CAPITOLO QUINTO

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Due mesi dopo.
Passeggiavo quella mattina in giardino con Chiara e Stefania. Era domenica e non avevamo niente da fare. La direttrice mi chiama in ufficio e in cinque minuti sono lí. C'erano una signora che poteva avere 35 anni e un signore che poteva avere 40 anni circa. Erano vestiti abbastanza bene: lei con tubino nero, giacca di pelle beige, tacchi beige e borsa nera della Liu Jo; lui con pantalone, giacca, cravatta nera e camicia bianca (come se stesse andando ad un funerale). La direttrice mi fece un lunghissimo discorso e intanto quei due mi guardavano con tenerezza, e in realtà la questione era che i due volevano adottarmi, a 16 anni.
Io all'inizio non sapevo che dire perché se dicevo si mi toccava lasciare tutti e andare ad abitare a Milano, dove loro vivono, se invece dicevo no mi toccava restare lì, con gli amici ma senza due genitori. Dunque, visto che potevo scegliere, dissi che dovevo pensarci su. Intanto, quel pomeriggio, venne a trovarmi Sarah. Le presentai Chiara e Stefania e passammo il pomeriggio insieme.
Non ne parlai con nessuno dell'adozione, volevo dirlo dopo qualche giorno. Non sapevo che fare.
Passarono giorni e la scelta cominciava a diventare un tormento, fin quando non presi una decisione: andare con loro!

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