Ho deciso di creare questa raccolta di one-shot che ho creato (o creerò) per varie Guardiane presenti in Eldarya.
Mi diverto a scriverle e a postarle nel forum del gioco come regalo e quindi vi chiedo di non copiarle!
Buona lettura!
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L'intero Quartier Generale era in subbuglio per qualche ragione. Non c'erano ricorrenze particolari e da quello che avevo potuto vedere nella bacheca non sarebbero dovuti arrivare nuovi ospiti. Quindi per quale ragione c'era tutta questa gente alle porte delle mura?
Mi avvicinai cercando di vedere tra le molte teste presenti ma nonostante tutto non riuscii a scorgere nulla e alla fine rinuncia. Se era veramente qualcuno di importante lo sarei venuta a sapere.
Ripresi in mano la mia borsa e ritornai ai miei compiti. Dovevo potare alcuni cespugli nel giardino e raccogliere i fiori per portarli nel laboratorio di alchimia.
Mi dimenticai presto di tutto il trambusto della mattina perché ero sempre più concentrata sul mio compito. Potare male i cespugli di rose farfalline avrebbe rovinato la prossima fioritura e non ce lo potevamo permettere.
Immersa tra un taglio e un altro non mi accorsi dei passi avvicinarsi a me.
«Lu...» riconoscerei quella voce tra mille senza considerare che era l'unico a usare quel soprannome.
Leiftan mi si avvicinò con un sorriso sul volto.
«Oh...» mi scossi le foglie tra i capelli un filo in imbarazzo «Come mai sei qua?»
«Per nessuna ragione in particolare, volevo solo...»
«Così è lei?!»
La voce decisa di una donna sbucò da dietro l'aengel. Allungai il collo per guardare dietro di lui e notai un volto nuovo. Una vampira dalla pelle pallida e i capelli neri come l'inchiostro. Vestiti neri notte con sfumature rosse che sottolineavano e accentuavano le sue forme voluttuose. Un sorriso divertito sul volto mi fece gelare il sangue anche perché era stretta al braccio di Nevra che la guardava indifferente.
Dopo aver lanciato uno sguardo lascivo al vampiro la ragazza si avvicinò a me tendendomi una mano in segno di saluto «Elizabeth, piacere di conoscerti!»
Allungai la mia mano a mia volta «KudoLughy...»
Non sapevo esattamente come comportarmi con questa nuova arrivata e dopo questa strana presentazione ero ancora più confusa.
La ragazza mi prese sottobraccio trascinandomi lontano dai giardini nonostante non avessi terminato il mio incarico. Avevo ancora la forbice in mano e qualche rosa infilata in tasca senza contare le foglie che ancora avevo incastrate nei capelli o nei vestiti.
«Finalmente ti ho trovata! Non sai quanto sono contenta di poterti incontrare di persona!»
