Segnali di vita

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Non molti sono a conoscenza di ciò che è realmente il Monte Roccamonfina, forse a causa delle sue dimensioni, che lo mescolano alle montagne del paesaggio circostante, o forse per la sua forma non proprio caratteristica, almeno per come la si immagina, dell'aspetto di un vulcano.

Ma basta dare un'occhiata dallo spazio, per notare come davanti ai nostri occhi, non riesce ad essere invisibile il fatto che ci troviamo innanzi ad un cratere largo più di 4 km di diametro.

Anche se dormiente da decine di migliaia di anni, attorno ad esso sono presenti vaste aree termali tuttora in funzione.

Terme romane lungo il fiume Garigliano, Suio, ore 23:30.
Tre amici si stanno dirigendo scendendo in fila indiana verso la vasca calda del luogo, dopotutto non è una cattiva idea dopo una giornata faticosa di lavoro.

Il primo, Diego, davanti a tutti, con tono rassicurante: "Non vedo l'ora di immergermi e rilassarmi"
Il terzo, Giuliano, lo segue: "Vero, sono davvero distrutto, credo che mi addormenterò"
Ma il secondo, Leandro, è preoccupato per la zona: "Ma siete sicuri che sia ideale venire qui? E se ci sentissimo male? Ho sentito dire che respirare troppo zolfo può essere letale..."

Diego lo ferma prima che possa dire altre eventuali sventure: "Ehi Ehi! Rilassati, è stata una giornata dura, non mi va di sentire cose del genere, ci devono ancora pagare il mese, quando verrà il momento buono andremo in un hotel normale, ma per il momento ci accontentiamo... Va bene?"

Leandro, si arrende, prende un bel respiro, poi sbuffa, come rilasciare la tensione e risponde: "Va bene..."

Quindi si rimettono a camminare. Nel mentre sentono della musica rock.

Diego domanda: "Lo sentite anche voi?"

Giuliano risponde: "A quanto pare non saremo gli unici stasera..."
Diego si innervosisce: "E no! Se pensano che mi dovrò rilassare col rock nelle orecchie si sbagliano di grosso..."

Inizia a velocizzare il passo, e Giuliano, curioso di vederlo mentre domanda agli occupanti della vasca, sorpassa Leandro, ancora titubante.

Sono quasi alla fine della scalinata quando il primo della fila vede una persona accasciata a terra, sul bordo della vasca fredda. Poi qualche secondo dopo altre due persone.

La paura inizia a farsi sentire, Leandro, da che prima era titubante, ora è nel bel mezzo di una fase di preoccupazione estrema: "Oddio! nonono, andiamo via di qui!"

Diego risponde: "Vorrai scherzare, dobbiamo aiutarli, forse hanno avuto un'intossicazione, o forse di sono ubriacati, guarda quante bottiglie ci sono."

Per terra ci sono delle bottiglie di birra, e non, sparse qua e là, alcune di esse anche rotte, a causa di un mini frigo che era caduto rovesciando il contenuto.

Leandro quindi ritenta: "Allora non ti avvicinare, chiameremo l'ambulanza"

Non c'è verso, Diego, si piega per osservare e cercare di capire come salvare una delle persone a terra. Ma nel farlo si accascia anche lui e perde i sensi.

Giuliano e Leandro gli urlano: "DIEGO! DIEGO ALZATI! CHE STAI FACENDO!!"

Leandro impaurito dice a Giuliano: "Dobbiamo allontanarci! Non possiamo restare qui"

Giuliano non vuole assolutamente abbandonare Diego in quello stato, Leandro quindi cerca di tirarlo e trascinarlo sopra, ma lui non cede: "NO NOOO!! DIEGO!! Non possiamo lasciarlo qui! Possiamo ancora salvarlo!! LASCIAMI!!"

Tra uno strattone e l'altro Leandro perde la presa e Giuliano ne approfitta per raggiungere Diego, ancora esanime.

Leandro affaticato cerca di fermarlo ma è tutto inutile, non appena Giuliano si abbassa per afferrare Diego, si accascia e cade a terra perdendo anch'egli i sensi.

Il risveglio del giganteWhere stories live. Discover now