Distrailo (2): Nella stanza di Kalim 🔞

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«Mmmh, (Y/n)», mugugnò nel momento in cui si staccarono per riprendere fiato. Gli bastava così poco per sentire già la mente annebbiata. Manteneva gli occhi socchiusi e nella sua visione la ragazza era una apparizione angelica. (Y/n) sapeva che avrebbe dovuto sfruttare al meglio quel torpore in cui si trovava, per poter andare subito dritta al punto che voleva. Stava per rituffarsi sulle labbra, ma un moto di paura la fece tirare indietro, permettendo così a Kalim di rinsavire. «Mi è piaciuto questo bacio», arrossì abbassando gli occhi in imbarazzo.

«Ne vuoi un altro?». (Y/n) si era già pentita di non aver sfruttato la situazione precedente e voleva cercare di spingere di nuovo nella direzione desiderata. Era determinata ad arrivare al suo scopo, solo che le bastava guardarlo in faccia per perdere l'audacia. Si sentiva crudele, come se lo stesse ingannando tentando di accenderlo a livello sessuale, tanto che persino degli innocenti baci le sembravano cattivi. Dopo aver posto la domanda si era sentita subito di nuovo in colpa, sperava quasi che le rispondesse di no.

«Ah! Io...», la guardava diventando sempre più rosso. Poteva essere passato tanto tempo, ma non si abituava mai al livello di intimità che c'era fra due amanti come lo erano loro due. «...Sì», le sorrise sornione, convinto che l'avrebbe fatta felice, oltre a volerla sentire più vicina.

(Y/n) lo accontentò, avvicinandosi di nuovo e approfondendolo più del primo, mordicchiandogli il labbro con delicatezza e inserendo la lingua nella bocca. Kalim mugugnò rumorosamente, inclinandosi un po' all'indietro senza che se ne accorgesse. (Y/ n) non si volle staccare e venne trascinata appresso, ritrovandosi per metà su di lui. Sentì le dita del ragazzo strisciare fra i capelli, incastrandosi con le ciocche, tirandole di riflesso, come se voleva aggrapparsi a qualcosa.

Quando si allontanò, Kalim aveva il viso rosso e la bocca aperta. Un rivolo di saliva gli scendeva da un lato e il petto si alzava e abbassava a un ritmo più veloce del normale. (Y/n) si sentiva dilaniare in due vedendolo in quello stato: da un lato voleva saltargli addosso, dall'altro si sentiva in colpa a sfruttarlo per i suoi scopi. Quest'ultimo sentimento era più forte del primo e con uno scatto si alzò.

«Non ce la faccio», disse mentre si allontanava da lui, lasciandolo perplesso e confuso.

«Ho... fatto qualcosa di sbagliato?», le chiese smarrito, vedendola andare avanti e indietro fra lui e la porta, come se fosse indecisa se andarsene o rimanere, la testa china verso il pavimento, evitando in ogni modo di guardarlo. Si accorse della saliva che gli colava dalla bocca al mento e si asciugò con il dorso della mano, senza distogliere gli occhi dall'inconcepibile andirivieni.

(Y/n) ci mise un po' a rispondergli, alla ricerca delle parole giuste e soprattutto del coraggio per ammettere che la sua visita non era così innocente come poteva pensare. Tutti quei preparativi, tutte quelle settimane a programmare e poi, una volta davanti a lui, in perfetta posizione, ritrovarsi a non avere l'audacia di farlo. Lo amava troppo per permettersi di sfruttarlo per uno scopo così egoistico, si sentiva davvero crudele a usarlo per avere del sesso, anche perché non era quello ciò che cercava. Lei voleva avere un rapporto sincero, una prima volta insieme alla persona che amava, in armonia con lui e con il suo totale consenso. Continuare quello che stava facendo era davvero deplorevole, non poteva farlo.

«Kalim», cominciò fermandosi a pochi metri da lui, ma senza incontrare il suo sguardo, «io ti amo tantissimo», dovette alzare una mano per fermarlo all'istante, avendo notato con la coda dell'occhio che aveva già aperto la bocca per risponderle, «ma io voglio andare oltre nella nostra relazione. Io voglio fare l'amore con te, perdere la verginità con te e tutta quella roba. Ero venuta qui per questo, ma non me la sono sentita di nascondertelo ancora».

(Y/n) continuava a fissare il pavimento, non avendo il coraggio di guardarlo. Si ritrovò costretta a farlo nel momento in cui Kalim la chiamò, incuriosita dal suo tono soffice e quasi privo di emozioni. Aveva le guance rosse e gli occhi cremisi erano lucidi. Lo fissò senza parole.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Where stories live. Discover now