Amore proibito

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Lo stavo per salutare, quando sentii una mano sulla mia spalla.

«Cosa ci fai con quel Calabrese???» urlò Vita.

Mi girai di scatto. ero rimasta pietrificata. non sapevo che scusa trovare.

«Stavamo solo parlan-» cercò di aiutarmi Mario.

«TA' STARI MUTU » continuò a urlare. 

«dai mischinu lascialo stare» sapevo che solo il catanese l'avrebbe potuta calmare, ma ciò che stava per accadere non avrebbe aiutato «stava solo cercando di aiutarmi»

in lontananza vidi accorrere dei ridicoli riccioli neri.

«Mario!» Era Lucio «Quanto ci metti?»

quando ci vide, però, si immobilizzò.

«Cosa ci fai con queste due pecore?» esclamò esterrefatto.

«ecco! è arrivato il menzu sancu» ringhiò Vita.

«Ma che cazzo vuoi, non parlarmi in catanese che non lo capisco!»

«Picchì non t'ammazzi? » continuò lei. In quel momento guardai Vituzza, sbigottita dal suo comportamento verso i due ragazzi, nonostante sapessi bene come la nostra rivalità abbia portato all'odio.

«Cerchiamo di calmarci» Mario mise le mani sulle spalle di Lucio, mentre cercava  di calmare gli animi irati con un tono di voce angelico, ma senza successo.

«VO' SAPIRI QUAL'E' LU MEGGHIU JIOCU?FAI BENI E PARRA POCU» urlò Lucio nel suo dialetto calabrese. nemmeno le mani del suo migliore amico potevano fare qualcosa. 

L'ostilità tra lui e vituzza era troppo intensa.

«Torna nel tuo paese» 

«Adesso basta ! » urlai stufa di quella situazione.

«Esatto, guarda Lucio» disse Mario mostrandogli il sacchetto 

«NO, FERMO» le mie pupille si dilatarono, ma ormai era troppo tardi.

Lucio aveva preso in mano il sacchetto. «Ma è solo del fritto misto»

«no» esclamò vituzza. aveva già capito «è il fritto misto di Salvatore»

«Ci siamo incontrati per caso nel reparto idrico e mi ha anche offerto del fritto misto che ha preso per la sua band»

«HAI FATTO COSA?» urlo Vituzza.

«è stato un gesto onorevole» continuò Mario.

«Non potrei mangiare qualcosa che è appartenuto anche solo per un secondo a quella pecora»

Vituzza furibonda alzò un destro, ma riuscii a fermarla in tempo.

«è arrivato il momento per noi di andare» dissi, indietreggiando per allontanarla da Lucio e salutai con la mano Mario.

Lucio continuava a fare smorfie.

così tornammo nel nostro amato studio.

gli altri non sembravano in pensiero e stavano continuando ad accordare i loro strumenti.

«Eccovi finalmente» esclamò Assunta «Perchè ci hai messo così tanto?»

«chissà come mai» sbuffò Vituzza sedendosi sul sofà.

«Storia lunga. volete del fritto misto?» chiesi cercando di cambiare discorso, fulminando Vituzza con lo sguardo.

«NO! TU ADESSO RACCONTI» 

«Ma non è niente di importante»

«Calmatevi, cos'è successo?» chiese Alfonsa preoccupata.

Raimondo si tolse le cuffiette, incuriosito dalla situazione che si era creata.

«Va bene, allora lo racconto io» disse addentando un pezzo di calamaro fritto «Questa traditrice era di fronte alla coop a parlare con quel calabrese di Mario.»

«STAI SCHERZANDO?» Assunta era devastata.

«Ma è stato solo per un secondo» protestai.

«E gli ha regalato del fritto misto da condividere con Lucio»

Alfonsa stava per Svenire.

Raimondo «non dirmi che era quello di salvatore»

«Proprio quello di salvatore. nelle mani di quei pastori»

«State esagerando» dissi con le lacrime agli occhi, uscendo da quello studio «è stato solo per qualche minuto»

cominciai a correre verso il mio appartamento, nonostante le lacrime mi impedissero di vedere. sapevo che non avrebbero mai capito, il nostro amore era proibito, ma il mio cuore ormai aveva il suo nome sopra.


the sheeps - " guerra tra band "Donde viven las historias. Descúbrelo ahora