Scelsero di comune accordo un film romantico e dopo aver preso pop corn e coca cola, entrambi andarono nella sala prestabilita. 

"Questa sera mi sorprendo facilmente" borbottò il più giovane restando di nuovo senza parole, infatti invece delle sedie c'erano dei veri e proprio letti, con tanto di cuscini, coperte e comodini. Senza avere altra scelta, Daniel lo condusse in un letto al centro della sala e presero posto. Tempo qualche minuto le luci furono spente e il film iniziò, stranamente però nessuno dei due aprì bocca. 

Daniel si appoggiò ai cuscini mettendosi comodo, mentre Sergej, per i primi dieci minuti, sgranocchiò i pop corn. Mi sento così in imbarazzo, dovrei sdraiarmi... 

Appena finì di mangiare, fece per appoggiarsi al lato opposto del letto ma Daniel lo trascinò a sé in un abbraccio. "Puoi metterti qui" e si colpì il petto. Il ragazzo, imbambolato, obbedì e gli si mise di fianco. Intrecciò le gambe con le sue e appoggiò il capo proprio sul suo cuore. Pian pian l'imbarazzo lasciò il posto alla serenità e si ritrovò a pensare che non gli sarebbe affatto dispiaciuto passare in quel modo tutte le sere. Daniel aveva un buon odore e anche il battito del suo cuore sembrava un dolce sottofondo al film.

Il capo, meno imbarazzato del ragazzo, iniziò ad accarezzarlo dolcemente, giocherellando con i capelli e sfiorandogli il collo di tanto in tanto. Il film, nel frattempo, proseguiva ma Sergej faticò a restare concentrato, sentendo la vicinanza e il calore del corpo dell'altro. 

Quando finì si rese conto di non ricordare davvero tutte le scene, ma non gli importava sarebbe rimasto in quella posizione anche tutta la notte.

"Ti è piaciuto?" chiese, alzando il capo per guardare Daniel, ma per sua sorpresa lo trovò appisolato. Sorrise e gli accarezzò la guancia "Devi essere molto stanco..."

"Sì" sussurrò il capo riaprendo gli occhi. 

"Vorresti tornare a casa?"  invece di rispondere l'uomo gli prese il mento e lo avvicinò per un bacio. 

"Assolutamente no!" rispose risoluto guardandolo negli occhi, non sapeva perché ma Sergej ci vide un velo di tristezza, avrebbe voluto chiedergli qualcosa in più, ma le luci del cinema si accesero non lasciando altra scelta ai ragazzi se non alzarsi. 

"Andiamo, la serata è ancora lunga!" Daniel gli prese la mano e Sergej la strinse con dolcezza, non si era mai sentito così a nessuno dei suoi appuntamenti precedenti. Quello che aveva detto all'uomo era ancora esatto, non si fidava, eppure per quella sera voleva godersela.

Daniel lo portò in un ristorante intimo, posto al ventesimo piano su una terrazza stupenda. Una volta arrivati il ragazzo non poté fare a meno di precipitarsi a guardare la vista e sgranare gli occhi. 

"Wow!" disse "Che bello" Daniel al suo fianco era soddisfatto.

"Vieni, mangiamo prima!" un tavolo per due era stato preparato nella sala, con candele e un bel mazzo di fiori.

Sergej annuì e lo seguì "La prossima volta organizzo io un'uscita! Devo sdebitarmi..."

Daniel ignorò le ultime parole e gli chiese: "Ci sarà una prossima volta allora?"

"Dipende da come ti comporti" gli rispose il ragazzo prendendo posto "Devo ammettere però che mi piacerebbe portarti ad una partita di calcio!"

Daniel arricciò il naso in segno di protesta e l'attore rise di gusto "Ti piacerà vedrai..."

"Prego" disse il cameriere interrompendoli e mettendo una fantastica bistecca dinanzi ad entrambi. Lo ringraziarono per poi tornare ad essere soli, anche quel luogo era stato prenotato solo per loro. 

"Ancora non credo al fatto che tu stia per laurearti in diritto. Sei sicuro?" lo prese in giro il capo prendendo un boccone. 

Sergej s'incupì per un momento sentendo quel commento "In realtà è una cosa che vogliono i miei, non io."

"Ti capisco" rispose tristemente l'altro e questa volta il ragazzo non poté lasciar correre.

"C'è qualcosa che ti turba?"

"In verità..." guardò il cellulare che aveva appoggiato sul tavolo, poi scosse la testa "Non è nulla, piuttosto credo di doverti delle scuse"

Sergej che stava per mangiare si fermò "Davvero?"

"Sei così sorpreso?" sembrava realmente ferito.

"Sì!" rispose schiettamente.

"Non mi sono comportato bene dopo che siamo stati insieme e non..." guardò altrove "non so se riuscirò ad evitarlo in futuro."

Sergej posò la forchetta e lo guardò intensamente "Vuoi parlarmene?"

Daniel sembrò non cogliere la domanda e lo guardò intensamente "Di cosa?"

"Sembri scosso da qualcosa e le risposte che mi dai... non so, sembra che tu abbia sofferto in passato."

Daniel fece un sorriso triste e poi versò ad entrambi del vino rosso "Potremmo evitare di parlarne stasera?"

Sergej allora annuì leggermente, non avrebbe insistito "Solo se mi fai una promessa"

"Quale?"

"Quando sarai pronto mi dirai tutto" Daniel annuì alleggerendo in questo modo il cuore di Sergej.

"Posso rispondere adesso alla tua domanda?" il ragazzo corrugò la fronte e Daniel aggiunse: "Cosa siamo noi?"

Sergej restò sorpreso dal sentirglielo dire "Sì" riuscì solo a sussurrare.

"Se vuoi puoi essere il mio ragazzo?"

L'attore rimase per un attimo imbarazzato e un leggero rossore gli si diffuse sulle guance, lui che non era minimamente così si ritrovò ad essere timido. "Mi sa che dovrò accettarti anche se a volte sei stronzo..." rispose per sdrammatizzare e Daniel sorrise.

Finirono la cena chiacchierando e sorridendo, si sentivano bene nella compagnia reciproca e di nuovo Sergej avvertì dei sentimenti mai provati prima. Dopo che ebbero parlato sapeva che Daniel gli nascondeva qualcosa, ma non riusciva a staccarsi da quell'uomo.

Dopo mangiato Sergej ritornò a guardare la vista seguito da Daniel che lo abbracciò da dietro. Una brezza leggera accarezzava il viso di entrambi e, per non fargli sentire freddo, il capo lo strinse di più. A suo modo Sergej si lasciò andare all'abbraccio, tenendo gli occhi sulla vista luminosa della città.

"Non farmi soffrire di nuovo" sussurrò il ragazzo.

"Ci proverò" rispose il capo, e benché non ne fu del tutto convinto Sergej accettò quelle parole "Andiamo da me?" chiese poi Daniel.

Sergej annuì e spostò un pochino la testa per guardarlo "Cinque minuti" 

E' così bello essere abbracciato da te.

È stato un colpo di fulmineМесто, где живут истории. Откройте их для себя