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          Ho visto più anime dannate in questo posto che all'inferno.

Un dolore sordo mi martella fastidiosamente nelle tempie, rimbombando lungo la fronte per poi percorrere tutto il cranio incessantemente.
La mia bocca è impastata da saliva secca e amara, inaridendo tutta la trachea e regalandomi un alito schifoso e capace di stendere una mandria di cinghiali.

Mi sento a pezzi, non ho nemmeno la forza di guardarmi allo specchio per ripulire gli strascichi di trucco sbavato che mi impiastricciano il viso in modo vergogno.
Il mio unico programma per la giornata odierna consiste nel bere quanta più acqua possibile, qualche caffè e infine dormire fin quando tutte le mie facoltà psicomotorie non ritornino a funzionare discretamente.
Purtroppo mio padre, dopo esser stato svegliato dalla polizia che mi ha riportata a casa sbronza ed avergli allungato una generosa mazzetta per tacere sull'accaduto, sembra avere un diavolo per capello.

Una delle nostre domestiche mi gira intorno in modo fastidioso; sembra quasi una zanzara pronta a succhiarmi il sangue, inconsapevole di rischiare un coma etilico dopo tutto l'alcol che ho ingerito.

Barcollando e sbiascicando imprecazioni incomprensibili, mi tuffo letteralmente nella vasca da bagno, ridendo come una forsennata per aver annacquato tutto il parquet pregiato che riveste il pavimento.

La donna al servizio della mia famiglia da anni,sembra essere disgustata mentre spazzola i capelli sporchi e aggrovigliati.
Sono sicura che anche il personale ne ha abbastanza di me, dopotutto sono costrette a farmi praticamente da balia.

Stretta nel morbido accappatoio, scendo svogliatamente al piano di sotto e sbadigliando raggiungo la cucina, dove il peso del disappunto dei miei genitori crea un'aria pesante di prima mattina.

Mi avvicino indifferente alla macchinetta del caffè e me ne verso una tazza prima che il mio stomaco si rivolti peggiorando la mia posizione.
Il solo aroma sembra risollevarmi dalla notte brava trascorsa, di cui ricordo tanto poco quanto niente.

Giro intorno al grande tavolo in marmo e legno pregiato, posto al centro della stanza e mi siedo tenendomi la testa suo palmo delle mani, poggiando i gomiti come il  galateo vieta.
Me ne sto con gli occhi chiusi, la luce del mattino sembra volermi attraversare gli occhi con delle travi, ma nonostante ciò, sento grazie all'olfatto, la presenza di mia madre accorciare le distanze tra noi.

Il suo profumo è inconfondibile e aprendo appena le palpebre la vedo già perfettamente in tiro come se dovesse percorrere una passerella vestita da pregiata sartoria.

Ahimé, la vedo prendere posto a capotavola, alla mia sinistra, mentre mio padre poggia le mani sulla superficie lustra del tavolo e abbassa di poco il busto per incrociare il mio sguardo. 

Come al solito cerca di analizzarmi solo con lo sguardo; tipica deformazione professionale degli strizzacervelli, così pieni del loro ruolo da essere convinti di poter leggere nella mente dei loro pazienti.

Alzo gli occhi al cielo infastidita e sbuffo platealmente.
Sembra che ogni volta che io provi a divertirmi, poi debba sorbirmi una paternale degna di una tragedia greca.
Il mio gesto non va giù al mio vecchio che indispettito batte un pugno sul tavolo talmente forte da far rovesciare il mio intruglio post sbronza.
《Ehi! Ma che fai? Sei forse impazzito?》
Rimprovero mio padre nervosa, mi sembra che stia reagendo in modo eccessivo.
Pulisco delle gocce di caffè cadute sulle mie gambe e continuo a dargli contro 《ma si può sapere che problema hai?》

I miei genitori si guardano amareggiati, mentre il capo famiglia si infuria ancora di più.
《Il mio problema sei tu!》dice dando un altro colpo sul tavolo, facendo sobbalzare mia madre.
《Ne ho abbastanza di te Cassie!》
Mio padre mi punta il dito contro e prende fiato per sganciare la sua polemica quotidiana.
《Io non capisco che male ho fatto per meritare questo tuo comportamento!》dice allentando la cravatta che gli stringe il collo eccessivamente《non ti rendi conto della fortuna che hai avuto nel nascere in una famiglia di prestigio come la nostra!》

Dangerous actraction Where stories live. Discover now