Inchiostro su pelle

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Ogni punto dell'ago era preciso, il rumore della macchinetta che disegnava sulla mia pelle come una zanzara che disturba il sonno estivo. Faceva male ma era un dolore sopportabile rispetto a ciò che avevo provato quella notte di tanti anni fa. Mi strofinai gli occhi, scacciai subito i ricordi che cercavano di irrompere prepotentemente nella mia mente per riportarmi in quel luogo buio e desolato. A quel tempo ero solo, senza famiglia, senza amici; i miei unici compagni erano la rabbia e la tristezza che sentivo crescere in me giorno dopo giorno. Non volevo più sentirmi così.

Solo.

Con gli anni erano arrivati gli amici, la mia seconda casa, eppure non bastavano a colmare la voragine che si era formata nel mio cuore. Poi arrivò lui, e mi promise la forza necessaria per scacciare i miei demoni.

Dopo un paio d'ore il tatuaggio era terminato. Scesi dal lettino e mi diressi verso lo specchio dello studio per ammirarne i dettagli neri e sinuosi. Era proprio quello che volevo. Tornai sul lettino e aspettai che il mio accompagnatore entrasse per dare il suo giudizio mentre il tatuatore finiva di pulire gli ultimi schizzi di inchiostro che mi erano rimasti sulla pelle.

<<Cosa ne pensi?>> chiesi.

<<Oh è perfetto!>> sibilò il mio accompagnatore.

Il collo iniziava già a bruciarmi, ma sapevo che Orochimaru avrebbe provveduto a curarlo.

TattooWhere stories live. Discover now