𝐎𝐧𝐞 𝐬𝐡𝐨𝐭 𝟗

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Narratore esterno

Erano passati su per giù tre mesi dal matrimonio del fratello di Luigi, e più il tempo passava più il malessere di Celeste cresceva.

Erano un paio di settimane che alcuni odori le facevano venire la nausea, tanto a costringerla a chinarsi davanti al water a rigettare tutto quello che aveva mangiato.

E ciò non era l'unica cosa che si verificava frequentemente. Aveva sbalzi d'umore continui, voglie improvvise e minzioni frequenti.

Era tutto troppo sospetto.

«Stai bene amore?» le gridò Luigi dalla loro camera da letto, dopo averla vista correre fuori dalla stanza per raggiungere il bagno per l'ennesima volta in quella settimana.

«Si amore tranquillo! Adesso vengo di là» lo avvisò utilizzando un tono di voce calmo e pacato, per non farlo preoccupare.

Sospirando si alzò da terra e si sciacquò il viso e si lavò i denti per togliersi il sapore del vomito.

Si prese un attimo per guardarsi allo specchio. Era diventata man mano più pallida del normale, aveva delle borse viola sotto agli occhi e aveva preso anche qualche chilo.

Spalancò gli occhi quando finalmente mise a posto tutti i tasselli del puzzle.

E se fosse stata... no impossibile! Aveva sempre fatto attenzione con Luigi, era categoricamente impossibile che potesse essere incinta.

Ma il suo corpo la pensava in modo diverso, infatti dovette tornare a chinarsi e a rigettare tutto quello che le era rimasto in circolo nel corpo.

«Tu non stai decisamente bene, sono due settimane che stai male e continui a fare finta di niente!» affermò convinto Luigi, fermandosi all'uscio della porta del bagno.

«Ma sto bene! Non capisco perché da due settimane succede questo» gesticolò animatamente, rimanendo seduta sul pavimento.

«Non vorrei dire niente ma se-» cercò di parlare, ma la voce di Celeste si sovrappose alla sua.

«No. Siamo sempre stati attenti, non può essere» lo fermò capendo subito dove voleva andare a parare, ed era la stessa cosa che aveva pensato anche lei, ma non voleva ammettere a se stessa che quell'ipotesi andava tenuta in considerazione eccome!

«Magari è successo e non ce ne siamo accorti» rifletté lui passandosi nervosamente una mano tra i capelli, come faceva sempre.

«Non- no. Non può essere successo. Io- insomma... non poss- non possiamo. Non adesso. Mio dio!» articolò balbettando, mentre cercava di rimettersi in piedi.

Le mani e le gambe avevano preso a tremare, tanto che non riusciva a tenersi su senza reggersi al primo oggetto che le capitasse sottomano.

«E se facessi un test? Così almeno ne siamo sicuri...» mormorò sfregandosi il viso con una mano.

«E se invece il risultato fosse quello? Io non so fare la mamma, non saprei nemmeno da dove partire!» esclamò a gran voce, sedendosi sulla tavoletta abbassata del gabinetto.

«Nemmeno io so fare il padre se per questo. E se il risultato fosse quello, come dici tu, non cambierebbe niente. Te lo posso assicurare» rispose lui piegandosi sulle ginocchia davanti a lei.

«Vai a prenderlo tu?» chiese ancora insicura, mordendo si il labbro inferiore.

«Vado io tranquilla» le rispose accarezzandole la guancia, rialzandosi subito dopo.

Luigi indossò i primi vestiti che gli capitarono sottomano e si fiondò nella farmacia pie vicina, per comprare quell'agognato test di gravidanza.

Celeste invece, aveva passato tutto il tempo a fare avanti e indietro per il salone, quasi a voler consumare il pavimento per quante volte ci era passata sopra.

𝐎𝐧𝐞 𝐒𝐡𝐨𝐭 || 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐢𝐬 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora