10- «Stai mentendo»

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La reazione non fu quella sperata. Jimin si voltò verso di lui completamente preso in contro piede, come se lo avesse risvegliato e riportato alla realtà da chissà quali ragionamenti che gli occludevano la mente. Lo fissò con occhi sbarrati come se volesse solamente trovare una via di fuga sicura per allontanarsi il prima possibile «No. Non ti avvicinare»

Non avrebbe dovuto farlo ma in risposta Yoongi compì un nuovo passo avanti «Ti prego. Ho bisogno di parlarti» e quella richiesta gli uscì sul serio dal cuore con tutta la massima spontaneità di questo mondo.

Peccato che Jimin non si fidasse più di lui e non volesse vederlo neanche in cartolina «Beh, io no» gli rispose secco e tagliente e Yoongi giurò di non aver mai sentito il suo cuore più vuoto di quel momento. Era perfettamente cosciente di non essersi comportato bene, di aver fatto soffrire Jimin, di averlo trattato più che male, ma sul serio? Veramente non avrebbe neanche avuto occasione di parlargli?

«Mi dispiace» sussurrò, tentando anche solo di alzare per un attimo lo sguardo su Jimin, per poi riabbassarlo nuovamente quando capì che l'altro stesse per scoppiare.

«Ho detto che non voglio ascoltarti!» gridò di fatti qualche secondo dopo, facendolo paralizzare sul colpo. Yoongi non lo aveva mai sentito così tanto alzare la voce, neanche quell'ultima volta a casa sua. Era stato autoritario lì, si era imposto, aveva preteso le sue spiegazioni ma urlare, quello no.

«Okay, non lo fare» Yoongi cercò di andargli incontro, mentalmente parlando, perché fisicamente aveva giurato che per i prossimi minuti assai critici non avrebbe mosso un muscolo. Il rischio era di ritrovarsi tirato contro il primo oggetto che si poneva di fronte Jimin. Eppure azzardò una mossa «Permettimi solo di dirti che...» prese un respiro profondo e sbirciò da sotto le ciglia la reazione di Jimin a quelle sue future parole «in questi anni mi sei mancato immensamente»

Notò come gli occhi del ragazzo si spalancarono leggermente sorpresi, come la sua bocca si schiuse rilasciando un sospiro strozzato, come avesse distolto lo sguardo, prima imbarazzato e poi totalmente cambiato, nuovamente oscurato. Jimin pensò che Yoongi lo stesso semplicemente raggirando, facendosi beffe di lui ancora una volta «Non è vero. Stai mentendo» ribatté sicuro di sé, non sarebbe caduto nella sua trappola ancora una volta. Yoongi doveva stargli lontano.

«Perché dovrei farlo? Cosa ci guadagnerei?» si sentì chiedere dall'altro e Jimin lo fissò per un attimo boccheggiando esasperato. Veramente stava facendo così tanto il finto tonto? Veramente voleva passare per quello ferito e vittima della situazione?

«Portarmi a letto solo per il piacere di farlo? Prendermi ancora in giro??» Gli elencò solo due delle tante opzioni che gli passarono per la mente, avrebbe potuto compilare una lista intera con tutte le piccole e grandi ipotesi che si erano palesate in quegli anni.

Yoongi sentì l'aria bloccarsi all'interno del suo petto, scosso irrimediabilmente da quelle parole, da quelle accuse. Cercò mentalmente di ripercorrere tutti i loro incontri, ciò che si erano detti, ciò che avevano vissuto insieme «Mio Dio, ti ho dato veramente questa impressione?»

«Ma quale impressione...» sbuffò Jimin, sempre più convinto della sua tesi «è la pura verità» E gli rivolse lo sguardo più oltraggiato e ferito di sempre. Forse sì, Jimin stava aggiungendo il carico da novanta ma come biasimarlo? Dopo aver sofferto per così tanto tempo, aveva una strana voglia di far sentire uno schifo anche Yoongi, così come lo era stato lui «adesso?»

«Adesso cosa?» ribattè Yoongi non capendo quella domanda posta all'improvviso e senza contesto. Eppure Jimin non perse tempo a spiegarglielo, facendogli apparire ogni singolo suo gesto come un atto nato da un desiderio puramente egoista «Adesso sei qui, lo hai fatto apposta! Di proposito! Non posso crederci. Sei così meschino»

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora