Lezioni di ballo.

Comincia dall'inizio
                                    

«Sì, te la faccio buona.»
Si mise di nuovo accanto a lui.
«Alza il braccio sinistro e con la mano destra ti tocchi di lato, all'altezza dello stomaco.»
Descrisse la posa che aveva assunto, e si voltò verso Alex per vedere se stesse facendo bene.

«Così?»

«Sì, bravo.»

«Anche gli incoraggiamenti.»
Lo prese in giro Alex.

«Modestamente hai un grande maestro a fianco.»
Intervenne Christian, con un sorriso da far invidia dipinto sul volto.

«Ma guardalo come si vanta di questo metro e settanta.»
Lo prese in giro Alex.

«Settantacinque.»
Lo corresse Mattia.

«Settantaquattro.»
Lo corresse Christian.

«Centimentro in più, centimetro in meno.»
Alzò gli occhi al cielo il biondo, prima di rivolgere un'occhiataccia ad Alex.
«Lui ha molto di cui vantarsi.»
Parlò, riferendosi ovviamente a se stesso.

Rina fece una pernacchia, e Mattia fu davvero tentato di dargli uno schiaffetto dietro la nuca nemmeno così leggero, ma si trattenne.
«Allora? Prossimo passo?»

«Fai un passo in avanti-.»
Fece un passo in avanti, cambiando posizione delle braccia e sentendo Alex accanto a sè fare la stessa cosa.
«Metti i piedi nella stessa linea.»
Allineò i piedi.
«Poi li allontani.»
Fece come detto.
«Poi scendi e muovi il bacino.»
E fece come stava spiegando, piegando appena le ginocchia per rimarcare il suo ruotare il bacino.

Alex lo guardò.

Allontanò i piedi fra loro.

Scese nemmeno la metá di come Mattia era sceso piegando le ginocchia, e mosse appena appena il bacino, in movimenti fin troppo lenti e spigolosi.

Tutti scoppiarono a ridere, e solo in quel momento si accorsero che Luigi aveva appena registrato un video iniziato chissà quando, e probabilmente quello sarebbe finito nelle sue storie di Instagram.

Mattia guardò Stefanelli che continuava a fissarlo con il suo classico bel sorriso, mentre teneva i gomiti poggiati sullo schienale del divano e nella mano destra manteneva la bottiglia di birra che ancora doveva svuotare dal pranzo.

Il più piccolo si mise in piedi, composto, prima di raggiungere il proprio ragazzo.

«Da quanto tempo balli, ricordamelo?»

Alex lo indicò.

Il riccio alzò un sopracciglio, arrivando davanti al moro.

«Latino-americano da sette, otto anni.»
Si morse il labbro, preparandosi alla cavolata che l'altro stava per sparare.

«E dimmi, come ci si sente ad essere battuti dopo così tanti anni di allenamento da un principiante?»

Luigi si sbattè una mano sulla fronte, mentre Mattia rise.

«Immagino che non lo saprò mai.»

Lo provocò, ed Alex scoppiò a ridere, prima di avvicinarsi anche lui al divano.

Christian diede qualche schiaffetto sul retro della coscia del proprio ragazzo, quasi per attirare la sua attenzione, e ridacchiò.

«Ma senti quanto si vanta.»

Parlò, non riuscendo a nascondere negli occhi quello sguardo orgoglioso che aveva messo su mentre lo aveva visto ballare.

«Quand'è meritato, è ovvio.»

Si sedette accanto a Stefanelli, alla sua sinistra, mentre Alex si posizionava alla sua destra e Luigi rimaneva dov'era seduto.

«Vogliamo guardare un film?»

Come le Maschere di Pirandello. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora