𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 1: 𝑀𝑒𝑒𝑡𝑖𝑛𝑔 𝑠𝑜𝑚𝑒𝑜𝑛𝑒

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Y/n pov

"Sayaka"

La campanella era appena suonata e la pausa era iniziata.
Non avevo niente da fare, ma la professoressa mi aveva assegnato di fare un quadro che rappresentasse la classe il giorno dell'Art-day.
L'accademia Hyakkaou di solito non faceva nessun concorso del genere, ma da quando la nuova presidentessa, Kirari Momobami, vinse la partita a poker con l'ex presidente dell'istituto guadagnandosi il posto da presidentessa, ci furono molti concorsi.
L'accademia cambiò in tutto. E non del tutto in modo positivo.
A Sayaka, la mia migliore amica, piaceva molto la nuova presidentessa. Non sapeva il motivo ma da quando vide quella scommessa sbocciò una nuova fiamma in lei, infatti giorni dopo divenne la segretaria del consiglio studentesco e soprattutto la segretaria di Kirari Momobami.
Lei sapeva che a me la sua amata presidentessa non piaceva, infatti non parlavamo mai di lei anche se ci rimanevo un po' male.

"Dimmi" rispose mentre sistemava i suoi appunti, pronta ad andare al consiglio

"Intanto come va il lavoro, ti piace? È faticoso?"

Si fermò e mi guardò con uno sguardo confuso

"Bene, è faticoso ma fa niente. La presidentessa inoltre è molto educata"

"Mh, capisco"

"Come mai mi chiedi questo? Mi avevi detto che non ne volevi parlare"

"Mi da fastidio che tu non parli con me di qualcosa solo per i miei capricci, quindi se vuoi fallo"

"Grazie Y/n, ti voglio bene"

"Anche io. Senti volevo chiederti... visto che devo fare il quadro e, nel lato destro della sala del consiglio c'è un bel panorama, posso venire con te?"

"Guarda che... c'è la presidente"

"Lo so, non importa"

"Allora vieni con me"

Arrivammo alla sala del consiglio studentesco.
Gli altri membri non c'erano poiché erano impegnati a scommettere o, come nel caso della signorina Runa Yomozuki, a dirigere le partite.

"Buongiorno Saya- Oh, vedo che abbiamo un nuovo ospite"

Alzai lo sguardo e la vidi.

Mi dava su i nervi.
Sorseggiava quella tazza di thé come se tutto quello che succedeva ogni giorno fosse invisibile ai suoi occhi.

"Buongiorno presidente, lei è Y/n De Santos. Parteciperà al concorso per l'Art-Day e mi ha chiesto se poteva dipingere qui dato che c'è una bella vista"

"Y/n De Santos? Il genio dell'arte? Certamente."

"La ringrazio" Feci l'inchino

"È un grande onore averti qui"

"Immagino"

Sayaka mi guardò male.
Mi dispiace ma non riuscivo ad essere cortese con lei.

Un sorrisetto irritante spuntò sul viso della presidentessa.
Che fastidio.
I miei occhi guardarono immediatamente i suoi.
Erano strani, profondi,misteriosi... infiniti come l'oceano.
Il colore azzurrino dei suoi occhi metteva i brividi poiché ti risucchiava secondo dopo secondo.
Finalmente riuscii a tornare alla realtà e pensai spontaneamente:

"Saranno i suoi occhi la mia priorità per il dipinto"

Ma cosa diavolo stavo pensando?
Non potevo permettere che lei fosse la mia ispirazione per la mia arte.
Non mi interressa se i suoi occhi mi attraggono, non farò mai un dipinto ispirato a lei.
Mi tolsi la giacca per non sporcarla, mi tirai su le maniche, indossai il grembiule sporco di tempera, e infine mi raccolsi i capelli in una coda alta per evitare che essi ostacolassero la mia visione della tela.
Feci un bel respiro e iniziai a dipingere.
Lasciai che la mia mano danzasse libera sulla tela ed esprimesse tutto ciò che il mio inconscio diceva senza alcun limite.
Questa è la rappresentazione perfetta dell'arte pittorica.
Un mondo libero senza limiti dove comunichi con le parti più oscure della tua persona.

Quando la mia mano finì di danzare guardai con attenzione il quadro.

Avevo utilizzato solamente il colore azzurro...

il colore dei suoi occhi.

Prima di buttare il dipinto nella spazzatura provai a capire ciò che avevo dipinto inconsciamente.

C'era un buco al centro e lo sfondo del quadro era completamente azzurro.
Il buco aveva varie sfumature di colore.
Inizialmente colorai il buco con un verde acqua che pian piano scuriva.
Il verde acqua diventò un azzurrino leggero
L'azzurrino leggero diventò azzurro
L'azzurro diventò turchese
Il turchese si trasformò in un blu
Il blu si trasformò in un blu elettrico e il blu elettrico in un blu notte molto scuro.

Metteva angoscia e faceva rabbrividire il sangue.
I suoi occhi condizionarono il mio interiore.

Nonostante ciò era affascinante.

È proprio la paura e l'angoscia che lo rendono unico.
Un quadro non deve per forza esprimere qualcosa di positivo, un vero quadro colpisce la persona che lo osserva nel profondo.

Misi da parte il mio odio e accettai ciò che io stessa creai.

"Hai finito Y/n?~"

"Ho finito. So cosa mi dirà però mi perdoni, non lo vedrà."

"Y/n!? N-non rivolgerti così alla presidentessa!"

"Le ho detto che non voglio che lei lo veda. È così difficile comprendere che non voglio che la mia arte venga osservata da qualcuno che non conosco? Ovviamente tralasciando l'Art-Day, per me quello che faccio è qualcosa che ritengo personale."

"Te l'ho detto molte volte Sayaka, ma è evidente che tu abbia la testa a fare ciò che ti dica lei come se fossi schiava"

"Effettivamente è comprensibile che a te dia fastidio. Ma lei non è la mia schiava e tutto quello che fa, lo esegue di sua spontanea volontà.
Non perché la costringo. Stia attenta ai termini che utilizza signorina De Santos."

"Poco importa. Lei non mi sta simpatica, ma la ringrazio per avermi accolta nella sala"

Mi sistemai e mi incamminai verso la porta con il quadro in mano.
Mentre mi avvicinavo all'uscita sentivo i suoi occhi fissi su di me.
Un giorno arriverà la tua fine Kirari Momobami.
Un giorno te ne andrai via da qui.
Andrai via dal primo luogo in cui mi sentii al mio agio.
Andrai via da quella che considero casa.
Andrai via dalla Hyakkaou.














𝐁𝐥𝐮𝐞 𝐅𝐥𝐚𝐦𝐞|𝑂𝑑𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑃𝑒𝑟 𝐴𝑚𝑎𝑟𝑒[𝑲.𝑴𝒐𝒎𝒐𝒃𝒂𝒎𝒊]✓Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon