19 NOVEMBRE

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<<Sicuro che si debba passare per di qua?>> domando a Kisaki. Non passo spesso per i vicoli vicini al porto di Yokohama, non saprei nemmeno come orientarmi.

Sono passati venti giorni dalla morte di Baji e ne sono trascorsi ventiquattro dall'ultima volta in cui ho visto Fujiwara. Ogni tanto penso a lei e alla nostra ultima conversazione.

Rimuginare sul passato è sbagliato, fa solo del male e non ti consente di andare avanti tranquillo. Non capisco perché la mia testa torni sempre da lei.

<<Siamo arrivati>> annuncia il mio compagno fermandosi in un ampio spiazzo, situato dietro ad un capannone adibito a rimessa.

Ci sono alcune persone radunate vicino a dei container colorati, tutti con la divisa della Tenjiku. Uno è seduto più in alto rispetto agli altri, ha i capelli corti e bianchi. È sicuramente Izana.

Vicino a lui, poco più in giù, c'è un altro ragazzo, penso abbia circa mia età. Ha i capelli rasati e quella che pare proprio un'enorme cicatrice sul lato sinistro del volto. Se è davvero così, mi domando come se la sia procurata.

A terra, in piedi, ci sono altri due ragazzi, uno di loro ha un tatuaggio che quasi gli copre la faccia.

La mia osservazione viene interrotta dal rombo di una moto in avvicinamento. Contemporaneamente, tutti i presenti si girano da dove proviene il rumore, che pian piano si fa più intenso.

<<Quei tre li ucciderei se potessi>> sento brontolare Izana, che nel frattempo si è alzato dal container.

Tre? Allora è impossibile che ci sia solo una motocicletta. E poi, chi manca ancora? Non conosco ancora i nomi di tutti i membri e non so chi siano i più forti, oltre che ad Izana e il tipo con la cicatrice.

I miei sospetti vengono confermati quando, sempre nel piazzale, si fermano due moto. La prima è guidata da un tipo alto, con la divisa nera e le trecce.

No, non può essere lui. Come cazzo ci è finito qui?

Nella moto seguente c'è un altro con la divisa nera, e capisco chi è non appena si toglie il casco. Capelli biondi con qualche ciocca azzurrina.

Sono decisamente loro. Ran e Rindou Haitani. I due fratelli che all'età di 13 e 12 anni finirono in riformatorio dopo aver ucciso dei componenti di una gang rivale. Loro sono i padroni di Roppongi.

Sulla moto guidata dal minore c'è un'altra persona. Quest'ultima però ha la divisa rossa, la versione normale, per intenderci. Ma quei capelli mezzi viola li riconoscerei ovunque. Si toglie il casco e si gira a parlare con i fratelli. Come mai li conosce?

Lei scende dalla moto e segue Rindou, che nel mentre ha iniziato a camminare verso di noi. So di per certo che mi ha notato, o almeno, che l'avranno informata della mia presenza.

Appena lei si avvicina abbastanza da vedermi chiaramente, fa una cosa che mi lascia alquanto sconvolto.

Prende la manica della divisa del minore degli Haitani e la tira nella sua direzione. Lui inclina leggermente la testa verso la ragazza e la bacia.

L'ha baciata.

Sulle labbra.

Se prima pensavo di avere poche idee sul conto di Fujiwara, ora non ne ho proprio nessuna. Di lei non ho capito nulla, e lei si impegna per non farsi capire.

Il trio si avvicina, mentre Izana rotea gli occhi, sussurrando un <<È sempre così>> all'altro ragazzo vicino a lui.

10 RAGAZZE | Hanma ShujiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora