«Stai cercando di liberarti?» si alzò avvicinandosi. «Io odio chi cerca di liberarsi. Se sei legato c'è un motivo, quindi ti conviene stare fermo» si abbassò un poco, il giusto per guardarmi meglio in faccia. 
I suoi occhi erano totalmente spalancati e ben presto una risata malefica uscì dalla sua bocca. 

Eppure il suo viso non si mosse, nonostante si era messo a ridere.

«Ragazzino, hai capito?» mi afferrò il collo e lo strinse di poco «Ti conviene rispondere se non vuoi morire adesso e ti giuro che non sarà una morte dolce» questa volta, sul suo viso si stampò un sorriso. Un sorriso pauroso. Un sorriso terrificante. Era uno di quei sorrisi che vedi sempre nei film horror e a cui non credi perché reputato finto. Questo, però, era vero.

Una seconda voce echeggiò nelle nostre orecchie. Rimasi immobile e non dissi nulla.
«Il gatto ti ha mangiato la lingua, ragazzino?» Ridacchiò quella voce.
Continuai a non rispondere, anche perché le uniche cose che mi venivano da dire erano solo insulti per entrambi.

Sentì dei passi muoversi, ma a coprirmi la visuale era Michael che non era intento a lasciarmi.
«Dai papà, lascialo. Lo sai che lui è il mio giocattolo» una mano si posò sulla spalla del maggiore e fortunatamente mi lasciò andare «Visto che sarà il tuo giocattolo, devi addestrarlo bene» si girò verso Noah e nel mentre, quell'espressione da psicopatico abbandonò il suo viso.

Bipolare? Lunatico? Non lo so nemmeno io.

Michael se ne andò, lasciandoci così da soli con suo figlio.
Lo guardai, ma non mi mossi. 
Aveva detto che ero suo, ma io non lo ero. Non ero la proprietà di nessuno e non sarei mai stato l'oggetto di qualcuno, figuriamoci se mi metto ai piedi di uno di loro.

«Lo so di essere estremamente attraente e affascinante, ma anche meno» fece un sorrisetto scocciato «Allora? Non dici nulla? Devo farti venire la voglia di parlare?» Si avvicinò inginocchiandosi a fianco a me «Devo usare questo?» Domandò mostrandomi un teaser che non avevo visto fino a quel momento. 

Perché avevo quel coso a fianco a me? E posso mai essere così stupido da non essermi accorto che era affianco a me?

Deglutì amaramente socchiudendo subito dopo le labbra. Avevo una strana sensazione e qualcosa mi diceva che l'avrebbe usato sia che parlavo sia che non lo facevo, quindi tanto vale stare zitti e non accontentarlo no?

«Mmh, come pensavo» mi colpì 2 volte col teaser spento, facendomi sobbalzare sul posto credendo che l'avesse acceso. Nonostante non avesse l'intenzione di farmi male, lo fece. Mi aveva fatto male con quell'affare spento.

«Ti farò la stessa domanda che ti ha fatto mio padre poco fa, dopodiché non accetto nessuna tipologia di scusa o mutismo» ghignò «Stavi cercando di liberarti prima?» Domandò accendendo il teaser e fissandolo con malizia.

Questo tizio ha un non so cosa di masochista.

Deglutì di nuovo e mi limitai a negare con la testa non riuscendo a dire una sola parola. 

Il solo pensiero che avrebbe usato quell'oggetto su di me mi fece rabbrividire. Non volevo dargli alcun genere di soddisfazioni, ma se l'avesse usato non credo che riuscirei a trattenermi dal gemere per il dolore procurato.

«A mio padre non sembrava...» Sussurrò «Ma sarò gentile e te lo chiederò di nuovo» mi accarezzò il fianco «Stavi cercando di liberarti?» si morse il labbro inferiore e dopo che negai nuovamente con un cenno della testa, scagliò il teaser sul fianco che stava accarezzando fino a quel momento, facendomi urlare per il male per la sorpresa.

Provai a sottrarmi da quella tortura appena iniziata, ma ottenni esattamente quello che non volevo. 
Mi colpì una seconda volta, senza pietà e senza un minimo di umanità, ma d'altronde non credo che ne avesse.

RibelleWhere stories live. Discover now