"Piccoli puntini illuminati che tracciano nettamente il confine"

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Pov Virginia

Non avevo mai viaggiato su un aereo di sera
ed è bellissimo perché se si guarda fuori dal finestrino si riescono a vedere le luci delle città.

Piccoli puntini illuminati che tracciano nettamente il confine tra la terra e il mare.

Anche la luce sull'aereo è soffusa, dopo quasi due ore di volo ci hanno annunciato che stiamo per atterrare

Christian fa uno sbadiglio e si stiracchia, mi rannicchio ancora per un po' nella mia felpa guardando fuori dal finestrino.

"Non posso credere che sia già finita la nostra vacanza.." dico voltandomi verso di lui

"Breve ma intensa..penso che ce la ricorderemo" dice con un sorriso assonnato.

"Sicuramente" dico io

Ogni volta che incastra gli occhi nei miei è come se prendessi mille treni, mille aerei, viaggiando stando ferma.

Non sono ancora riuscita a definire con precisione il colore dei suoi occhi, sembra quasi che cambi in base al suo umore e a come si senta in quel momento.

Si accoccola sul sedile mettendo la testa di lato chiudendo quegli occhi e io rimango a fissarlo, sperando che non li riapra, così posso rimanere con gli occhi sul suo viso.

Provo a cercare un dettaglio nuovo che ancora non ho scoperto, ma so già a memoria ogni segno sul suo volto.

Il suo viso, il suo corpo, sono la mia materia preferita, una materia che ho studiato, ripassato e studiato ancora nel dettaglio.

Una materia che mi appassiona e di cui non riesco a stancarmi mai.

Fa un respiro un pochino più rumoroso muovendo appena le labbra, sempre ad occhi chiusi, sempre nella stessa posizione

Forse sono pazza, si, mi sento un po' pazza stando qui a fissarlo, ma non riesco a farne a meno.

Come se dovessi assumere la mia dose giornaliera per poter stare bene.

Vorrei alzare una mano e toccarlo, accarezzarlo, ma non voglio infastidirlo, sembra così rilassato

E mentre cerco di trattenere la mia mano che quasi mi sembra di sentirla vibrare mentre cerca di resistere dal toccare il suo viso, con un leggero sussulto tocchiamo la terra ferma e l'aereo comincia a frenare.

Apre gli occhi e io sposto lo sguardo da un altra parte.

Mi sento quasi colpevole di essere rimasta lì a fissarlo così tanto mentre dormicchiava o semplicemente, forse aveva gli occhi chiusi

Lo amo così tanto che non riesco a pensare di poter stare senza di lui e se ripenso a quel mese in cui siamo stati così distanti, un crampo prende vita nel mio stomaco.

Sento come se avessi ingoiato del veleno, come se avessi ingerito una sostanza irritante che mi corrode dentro.

Se Alessia non mi avesse letteralmente buttato giù dal letto io adesso non sarei stata qui con lui

Siamo tornati a casa.

Questo implica non poter più stare a stretto contatto, non svegliarci più la mattina insieme, non passare tanto tempo insieme.

Vuol dire che io devo ritornare a Parma e il solo pensiero mi fa sentire male.

Implica stare tutta settinana lontana da Chri e aspettare in grazia i weekend per vederci

Implica riprendere le lezioni sia per me che per lui con la scuola di danza.

Durante questo week mi è sembrato di vivere in un mondo parallelo.

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