Nuovo abuso

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Oggi è il 31 maggio.
Il compleanno di mamma.
Le ho fatto gli auguri e le ho dato una letterina.
oggi si farà una festa a casa.

Sono le 19:00 tra un'ora arrivano gli ospiti.
io vado in terrazza.
Arriva Gianluca.
- Ciao piccola, come va?
Provo a scordarmi ciò che ha fatto l'altra volta.
- Tutto bene, grazie.
Rispondo più educatamente possibile.
'Maui, scappa'
Dicono le mie voci, sono confusa.
Gianluca si avvicina.
- Ti va di giocare?
Non sapevo che dire, ero nel vuoto.
- D'accordo.
Gianluca mi prende in braccio e mi fa girare, inizio a dimenticarmi di tutto e a sorridere.
Poi mi prende come se fossi una principessa.
Ho un bel sorriso sulle labbra, mi porta al piano di sopra, dove non c'era nessuno, poi entra dentro una cameretta isolata.
Il mio sorriso sta iniziando a spegnersi.
Panico...
Chiude la porta a chiave,
e mi posa su un mobile.
Mi inizia a toccare per bene, a stringere.
mi inizia anche a leccare il collo, io mi provo a staccare in fretta prima che riuscisse a baciarmi, ma per quanto ci provassi, lui mi teneva stretta ed io sono terrorizzata.
Un'altra volta.
Voglio piangere, ma la paura è così tanta che i miei occhi non riescono ad agire.
Non voglio che succeda di nuovo, ma ormai, è troppo tardi.
Voglio parlare, dire qualcosa, andarmene.
Ma non ci riesco.
Mi tocca, si avvicina a me mi guarda intensamente negli occhi, l'aria inizia a diventare poca, si avvicina sempre di più alle mie piccole labbra, che in questo momento vorrei sopprimere, io provo a scansarmi.
Poi magicamente.
- Basta.
- Zitta Maui, dai, ti sto solo insegnando.
Mi dice
Non voglio imparare proprio nulla brutto pervertito.
- Sai, Tutti i bambini della tua età lo fanno, stai solo diventando come loro.
Stronzo.
Continua a leccarmi, poi mi tocca le labbra, si avvicina, io mi scanso più che posso.
E lui mi prova a baciare in tutti modi, ci riesce, ma poi basta.
- BASTA, devo aiutare mamma per la festa, lasciami stare.
Rimane senza parole. Ed io pure.
Non so come esprimermi. Ero distrutta mentalmente.
Qui stiamo parlando di un quasi padre per me.
Ma ora, solo guardarlo negli occhi mi fa venire terrore.
Sono terrorizzata.
"Un padre..." penso nella mia testa distrutta.
Già, proprio un padre.
Vado a lavarmi di nuovo.
Sono sporca.
Sono sporca.
Sono sporca.
Sono una schifosa traditrice.
Una delusione.
E sta volta non sono le voci a dirmelo, ma io stessa, io in persona.
Mi sento disgustosa.
'Fai schifo maui, sciacquati la bocca col sapone.'
Mi dicono le voci, quello che dicono le voci va preso come ordine, mi metto del sapone in bocca.
Stavo per vomitare, mi sciacquo velocemente.
Avevo la bocca che odorava di sapone.
Ho deciso.
Questa faccenda la terrò per me.
Anzi, nemmeno per me, la poserò in un angolo della mia testa, e non ne parlerò mai più.
Io avrò un leggero ricordo di tutto ciò, ed è meglio così.
alle 20:00 arrivano gli invitati.
Mamma passa un bel compleanno, mentre io, io...
No. Nulla.
Prima di andare a dormire ho iniziato a vedere Gianluca nel mio letto.
Mi ha tirato uno schiaffo.
Poi è scomparso.
I miei occhi quando l'ho visto si sono intimiditi ed impauriti.
Che brutta storia.

Nemica di me stessaWhere stories live. Discover now