione. Cancellai tutti i nostri messaggi, le nostre foto in cui erano presenti i miei momenti più felici da quando erano morti i miei, gli screen e su Facebook lo cancellai dagli amici. Avrei voluto non vederlo più ma non potevo evitarlo, era nella mia classe!
Verso le 23:05 mi arrivó una telefonata, era Sarah: <<Hey!!!>> <<Hey!>> <<Che fai?>> <<Sul letto tu?>> <<Pure! Ma che hai? Problemi con Giulia e Claudio?>> <<In questo momento non me ne frega niente di loro! Mi sono lasciata con Andrea, mi ha tradita.>> <<Ma dai!! Che stronzo figlio di puttana! Lo odio!!!>> <<Hai proprio ragione, lo odio pure io.>> <<Ma ora come farai tutti i giorni a scuola? Non è nella tua classe?>> <<Boh, non lo so. Poi vedremo.>> <<Dai su, passerà! È solo questione di tempo e poi ne vale la pena soffrire per certi coglioni! Anzi, cancella tutto ciò che hai di lui nel telefono. Non ti dimenticherai di lui perché le persone non si possono dimenticare, si smette solo di pensarci, però fai almeno qualcosa! Non ti merita e sicuramente non avrá mai più una ragazza come te perché tu sei unica! Bastardo!!! Gli voglio rompere le palle!>> <<Ahahahahahahahahahhahahah! Okay basta! L'ho capito che non lo puoi vedere!>> <<Ecco! Così ti voglio! Fregatene!!!>> <<Ahahah! Questo sicuramente! E poi ho già cancellato molte cose che riguardano lui dal telefono.>> <<Ti voglio bene Best e mi manchi tantissimo!>> <<Ti voglio bene pure io e grazie di tutto!>> <<Ma figurati! Comunque ora vado, buonanotte!!!>> <<Buonanotte!>>. Andai a letto e prima di coricarmi, presi la foto che avevo con lui dal comodino, la guardai, lo mandai a quel paese, la strappai, feci un bellissimo canestro nel cestino che c'era accanto alla scrivania e mi addormentai pensando che c'erano problemi ben peggiori di questi, anche se durante la notte piansi un po'.

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