§-Elisabeth-§

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Elisabeth si era svegliata nello stesso letto a baldacchino in cui si svegliava da ormai tre anni, ma questa volta tutto era diverso.

La luce del sole che entrava dalla finestra di fronte al suo letto non le dava fastidio come ogni medesima mattina, e la brezza che entrava da quella stessa finestra pareva essere più fresca del solito.

Non ricordava nulla della sua vita, se non il suo nome, ma era convinta che non fosse mai stata così felice.

Quello sarebbe stato il giorno del suo penultimo livello, ciò significava che se avesse superato quel livello, in un paio di settimane tutto sarebbe finito.

La sera prima Doctor Game le aveva consegnato personalmente il numero del suo prossimo avversario.

Lo aveva riconosciuto subito: Daniel Bennett.

Le venne da ridere.

Daniel era famoso per il suo riuscire a conquistare solo novelline del gioco, molti si chiedevano come fosse ancora vivo.

Gira voce che si sia persino innamorato di una sua avversaria.

Pff patetico, pensava Elisabeth ancora nel letto.

Ma non era più il momento di starsene a letto a poltrire, era ora di andare.

La giocatrice era entrata in quel salone tanto familiare più raggiante che mai.

Il suo abito era verde e presentava alcuni ghirigori gialli.

Le avvolgeva i fianchi perfettamente come tutti i vestiti che le venivano proposti in quell'armadio di legno che molto probabilmente aveva usato qualcun altro.

La scollatura era abbastanza ampia e le spalline non troppo larghe.

Nel esatto istante in cui Elisabeth varcò la soglia di quella porta lo sguardo di tutti i presenti si catapultò su di lei.

Sembravano essersi trasformati in vampiri bisognosi della loro porzioni e lei ne era consapevole.

Sapeva di essere la porzione di succulento sangue per cui uomini e donne farebbero di tutto per avere.

Farebbero di tutto pur di far arrivare alle loro fredde labbra quel sublime sapore che si sprigionava già dall'odore.

Il suo avversario era stato talmente stupido da stampare il suo codice proprio sul retro della sua giacca.

Ovviamente era obbligatorio mettere il proprio codice da qualche parte ma lui aveva deciso di farsi trovare molto facilmente, lì seduto al bar, come se questo per lui fosse veramente un gioco.

Elisabeth aveva alzato gli occhi ambrati al cielo e, sistemandosi si capelli ramati si diresse verso il suo avversario.

Il rumore che producevano i suoi tacchi argentati a contatto con il parquet scuro riecheggiava in tutta la stanza.

<<Elisabeth, l'icona di questo maledetto gioco>> Daniel accolse la ragazza con un enorme sorriso a trentadue denti e due braccia aperte, come a volerla abbracciare.

I suoi occhi color nocciola non esitarono un secondo prima di studiare il corpo di Elisabeth che era ormai sicura di vincere.

Così si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio attorcigliandola intorno al suo indice, cosa che faceva molto spesso, e sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori, senza mostrare troppo i denti.

Un'allarme rimbombante avvertiva ogni individuo in quella stanza che il livello era cominciato.

Si massaggiò le tempie con le dita, oramai erano frequenti i mal di testa dovuti a quell'allarme.

LOVE OR FAMEWhere stories live. Discover now