Concentrazione Matematica..

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Una di quelle mattine, durante l'ora di matematica, ero cosi persa nei miei pensieri che ascoltai poco il prof di matematica e non capii niente della nuova lezione che stava spiegando.

Poi iniziai a chiacchierare con la mia compagna di banco e di scappatelle, cosa che non succedeva mai, dato che la matematica è la mia materia preferita.

Alla fine il prof ci sgridó, si mise ad urlare, come al solito. E poi ci affermò che il giorno seguente ci avrebbe interrogate.
Pareva una cosa da niente, per me, in quel momento.
Ma quel pomeriggio quando mi accorsi che non avevo capito davvero niente, e che tra i 5 esercizi non me ne era uscito neanche uno entrai nel panico, entrammo, io e la mia compagna di banco Erika che non solo era mia compaesana, ma era anche lei nel college, ed era in classe con me.

Arrivate al punto di panico più completo.
Erika, che era lì da tre anni, attuò un piano.
Che più che altro era una scusa per vedere il suo ragazzo e fare matematica contemporaneamente, ma che a me stava bene a patto che avessi capito quei maledetti esercizi.
Il piano consisteva nel salire nel dormitorio maschile e farci aiutare dal prof che Badava ai ragazzi. E che prof poi!! Uno di quegli uomini che ti verrebbe voglia di beciare anche se avesse la dentiera!!
L'apuntamento con il prof era alle 18:00 e, ovviamente, entro quell'ora io e Michele avevamo litigato, sempre per la stessa cosa, il suo bisogno di nasconderci.
Quidni chiunque può immaginare la voglia che avevo di vederlo... NESSUNA!!
Mentre camminavo per il corridoio del dormitorio al passo di Erika, guardavo dentro ogni stanza per vedere se Lui c'era, non riuscivo a non interessarmi della sua vita. Tuttavia in quel momento avevo un altro piccolo ma importante pensiero che faceva fare le capriole alla mia testa...Quella sera avrebbero portato il fumo, quello buono, e avremmo fumato, e io DOVEVO uscire. Quindi mi sarei dovuta sbrigare a capire la matematica, quel giorno più di qualunque altro.

Arrivammo ad un punto nel wuale eravamo fra due porte: le due sale di studio.
E le 18:00 é l'orario dello studio di recupero sia per le ragazze che per i ragazzi.
Entrambe le porte delle sale erano aperte.
D'istinto guardai prima quella a sinistra, che era il lato dal quale eravamo entrate.
E lì lo vidi, lui mi guardò..
Era bellissimo circondato dalla quotidianità.
Parve un secolo quell'attimo. Ma effettivamente fu un solo, breve, attimo.
Guardai la sala a destra...
DECISAMENTE PIÙ PICCOLA DELL'ALTRA, MANCAVANO LE SEDIE, ERA PIENA, E FACEVA UN CALDO INFERNALE.

Ovviamente Miss orgoglio di ferro, la sottoscritta, scelse quella a destra.
Entrata lì dentro chiesi a me stessa il mio stesso livello di stupidità.... non saremmo riuscite a fare un cazzo in quella sala, ed io il giorno dopo, avrei preso 4 a matematica.
Fortunatamente il prof gnocco ci salvó dall'odore di sudore che c'era in quella stanza e ci portò in quell'altra dove c'era lui.
Mentre il prof aiutava tutti tranne noi, io fissavo il suo riflesso attraverso la TV a schermo piatto, perche io mi ero seduta nella fila di banchi dietro la sua, cosi, non so perche lui si è spostato in quella dietro di me.
I minuti passavano veloci, ed io alle 19:00 dovevo tornare nel dormitorio femminile per prepararmi, per la cena, e per poi andare a fumare.
Ed il prof non aveva ancora intenzione di cagarci. Io avevo un jeans ed una canotta bianca, e boh sarà stato per la canotta ma mi sentivo a disagio vestita cosi in mezzo ai maschi.
Erano le 19:00 Erika aveva visto il suo ragazzo, invece io non avevo ancora capito quegli esercizi di merda!!!
Cosi Erika disse al prof che alle 21:00 dopo l'uscita, che tanto attendevo, saremmo salite, ancora una volta.

Quasi scappai dal dormitorio.
Corsi a prepararmi.
Quel giorno più di altri volevo fumare, perche ci sarebbe stato lui, e lo avrei riempito di frecciatine, e questo mi faceva godere altamente.

Ma le favole non esistono.Where stories live. Discover now