Non te ne andare.

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Sono ormai le otto meno dieci e io sono già pronta.

Osservo ansiosa il mio riflesso allo specchio mentre Misa si prepara in bagno.

-Dove hai detto che vai? - le chiedo sedendomi goffamente sul suo letto.

-Esco con Namjoon - risponde cinguettando allegra - Non so dove e cosa faremo però... Vabbé, non importa! - si autoconvince sorridente uscendo dal bagno.

-Ma sei bellissima! - esclama venendomi a stritolare con un abbraccio - Tu a proposito: dove devi andare così a tiro, eh? - il suo sguardo malizioso mi fa arrossire.

-Taehyung - le dico semplicemente iniziando a sudar freddo per l'imbarazzo.

-Taehyung... TAEHYUNG?! - sgrana gli occhi alzandosi in piedi -Ma dopo quello che ti ha fatto in discoteca ora ti chiede di uscire?!?! È uno scherzo vero? - la guardo cercando una motivazione da darle, ma la sua espressione contrariata mi fa scoppiare a ridere.

-Stai tranquilla patata! È tutto sistemato tra me e quell'alieno - la informo alzandomi anch'io in piedi

-E poi è una cena di lavoro, diaciamo- concludo salvata dal trillo acuto del campanello.

-Vado io! - grida euforica -Sarà Namjoon!!! - rapida esce dalla camera lasciandomi di nuovo sola a contemplare la mia immagine insicura allo specchio.

-Oh no... Mizu! È per te! - quelle parole mi fanno raggelare il sangue e il cuore prende a battermi forte facendomi male al petto -Muoviti che sennò fate tardi! - mi ordina, ma le mie gambe non hanno intenzione di ubbidire ai miei comandi -Scusami, arrivo subito... Vado a vedere cosa sta facendo e te la porto immediatamente! - dice cortese a Taehyung prima di aprire la porta della camera.

"Aiuto, ora svengo. È ufficiale "

- Hey tu. Cosa stai aspettando? Che si faccia Natale? - la sua battuta mi rilassa facendomi sorridere -Dai, sei stupenda! Andrà tutto bene Mizu! - mi incoraggia abbracciandomi di nuovo.

-Hai ragione! Vado! - annuncio tentando di convincermi e per mia fortuna funziona -Ah, e tu dacci dentro con Rapmon oppa! - mi chiudo la porta alle spalle ridendomela sentendo i suoi gridolini soffocati da un probabile cuscino o pupazzo.

Mi sistemo rapida il vestitino nero che ho in dosso e spostando con un tocco leggero il ciuffo da davanti i miei occhi avanzo verso il salotto, dove V seduto sul divano sbuffa guardando l'ora sul suo orologio.

-Scusa per averti fatto aspettare - mi scuso con un filo di voce.

-Delle stupide scuse non... Oh... - aggressivo scatta in piedi, ma tutta la sua rabbia scema rapida dando spazio a un leggero rossore sulle sue guance -Ehm...Sei...Sei molto... - il suo sguardo perso è incredibilmente profondo e unico.

-Sono molto in ritardo, lo so, scusa. Andiamo - lo interrompo varcando la porta di casa facendogli segno di raggiungermi.

Silenziosi compiamo il viaggio in macchina: io guardando il paesaggio illuminato fuori dal finestrino e lui sovrapensiero alla guida.

Parcheggia nei pressi di un ristorante italiano.

-Italiano? Wow!! - festeggio scendendo entusiasta dalla macchina.

Senza dire nulla mi prende per mano ed entriamo.

Lo osservo mentre sorridende ed educato domanda ad una signorina dove si trovi il nostro tavolo.

"Quando fai così mi ricordi quel Taehyung dolce e sorridende che stimavo tanto "

Raggiungiamo un tavolo che da su un enorme finestra dalla quale si può godere di un paesaggio mozza fiato: le luci della città disegnano macchioline colorate sul mare sotto di noi.

Deep EmptyWhere stories live. Discover now