call me

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ritrovarsi a casa di sconosciuti non era una cosa nuova per kim taehyung, con la sola differenza che stavolta non aveva una terribile sbornia, era vestito, e non era stato a letto proprio con nessuno.

ma nonostante ciò, si sentiva peggio che mai.

jeongguk gli aveva offerto una camomilla, gli aveva preparato dei noodles e gli aveva prestato dei vestiti comodi, che ora taehyung stava scrutando davanti allo specchio del bagno del moro.

i suoi capelli erano in condizioni penose, era pallido e le occhiaie erano scure e fin troppo visibili per i suoi gusti, ma qualcosa in lui, forse il se stesso che lo tormentava, era tranquillo.

la felpa e i pantaloni di jeongguk gli andavano un po' grandi ed il pensiero di affondare nei vestiti di un ragazzo, il poter sentire su se stesso l'odore del profumo che jeongguk a quanto pare indossava, eros di versace, lo faceva sentire bene, in una maniera che neanche lui stesso riusciva a spiegarsi.

-come mai sei già sveglio?- mormorò una voce un po' spezzata dal sonno alle sue spalle, e taehyung poté osservare il riflesso di jeongguk allo specchio, stupendo proprio come la sera prima, che di massaggiava col braccio nudo la spalla sinistra, probabilmente un po' dolorante a causa del fatto che aveva dormito sul suo divano.

dio, jeongguk aveva dormito suo divano lasciando a lui il suo letto, si era privato del suo casco perché lo avesse lui, così come anche con la sua giacca...a pensarci, taehyung era molto soddisfatto di ciò, felice e a suo agio: jeongguk lo faceva sentire così.

alzò quindi le spalle troppo in imbarazzo per proferire parola: taehyung aveva dormito con molti ragazzi, ma nessuno più bello di jeongguk, e ci poteva mettere la mano sul fuoco.

per di più, jeongguk era stato così dolce e apprensivo con lui quasi come un supereroe che intendeva salvarlo, taehyung non capiva se ciò fosse un bene o un male.

-vuoi che ti accompagni a casa?- domandò poi, non sembrava né sconsolato né contento al riguardo e forse taehyung non era molto felice di andarsene, ma sarebbe dovuto succedere o altrimenti si sarebbe cacciato nei guai.

-va bene...p-posso tenere i vestiti?- balbettò prendendo immediatamente colore e facendo sorridere jeongguk, anche se forse egli non sarebbe riuscito a capire la ragione di quel rossore.

-come più ti fa piacere, fiore-

e taehyung sorrise timido, per quell'atteggiamento che quel ragazzo aveva con lui, quell'affetto senza contatto che inspiegabilmente lo faceva sentire così bene, e poi il sorriso di jeongguk, il suo profumo, i suoi tatuaggi...taehyung non voleva finisse lì, ma al contempo non aveva il coraggio di dimostrarglielo.

e forse jeongguk lo leggeva nel pensiero, o forse era lui ad essere facile da leggere, o forse addirittura era anche il moro a non voler lasciarlo andare, ma taehyung fu davvero al settimo cielo quando jeongguk, dopo averlo accompagnato fino a casa, si fermò a tirare fuori una penna dalla tasca dei pantaloni, per poi prendergli la mano e cominciare a scarabbocchiarvi qualcosa sopra.

-porti le penne nelle tasche?- domandò il corvino divertito, al che il moro sorrise un po' imbarazzato e rispose.

-l'ho presa a casa-
-chiamami quando vuoi, okay? oh, e se vuoi ovviamente- concluse allontanandosi perché taehyung analizzasse i numeretti scritti sulla sua pelle in inchiostro nero.

-avresti potuto scrivermelo su un foglio a casa tua, no?- continuò a stuzzicarlo con un sorrisetto, facendo sì che jeongguk cominciasse a grattarsi la nuca, ancora più imbarazzato di prima.

-ho preso il coraggio solo ora, fiore-

il ragazzo con l'orecchino di perla ; kvWhere stories live. Discover now