Imbarazzante ( Severus & Hermione)

Capitolo 10. Partner nel crimine

Dire che era disgustata , sarebbe stato usare un eufemismo. L'apparizione di lato era molto meno nauseante della sensazione di quelle dita lunghe, fredde e sottili che le scivolavano sulle natiche. Il viaggio fuori dalla sala da ballo dei Malfoy era stato confuso, la sua mente era troppo sconvolta da ciò che aveva vissuto, ma ricordava chiaramente l'espressione preoccupata sul viso di Draco mentre mormorava: " Stai bene? "

Aveva scosso la testa e scrollato le spalle allo stesso tempo, e Draco trasalì, la fronte pallida increspata. L'aria fresca e fredda fuori era stata una breve tregua, ma per tenere il passo con le lunghe gambe di Severus, doveva quasi correre accanto a lui, e poi il disgustoso vortice e torsione l'aveva presa. Ora, era stata sputata in un luogo sconosciuto.

Severus la trascinò attraverso un cortile dall'aspetto trasandato verso una piccola casa di mattoni decrepita, e lei sentì delle barriere formicolare intorno a lei mentre lui aprì la porta e la fece entrare.

La casa era fredda e buia, e l'aria viziata, come se nessuno fosse stato dentro per mesi. Severus borbottò qualcosa sottovoce, e le luci furono accese, e una piccola tempesta di aria fresca entrò attraverso la porta, soffiando intorno a loro, facendo sbattere le loro vesti e cacciando via tutta l'aria ammuffita e stantia.

«Benvenuto a Spinner's End», disse, scrollando le spalle mentre si guardava intorno nella cucina stretta e polverosa. Un colpo di bacchetta fece tintinnare un bollitore da una credenza, un sussurrato " Aguamenti " riempì il bollitore e in pochi secondi cominciò a bollire. Il suo alto marito frugò negli armadi, trovando tazze e tè, prima di dire: "Niente panna né zucchero. Dovresti comunque bere una tazza di tè per calmarti". Dandole una tazza di tè bollente, le fece cenno di seguirlo all'interno del soggiorno, un movimento delle dita che creò un fuoco scoppiettante nel camino.

"Siediti", comandò, e lei si lasciò cadere su un divano, le molle che scricchiolavano mentre il suo peso si posava accanto a lei.

Non aveva detto una parola da prima che avessero lasciato il maniero dei Malfoy, sentendosi come se fosse diventata muta per lo shock. Guardandosi intorno, vide gli che le pareti erano ricoperte di scaffali, che gemevano sotto il peso dei pesanti volumi. In qualsiasi altro momento sarebbe stata felice, ma ora... e disse: "È andato all'inferno".

Scuotendosi, per liberarsi del suo torpore, emise un breve latrato di risata senza umorismo, rispondendo gracchiando: "Puoi dirlo di nuovo".
"Ti ha fatto male?"
"No," disse brevemente. In effetti, Voldemort non aveva fatto niente del genere, solo accarezzato le natiche, stringendole prima di aprire le sue guance in un modo piuttosto inquietante. Si era sentita così spaventata, così umiliata e così arrabbiata. Quindi... violata.

Suo marito mormorò: " Ucciderò Albus Silente per averti fatto passare tutto questo. La sua idea di proteggerti dai Mangiamorte ha funzionato piuttosto bene, dato che staranno tutti lontani da te. Tranne che ha funzionato per tutte le ragioni sbagliate. "

Sbuffando, ha detto: "Ti aiuterò io". Inclinando la testa, chiese: "Pensi che il suo piano originale avrebbe funzionato? Voglio dire, sarebbero rimasti lontani da me a causa del matrimonio?"

Sospirando, disse brevemente: "Sì".

"Perché..." diede una gomitata, la sua curiosità la pungolava.

Lanciandole uno sguardo irritato, quasi ringhiò: "Perché hanno tutti paura di me. Sono sicuro che capirai perché dopo stasera. Tranne Bella, ovviamente. E ora sei diventata la sua nemica mortale perché oil padrone è... interessato."

"Oh." Non aveva prestato molta attenzione alla donna, essendo troppo spaventata per concentrarsi su nient'altro che su Voldemort, e Severus - il suo povero marito, costretto a un atto atroce di tortura e violenza. Era a causa sua, ne era certa. Voldemort aveva voluto vedere la sua reazione. Sperava solo di essere riuscita a rimanere abbastanza calma, sentendo quegli occhi rossi, spietati, che scivolavano su di lei mentre suo marito costringeva la sua rabbia a uscire dalla sua bacchetta, per far piovere sofferenza e dolore su un uomo innocente.