Capitolo 11

617 28 1
                                    

Stavano finalmente tornando a casa, dopo aver mangiato qualcosa per pranzo avevano deciso che sarebbe stato il caso di tornare. Zayn era rilassato contro il sedile, lo sguardo fuori dal finestrino mentre pensava a come era possibile che si trovasse in una macchina così costosa in compagnia di tre ragazzi, ormai suoi amici, quando fino a qualche mese prima era tanto se interagiva con i suoi colleghi. Il viaggio fu più corto di quello che ricordava e senza neanche rendersene conto si trovò davanti l'appartamento di Niall, il quale salutò tutti con un grande sorriso sul viso ricordando l'appuntamento a casa sua per la sera stessa, che lui ovviamente non aveva sentito. Dopo neanche una decina di minuti, nei quali Harry non fece altro che ripetere a Louis di invitare a casa di Niall anche il suo migliore amico, si ritrovarono davanti casa del ricciolino. 

Quando rimasero loro due da soli, Louis e Zayn, in completo silenzio, il moro pensò che fosse diretto verso casa sua, ma quando imboccò una strada secondaria nella direzione opposta, aggrottò le sopracciglia visibilmente confuso.

-dove stiamo andando?- chiese con un filo di voce, guardando la strada davanti a sé per cercare di capire dove fossero diretti, l'unico problema era che Zayn non c'era mai stato in quella strada, ne aveva alcun motivo per andare in quella direzione.

-voglio portarti in un posto- rispose semplicemente il castano, sorridendo lievemente senza togliere gli occhi dalla strada. Zayn era nervoso: aveva visto centinaia di film in cui il protagonista porta la ragazza con cui si frequenta in un posto sperduto per stuprarla e ucciderla, ma aveva visto altrettanti film in cui il ragazzo portava la tizia in un posto romantico, dove poterle dire tutti i suoi sentimenti senza essere interrotto da qualcuno. Non sapeva se essere più preoccupato per il primo o per il secondo pensiero. Alla fine optò per il secondo. Sarebbe stato molto imbarazzante. 

Poco dopo arrivarono davanti un grande edificio chiuso, il primo pensiero di Zayn fu: è un luogo abbandonato dove tortura le sue vittime. 

E il secondo: devo smetterla di guardare certi film. 

Louis nel frattempo parcheggiò e scese dall'auto con tutta la tranquillità del mondo. Zayn si guardò intorno riluttante, confermò a Louis che non c'era mai stato con il suo atteggiamento e il castano sorrise, ci sperava tanto. Afferrò il borsone posato precedentemente nel bagagliaio e sorrise al moro, facendogli un cenno si seguirlo. Fecero il giro dell'edificio e Louis buttò oltre un grande cancello chiuso il borsone, arrampicandosi poco dopo sulle ringhiere.

-che cazzo fai Louis?- sbottò il moro guardandolo, più preoccupato del fatto che avrebbe potuto farsi male che essere scoperti. Non sarebbe stata la prima volta.

-tu seguimi e basta Malik- rispose il castano senza perdere il sorriso e poco dopo fece un piccolo salto, ritrovandosi con i piedi per terra e davanti al moro, dietro il cancello. Zayn scosse la testa, non aveva nessuna intenzione di spezzarsi il collo per chissà quale assurda idea. 

-dai Zayn, fallo per me- lo pregò Louis guardandolo, gli occhi da cucciolo bastonato. Il moro sbuffò alzando gli occhi al cielo, sapevano entrambi che non sarebbe riuscito a dir di no. Infatti, dopo pochi istanti, Zayn era sul cancello e lo scavalcò con con tale facilità da lasciare Louis con un sopracciglio alzato. Il moro notando la sua espressione accennò una risata alzando appena le spalle. 

Dopo pochi minuti erano già dentro grazie alle chiavi di Louis e Zayn si ritrovò davanti una grande piscina, fin troppo grande per i suoi gusti. se fosse stato da solo sarebbe entrato in panico dopo neanche due secondi, ma cercò di darsi un contegno. 

-perché siamo qui Louis?- chiese in un sussurro il moro, visibilmente sorpreso e scioccato. 

-mi è sempre piaciuto questo posto- Louis posò il borsone in terra guardandosi intorno e si tolse le scarpe, prima di essere fermato da Zayn.

Save me from myselfDove le storie prendono vita. Scoprilo ora