l' inizio

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D'un tratto sentii uno strano suono, aprii gli occhi e mi accorsi che era già giorno. La sveglia continuava a suonare, mi girai ancora mezza addormentata e la spensi. Vidi l'ora: erano le 7:30 "oh mio dio, se non mi alzo subito farò tardissimo. Uffa! di nuovo" pensai sbuffando. Ero stanca e sinceramente non mi andava proprio di alzarmi. " Quasi quasi fingo di essere malata, non mi va di lasciarlo" pensai stringendo la coperta. Dopo qualche secondo stavo per richiudere gli occhi quando sentii bussare, alzai leggermente la testa e vidi entrare mia madre << Jenny sei ancora a letto!?!? Oggi non vuoi andare a scuola? Forza alzati pigrona sennò farai tardi >> disse nervosamente alzando leggermente la voce. La guardai per qualche istante, la mia bellissima mamma: un fisico perfetto, capelli castani e gli occhi verdi, sembrava quasi che splendessero ogni volta che si arrabbiava. Era davvero dolcissima, ma anche molto severa e testarda. Chissa da chi avrò preso. << Guarda mi sto alzando, contenta!? >> dissi sgranando gli occhi innervosita. Cosi svogliatamente mi iniziai ad alzare, mia madre vedendo questo uscì dalla stanza per lasciarmi libera di sbrigarmi. Andai verso il bagno e iniziai a far scorrere l'acqua nella vasca, quando iniziò a riempirsi mi immersi nell'acqua calda e del bagnoschiuma che mi spalmai sul corpo. Mi sdraiai rilassandomi ma subito mi ricordai della scuola e che era tardissimo, così mi sciacquai e uscì dalla vasca avvolgendomi in un asciugamano mentre mi avvicinai allo specchio. Tolsi del vapore con la mano così vidi i miei capelli neri tutti scompigliati, sbuffai nervosamente mentre li pettinai per metterli al loro posto. Appena finii tornai subito in camera e aprii il mio l'armadio color noce prendendo dei jeans e un maglioncino color porpora. Li appoggiai sul letto iniziando a vestirmi, in poco tempo ero pronta indossando le mie convers mentre saltellavo verso il bagno per truccarmi. Misi un filo di matita e il rossetto color carne e mi guardai allo specchio "ok, si sto bene" pensai facendo una leggera smorfia. Mi girai verso la sveglia e vidi che erano già le 8:00. Subito uscì dalla mia stanza e scesi le scale di corsa andando in cucina, afferrai velocemente una tazza di caffè. In quel istante sentii una voce che sbuffava << ma non fai colazione?>> disse, era mia madre da dietro il bancone << mamma è questa la mia colazione e mi basta, poi devo correre, perciò vado ci vediamo dopo >> dissi finendo di bere il caffè lasciando la tazza sul tavolo. La sentii sbuffare, ma non feci caso, cosi presi la borsa e mi voltai verso la porta uscendo. Uscii di corsa andando verso scuola, tanto per cambiare era tardissimo. "Per fortuna non è lontana" pensai, infatti dopo pochi minuti mi ci ritrovai davanti. Fuori stavano ancora tanti ragazzi "Uff non è ancora suonata la campanella" pensai riprendendo fiato. Nel frattempo vidi avvicinarsi i miei amici. << dov'eri finita? >> disse Ian, lo guardai e sorrisi. Lui è il mio migliore amico, ci conosciamo ormai da dieci anni. Dopo la morte dei suoi genitori si trasferì qui stando con i suoi nonni.  Ormai viveva da solo da un paio di anni dopo la loro morte. Data la loro avanzata età e problemi di salute. Lui è un ragazzo d'oro,  quando ho bisogno c'e sempre, anche se discutiamo in continuazione; è un ragazzo dolcissimo, forte, testardo. È  un pò più grande di me; ha diciassette anni, i capelli biondi, occhi color nocciola, è più alto di me ed è davvero un bel ragazzo. Non feci in tempo a rispondergli che vidi apparire dietro di lui Alis << non hai visto? Avrà preso sonno! ha ancora il fiatone, era troppo comodo il letto stamattina?>> disse lei ironicamente mostrando il suo splendido sorriso. La mia migliore amica sempre in piena forma. Sempre bellissima, bionda con un fisico da mozzare il fiato e occhi azzurri come il mare. Infatti mi prendeva sempre in giro dicendo che lei era il mare e io il prato a causa dei miei occhi verdi. Gli sorrisi scuotendo la testa << Si è stata colpa sua, io non c'entro, non voleva lasciarmi >> dissi abbracciandoli e andando verso il portone della scuola sentendo suonare la campanella.

L'ironia della sorte ( in revisione, in fase di ripristino) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora