𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 3: 𝑇𝑒𝑎 𝑜𝑓 𝑙𝑜𝑣𝑒

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"La presidente ti vuole parlare Y/n" Disse Sayaka

"Era ora, è  da due giorni che le chiedo di parlare."

"La presidente  era molto occupata e..."

"Va bene ne ho abbastanza, portami da lei"

Ero ancora arrabbiata per l'Art-Day. La presidentessa doveva immediatamente  darmi delle spiegazioni.

"Siamo arrivate" Disse Sayaka

"Non entri anche tu?" Chiesi alla ragazza con la coda, dato che se ne stava andando.

"Ho un test da superare. A dopo Y/n ti voglio bene"

"Anche io"

Entrai in sala e chiusi  la porta.
Come al solito c'era solo lei. Insomma, una nullafacente viziata.

"Sayaka mi ha detto che volevi vedermi il più  presto possibile"

"Si" risposi decisa

"Accomodati. Vuol qualcosa da bere? Un Caffee o preferisci del thé?"

"Preferisco del thé, la ringrazio."

"Ecco qua il thé"

Posò gentilmente la tazza sul tavolino di vetro. I suo occhi erano luccicanti come al solito, erano irresistibili, attraenti ma la odiavo. Non potevo farci nulla.

"Quindi... di cosa volevi parlarmi"  Domandò  sorseggiando la sua tazza di thé

"Perché  non ho vinto l'Art-Day"

Smise di sorseggiare la sua tazza di thé.
Mi guardò  per un secondo dritta negli occhi e poi ridacchiò.
Odiavo la sua risata, odiavo che si prendeva  gioco di me in quel  modo.

"E questa secondo te è  una cosa urgente?"

Lo sapevo. Dannazione.

"Per me lo è" Dissi testardamente

"Non hai vinto perché  evidentemente  il destino ha voluto  così.  Quale altra spiegazione  dovrei  darti? Pensi che abbia  modificato appositamente  la classifica per farti perdere di proposito? Ahahah!"

Mi ha umiliata, di nuovo.

"Il tuo dipinto era... interessante"

Disse all'improvviso  facendomi saltellare il cuore di gioia

"Allora perché  non ho vinto!?Come può  una come me non vincere? Sono il genio dell'arte! Lo avevi detto tu l'altro ieri!"

"Non sarai mai una vincitrice  se non accetti la sconfitta"

"Smettila di prendermi in giro!"

"Non hai detto la verità  sul tuo quadro. È  questo il motivo del perché  non hai vinto."

Oh no...

Non poteva saperlo...

E se lo avesse capito?

"M-ma cosa stai dicendo"

"Basta darmi del tu."

"E-eh!? Ma che dici io..."

"Mi hai dato del tu."

Le avevo veramente  dato del tu? Com'era possibile? E perché  l'ho fatto?

"M-mi scusi..." Balbettai

"Ora va meglio~"

Le tornò  quel solito sorrisetto in viso

"Ti rifarò  la domanda"

Si alzò dal divanetto andando verso il suo acquario.

Lo raggiunse e si fermò a guardarlo, dandomi  le spalle.

Il cuore mi batteva a mille.
Ero sottopressione. Volevo andarmene via,ma allo stesso tempo volevo guardarla. Volevo guardere i suoi occhi,ma allo stesso tempo volevo che sparisse dalla mia vista.
Volevo che mi guardasse e mi dicesse ancora che il mio quadro era interessante, ma lei non è  degna dei miei quadri.

"Cosa rappresenta  il tuo quadro, Y/n De santos?"

Dovevo dirlo. Non resistevo più

"Rappresentano... gli occhi di una persona"

Il suo sorrisino sul suo viso si allargò  compiaciuto.

Le stavo permettendo di scavare infondo alla mia anima senza il mio volere.
Odiavo sentirmi  debole di fronte a lei.

"Continua~"
Disse con una voce sensuale

"I suoi occhi sono azzurri, belli..."

"Non fermarti"

"...Misteriosi, atteaenti, ipnotizzanti  e sono pieni di eccitazione"

"Sono di un lui o di una lei?"

"Di un lui"

Mentii a quel lui. Erano di una lei, erano suoi.

Il sorrisino compiaciuto  di Kirari scomparve  improvvisamente appena nominai

"Lui"

Dopo due secondi si voltò.
Non c'era traccia del suo solito sorrisetto antipatico, era sparito veramente.

E poi mi guardò 

Divenni rigida soltanto a guardarla in viso.
I suoi occhi  non erano più  brillanti come prima.

Provai un senso di colpa enorme anche se non  capivo che cosa avessi fatto.

Si aspettava che le dicessi che fossero gli occhi di una lei? Che fossero i suoi occhi?

No, non credo affatto.

"Puoi andare." Un tono freddo mi dette il colpo di grazia.

"Con permesso" Dissi

Mi alzai dal divano e raggiunsi  la porta.

Prima di andare mi voltai per vedere cosa stesse facendo.
Era girata di spalle e stava guardando ancora il suo acquario.

"Sei ancora qui? Non mi hai sentita? Vattene via"

Ma cosa le ha preso?

Uscii dalla sala e andai a casa.
Non rimasi ad aspettare Sayaka perché  ero troppo scossa da quello che era successo con la presidente Momobami.

Per la prima volta si è  mostrata debole di fronte a qualcuno? E perché  quel qualcuno dovevo essere proprio io?

𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐅𝐥𝐚𝐦𝐞|𝑂𝑑𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑃𝑒𝑟 𝐴𝑚𝑎𝑟𝑒[𝑲.𝑴𝒐𝒎𝒐𝒃𝒂𝒎𝒊]✓Onde histórias criam vida. Descubra agora