Come sarebbero andate le cose?

Scuoto la testa ricacciando indietro le lacrime quando esco dall'aula e attraverso i corridoi ormai deserti, il telefono dalla tasca dei miei jeans inizia d'un tratto a vibrare e un numero sconosciuto appare sul display illuminato.
Dopo essermi accertata di trovarmi sola in quest'ala, decido di rispondere.

<<Buon compleanno, sorellina>> la voce di Scott dall'altro capo mi fa sbattere gli occhi incredula, la vista si offusca e un nodo mi serra improvvisamente la gola.
<<Scott non ci credo! Mi manchi così tanto, specialmente oggi...>>
Non c'è stato un anno in cui mio fratello non ha reso memorabile ogni mio compleanno, soprattutto dopo la morte di nostra madre. Diceva che dovevamo festeggiare il fatto di essere cresciuti insieme, da soli, senza chiedere l'aiuto di nessuno. Se gli altri bambini avevano le loro belle feste organizzati dai genitori, noi ci accontentavamo di starcene una giornata a fare tutto quello che avevamo voglia di fare, alternandoci ad esprimere desideri impossibili e a cercare di inseguirli fino alla fine della giornata.

Al mio undicesimo compleanno mi aveva buttata giù dal letto alle prime luci dell'alba e mentre sbadigliavo mi aveva chiesto di esprimere il mio primo desiderio. Per indispettirlo avevo chiesto qualcosa di impossibile perfino per lui, volevo trovarmi in due posti contemporaneamente per soffiare le candeline della mia torta prima della fine del mio compleanno. Scott inizialmente mi aveva guardato storto, poi aveva allargato un sorriso e mi aveva fatto esprimere un secondo desiderio.

Pensavo l'avessi avuta vinta e ce ne siamo stati tutto il giorno a crearci dei ricordi, mi aveva portato a guardare la città dal tetto di un hotel da cui eravamo entrati di nascosto quando gli avevo chiesto di volermi sentire più in alto degli altri, poi mi aveva comprato un paio di occhiali da sole rosa fluo quando gli avevo confessato di essere stanca delle occhiate di pietà che mi riservavano gli altri bambini a scuola soprattutto in quelle ore e mi aveva obbligato ad indossarli durante la ricreazione. Non sapevo cosa aspettarmi ma li misi ugualmente e così quei bambini quel giorno, anziché provare pena hanno iniziato a ridere e io con loro, Scott aveva fatto centro.
Abbiamo passato così quella giornata, continuando quel gioco che ormai per noi aveva assunto un'abitudine ben più profonda, festeggiavamo a modo nostro.

Il sole ormai aveva lasciato il posto alla luna quando mio fratello irruppe nuovamente in camera mia con una benda tra le mani e il giubbetto già infilato, io ero già in pigiama e nascosta tra le coperte e non capivo cosa stava facendo. Senza troppe spiegazioni però mi bendò, infilandomi una sua felpa che mi arrivava sotto al ginocchio e mi fece salire sulle sue spalle per sfrecciare fuori dalla nostra casa.

Non riuscivo a smettere di ridere mentre mi tenevo agganciata al suo collo e non riuscivo a vedere nulla a causa della stoffa sui miei occhi, lui invece aveva il fiatone e continuava a ripetere che era tardi per fare quello che aveva in mente. Non capivo, non fino a quando mi riappoggiò con i piedi a terra, mi disse di allargare le gambe il più possibile e tenere la benda per altri trenta secondi. Quando sciolsi il nodo mi ritrovai davanti il ghigno furbo di mio fratello che teneva in mano una ciambella glassata dove c'era infilata una candela accesa, mi voltai e notai che ci trovavamo sulla cima di una collinetta poco distante da casa, dietro di me un cartello stradale.

Quando realizzai ciò che aveva fatto non riuscii a trattenermi dal sorridere anch'io, mi trovavo esattamente nel confine tra l'inizio di una città e la fine dell'altra, in due posti in contemporaneamente.

Spensi le candele un minuto prima della mezzanotte, durante quello che di fatto era ancora il mio compleanno. Scott ci era riuscito.
<<Allora, esprimi un desiderio>> mi sussurra dolcemente come se mi avesse appena letto nel pensiero. Forse quei ricordi stanno tornando in mente anche a lui adesso...

(Ri)trovarsi 2, quando da soli non bastiamo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora