Capitolo 12

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Da quando Ashley andava a scuola, Zayn non fece mai un ritardo. Con la pioggia, con la neve, anche se gli facevano male tutte le ossa del corpo, era sempre andato a prendere la bambina in perfetto orario. Per questo la maestra si insospettì quando non lo vide, era molto strano. Louis, notando fin da subito l'assenza di Zayn, si avvicinò all'insegnante e la rassicurò dicendole che era venuto lui per la bambina e lei confermò che lo conosceva, che era un amico del moro. 

La bambina andò con il castano, un po' spaesata non vedendo il suo punto di riferimento, Zayn. Louis la rassicurò dicendole che il moro era rimasto a lavoro per un contrattempo, ma in realtà non sapeva cosa pensare, era fin troppo preoccupato. La portò a casa sua, dove Greta le preparò un'ottima merenda a base di biscotti al cioccolato e si mise a giocare con il figlio sul divano. Nel frattempo Louis prese il telefono di Liam e cercò il numero di Harry, era sicuro che quel riccio sapesse dove si era cacciato Zayn. 

-hey Leeyum- una voce bassa e roca lo distolse dai suoi pensieri, facendolo ridacchiare.

-ciao Harry, sono Louis- 

-oh, ciao Louis- rispose quasi deluso nel sentire la voce acuta del castano e non quella di Liam. -come mai mi hai chiamato?- chiese subito dopo accigliato.

-sai per caso dove si è cacciato Zayn?- chiese passandosi una mano fra i capelli, sedendosi sul proprio letto matrimoniale sperando con tutto il cuore che la risposta fosse affermativa.

-è uscito dal negozio una trentina di minuti fa per andare a prendere Ashley- rispose tranquillamente, alzando le spalle mentre usciva dal negozio, il suo turno era finito da un pezzo ma un cliente fin troppo esigente lo costrinse a rimanere. 

-non c'era fuori dall'asilo, Ashley è con me- rispose ancora più preoccupato. Se non era rimasto a lavoro, dove poteva essersi cacciato?

-magari è andato a casa e si è addormentato sul divano- ipotizzò il riccio, alzando appena le spalle mentre infilava la mano libera in tasca, stringendosi nelle spalle per il freddo. -andrò a controllare- continuò poco dopo camminando per la strada, la stessa pochi giorni prima aveva persorso insieme a Zayn. E fu proprio lì che lo vide, nello stesso vicolo che aveva ospitato fin troppe volte risse ai danni del moro, era proprio lì per terra, agonizzate mentre cercava di muovere qualche arto per farsi notare in qualche modo ma quello che otteneva erano solo gemiti di dolore. Harry si pietrificò sul posto. Non sapeva perché aveva buttato uno sguardo al vicolo, forse al ricordo delle parole di Zayn gli venne spontaneo e non si sarebbe mai immaginato di trovarlo lì in quello stato.

-l'ho trovato Louis, è ridotto male- mormorò terrorizzato, chiudendo poi la telefonata con il castano, isterico e spaventato almeno quanto Harry. Il riccio corse subito in soccorso di Zayn, chiamando un'ambulanza dicendo che era urgente, spiegandogli quello che vedeva e quello che presumeva fosse successo. Passò una mano fra i capelli di Zayn, ancora sveglio con gli occhi succhiusi e i muscoli contratti, mentre tremava per il freddo pungente, probabilmente. Si tolse il giaccione per metterlo sul suo corpo, sussurrandogli parole incoraggianti mentre aspettava con ansia l'ambulanza e quando arrivò lo caricarono su, portandolo con urgenza al pronto soccorso più vicino. 

Mentre Harold si occupava di Zayn, Louis era così nervoso che quasi si strappava i capelli per quanto li stringeva in due pugni ben chiusi. Quando il riccio chiuse la chiamata, senza dire cosa fosse successo al moro, urlò il nome di Liam preso dal panico e lanciò il telefono sul letto, camminando nervosamente avanti e indietro. Il ragazzo corse immediatamente nella stanza del castano, temendo gli fosse successo qualcosa.

-che succede?- quasi urlò quando spalancò la porta della camera di Louis.

-Harry l'ha trovato, ha detto che è ridotto male- mormorò cercando di trattenere le lacrime, ma era troppo nervoso per riuscire a farlo. Liam si avvicinò al castano, avvolgendolo fra le sue braccia per farlo calmare, ma servì solo a farlo scoppiare definitivamente in lacrime. Cercò di calmarlo mentre Louis si stringeva al suo petto, aveva bisogno di scaricare la tensione in qualche modo. Quando sentì suonare il telefono si staccò di scatto, andando a prenderlo dal letto, leggendo subito il messaggio. 

Save me from myselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora