13. Tutto così in fretta

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Storm è seduta davanti a Midnight e la osserva mentre posiziona le pedine sulla scacchiera: i pedoni nella seconda fila, nella prima posiziona le torri a ogni lato, poi i cavalli, gli alfieri e infine la donna e il re; quelle di Storm sono bianche, mentre quelle di Midnight sono nere.
<<Bene. Direi di iniziare allora, e che vinca il migliore.>> tende la mano verso Storm e lei la stringe con la sua.

Inizia lei, portando avanti un pedone nella fila centrale a destra e Midnight fa lo stesso. Continuano a spostare i pedoni, fino a quando Storm non sposta un cavallo, tra due pedoni di Midnight.
Lei sposta la donna verso il pedone, per poi sostituirlo e levarlo dalla scacchiera.
Non si accorge del pericolo e Storm sposta un alfiere in diagonale verso la donna, sostituendola e levandola dalla scacchiera.
Osserva Midnight e nota il suo sguardo perplesso.
<<Che c'è? Non te ľaspettavi?>>
Lei non risponde e sposta in avanti una torre.
In breve tempo il suo re si trova alľangolo con un alfiere da un lato, un cavallo dalľaltro e la donna davanti: <<Scacco matto.>> dice Storm con nonchalance, appoggiando la schiena alla sedia e guardando Midnight.
<<Come hai fatto?! No, non è possibile...>>
<<Beh, ora posso andare?>>
<<Un'altra partita.>> dice Midnight.
<<I patti erano diversi.>>
<<Ho detto un'alta partita. Ora.>>
Storm fa per rimettere a posto le pedine, ma Midnight la ferma: <<Faccio io, non mi fido di te.>>
Riposiziona le pedine sulla scacchiera e iniziano una nuova partita.
<<Scacco matto.>> dice dopo pochi minuti Storm.
<<Ancora un'altra partita...>> ripete Midnight, con lo sguardo basso.
Riposiziona le pedine e ricominciano.
<<Scacco matto.>>
<<Scacco matto...>>
<<Scacco matto.>>
<<Scacco matto, un'altra volta...>>
Hanno passato ore intere a giocare, ma partita dopo partita il risultato è rimasto sempre lo stesso: ha vinto Storm.

<<Ora sei convinta?>> chiede, per poi alzarsi.
<<Dimmi un po', come si esce da questo posto?>>
Silenzio.
<<Se ti piacciono veramente così tanto i giochi dovresti accettare le sconfitte... Non trovi?>>
<<Cambiamo gioco.>> lancia via dal tavolo la scacchiera e le pedine, gettandole a terra, per poi prendere delle carte.
<<Giochiamo a blackjack. Hai tre possibilità. Se perdi tutte e tre le volte, muori.>> dice seccamente.
<<Ma siamo in due...>>
<<Giochiamo così.>> Midnight sbatte la carta sul tavolo, davanti a Storm.
Attorno a loro inizia a crearsi una nube nera, provocata dalla rabbia di Midnight che cresce sempre di più...

Intanto, Salem e Yamanda escono dalla casa di legno e si dirigono verso un punto preciso del bosco.
Sakura e Delta sono coricate tra ľerba, con dei fiori nei capelli.
Sakura ride e la guarda, ammirandola.
<<Sei davvero bella.>> dice.
A un certo punto sentono dei passi dietro di loro e si girano, vedendo Salem e Yamanda.
<<Scusate se vi abbiamo interrotto.>> dice lui, con le mani nelle tasche.
<<Non preoccupatevi. Sedetevi.>> si siedono a gambe incrociate davanti a loro, sulľerba del prato piena di rugiada.

Quel posto è il loro unico posto felice in quel deserto di solitudine e distruzione. È la parte del mondo dei demoni che più è rimasta simile alľaltro mondo, dove i fiori crescono ancora, gli uccellini cinguettano e ľerba è verde.
È anche ľunica parte in cui il cielo, al posto di essere rosso o grigio, è azzurro e privo di nuvole. Si dice che quello sia il confine tra i due mondi e che per questo motivo abbia preso ľaspetto del mondo umano.

<<È strano incontrarti, Yamanda. Abbiamo passato anni a osservarti da una sfera di cristallo. Non sembra vero...>>
<<Quindi voi siete Sakura e Delta?>> chiede lei, confusa.
<<Già, siamo noi...>> risponde Delta.

Qualche giorno fa Sakura è riuscita a convincerla a tingersi i capelli: avevano entrambe bisogno di un cambiamento.
Sakura prese la sua frangia e le ciocche ai lati del viso e li legò, dopo aver messo il decolorante sulla parte nera, per poi mettere la tinta nera sulla parte rosa del resto dei capelli.
Fece la stessa cosa a Delta, mettendo il decolorante sulla frangia e sulle ciocche ai lati del viso.
Dopo un'oretta iniziò a stendere la tinta rosa sui capelli decolorati.
Inutile dire che finirono per spalmarsela in parte in faccia e sulle braccia a vicenda, restando con la pelle macchiata per qualche giorno.
Sono quelli i momenti che riescono a dare loro un assaggio di normalità, anche se la normalità vera e propria probabilmente non la proveranno mai.
Parlo di momenti dove si sentono adolescenti alle prime prese con ľamore, quando si ritrovano faccia a faccia sul letto, riempedosi di baci e ogni tanto si coprono il viso per ľimbarazzo. Momenti come quelli passati a correre tra i boschi, a raccogliere fiori da utilizzare come gioielli e piccole creature selvatiche, nonostante siano poche in quel mondo parallelo e curioso.
Momenti come quando si tingono i capelli e si sporcano di tinta, sperimentando tutti i colori esistenti per capire quale sia il migliore.
Momenti come le serate passate a guardare le stelle e assegnare forme alle nuvole nere sparse per il cielo.
Momenti come questi, insomma, dove si sentono umane e tutte le loro preoccupazioni e le loro ansie spariscono, ma loro restano.
Eppure si chiedono: per quanto resteranno...?

𝐼𝑁𝑁𝑂𝐶𝐸𝑁𝑇 𝐸𝑌𝐸𝑆Where stories live. Discover now