21 - I Moderator vogliono sempre qualcosa

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Erano tornati a camminare in mezzo ai vicoli di The Box. Sylvia, senza il costume, si confondeva facilmente con il resto delle persone, anche se era piuttosto raro vedere umani giovani come lei. I ghoul, invece, erano di qualsiasi dimensione anche se nessuno mostruoso come quelli che Francis aveva visto affrontare alla ragazza sull'autostrada. Reepon era rimasto con loro, gli trotterellava dietro come un qualsiasi animale da compagnia, saltellava su davanzali, a volte si arrampicava persino sui tetti. Nessuno prestava attenzione nemmeno a lui. In generale la regola sembrava essere che non dovevi impressionarti di niente, solo stare attento alle dimensioni. Se una qualche creatura altra tre metri con tre larghe zampe veniva nella tua direzione (come effettivamente accadde) era il caso che ti preoccupassi di lei e facessi in modo da non venirne schiacciato. Se un batuffolo di pelo ti passava in mezzo alle gambe, invece, che fosse un coniglio, un topo o un qualche essere soprannaturale capace di elargire poteri magici non era poi così importante.

«Il Barone vi ha concesso lo stato di viaggiatori.» spiegò Reepon, mentre camminavano. «Questo vi dà diritto a un posto per dormire e pasti nelle locande, almeno per qualche giorno.»

«Abbiamo un albergo anche fuori di qui.» si lamentò Francis. Si chiedeva cosa si mangiasse in un posto del genere.

Reepon gli saltò davanti, arrivando all'altezza dei suoi occhi appoggiandosi alla spalla di un ghoul molto massiccio davanti a lui. Il ghoul non parve accorgersi di niente. «Di certo non verrò fuori con voi per parlare.»

Sylvia sembrava trovarsi bene in quell'ambiente, come se non avesse sterminato ghoul fino al giorno precedente. Forse era perché non aveva addosso il costume, forse perché stava cercando di combattere contro l'indottrinamento che aveva ricevuto in passato. «Per di qui.» disse. Aveva effettivamente identificato un luogo con dei tavoli fuori dove della gente (umani) stava mangiando. Presero posto a sedere, Reepon si limitò ad accoccolarsi sul tavolo. Quando un cameriere (umano) si presentò, fu lui a parlare. «Questi due si appellano allo status di viaggiatore.» disse. Il cameriere non sembrò dover chiedere altro e andò via.

Francis aveva fame, ma sapeva perfettamente che non erano lì per quello. Aveva difficoltà a rivolgersi a Reepon, un po' perché l'essere non aveva veramente una faccia un po' perché sembrava realmente un piccolo animale da compagnia. Si chiese se gli avrebbe fatto lo stesso effetto vedere Joyjoy. Prima di avere esempi della sua razza, stando solo alle parole di Sylvia, si era figurato un essere terribile e mostruoso. «Vuoi dirci quello che sai?» chiese.

«A Purple Vengance non è stato permesso di rimanere in The Box, troppo pericolosa, Fratello Spettro non avrebbe mai acconsentito e sulla sicurezza ha l'ultima parola, Barone o non Barone. Lei però non può allontanarsi di qui, perché la città dall'altra parte del portale è stata eletta a nuovo campo di battaglia tra maghette e ghoul.»

«E lei non ha ancora smesso di combattere.» concluse Sylvia, annuendo. Sembrava rinfrancata. Fin lì la sua fede in Purple e in quello che avrebbe ottenuto incontrandola era stata pressoché cieca, ma ora doveva fare i conti con una persona reale, che faceva scelte e probabilmente errori.

«Ha uno scopo» precisò Reepon «e io ho deciso di aiutarla. Come Moderator ho informazioni su di lei, su tutte e voi, e anche su quello che ha fatto Joyjoy.»

«E cosa ci fai qui?» lo incalzò Sylvia. «Perché lui ti può vedere e tutto il resto?»

«Nel momento in cui ho lasciato l'Integrità mi sono stati tolti tutti i poteri dimensionali e ho perso la responsabilità del mio set di pod. Le mie capacità sono estremamente ridotte ora.»

«Credevo che i Moderator non potessero abbandonare i loro padroni, credevo fossero stati allevati per essere totalmente devoti.»

La piccola creatura si schiacciò le orecchie sulla testa. «Tu hai sempre visto un solo esemplare della nostra razza, per lo più il capo delle operazioni su questo pianeta, non sai niente di come siamo fatti.» Era offeso e il suo piccolo muso tremava. Se avesse avuto un naso visibile si sarebbe potuto dire che stava annusando l'aria, invece forse si trattava solo di un tic. «Anche io ho visto cose che non potevo sopportare e quindi ho deciso di schierarmi contro l'Integrità. Loro non mi hanno distrutto, ma mi hanno confinato su questo pianeta privandomi dei miei poteri. Ho accettato la mia condizione, ma il mio desiderio di combatterli non è diminuito.»

«Combatterli aiutando Purple Vengance?»

«Forse.»

Sylvia allungò una mano sul tavolo, non abbastanza per raggiungere Reepon, ma abbastanza per farlo spostare. A lei la forma della creatura non dava fastidio, in fondo era abituata a trattare con la sua razza. «Io ho bisogno di parlarle! Devi dirmi cosa sai di lei!»

«Lo farò se mi dimostrerai che posso fidarmi di te.» La mancanza di espressioni del Moderator rendeva ogni sua frase perentoria.

«Come?»

«Raccontandomi come è morta Emerald Pulse.»

MaghetteWhere stories live. Discover now