Capitolo 6. So cosa nascondi!

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Ogni volta che guardavo Damon seduto accanto a me mi sentivo orribile, non volevo avere segreti con lui ma non potevo assolutamente spiegargli cosa mi stava succedendo, forse perché anche io non potevo spiegarlo a me stessa.
Damon: "Sei pensierosa...che cosa ti tormenta? Deve essere una cosa molto importante se neanche un bicchierino riesce a farlo sparire!"
Clarie: "Eh come?.... Oh no no sono solo un pochino stanca, tornare a casa oggi mi ha fatto stare male, ripensare a mia madre mi fa sempre troppo male Damon, non so se riuscirò mai a smettere di provare queste emozioni!"
Damon: "Vieni qui. So quanto è stata dura per te superare tutto quel dolore, perdere tua mamma diventare come me, dover essere obbligata a sopprimere un istinto da cacciatrice per non essere scoperta, vivere nella menzogna con le persone che ti conoscono da sempre. Mi dispiace averti fatto passare tutto questo!", disse abbracciandomi più forte che poteva, cercando di farmi pensare ad altro e per qualche secondo c'è riuscito.
Amavo Damon anche per questa sua capacità di farmi sempre perdere nella sua voce e tranquillizzarmi, era davvero l'unica persona importante rimasta nella mia vita e tradirlo mi lacerava il cuore ogni volta.
Alzai lo sguardo, mi avvicinai a lui e lo baciai.
Clarie: "Ehi, tu non mi hai fatto passare niente ok? Io mi sono innamorata di te ed è la cosa più bella che mi sia mai accaduta in tutta la mia vita! Tu sei la cosa più bella! Capito? Io ti amo e non ho mai amato nessuno come amo te! Ad oggi non riesco ad immaginare la mia vita senza di te!"
Mi abbracciò di nuovo, scattò verso l'uscita della stanza e si voltò a guardarmi.
Damon: "Riposati adesso! Tra poco ti raggiungo! Buonanotte ragazzina!"
Sorrisi.
Clarie: "Buonanotte Damon!"
Dopo poco che Damon era uscito dalla stanza corsi in bagno e come al solito rigettai il sangue. Mi sedetti vicino al wc con il telefono in mano e risposi finalmente ai messaggi che mi erano arrivati mentre ero a casa a fare ricerche.
Clarie: "Ciao, si davvero scusami tanto ero impegnata con i compiti, sai primo giorno.. Si vediamoci al solito posto, sono davvero affamata."
Mi cambiai velocemente i vestiti sporchi e li gettai nel camino e cercando di fare meno rumore possibile uscii dalla finestra.
Mentre me ne stavo andando mi assicurai che sia Damon che Peter fossero in casa e che non mi avessero sentito, ed era proprio così uno era seduto sulla poltrona davanti al camino con un bicchiere di bourbon in mano e nell'altra un libro, l'altro era in piedi davanti alla immensa libreria di casa Salvatore, così percorsi il vialetto e me ne andai.
In poco tempo arrivai al vecchio molo abbandonato della città e aspettavo l'ora del mio appuntamento. Il molo era avvolto nell'oscurità, nessuna luce, nessuna varca che faceva ritorno dalla pesca notturna, nessun disagiato che dormiva, nessuno; solo io. Avevo scelto questo posto perché sapevo che era raccapricciante per ogni persona della città, tutti ne parlavano con disprezzo, nemmeno i fattoni della scuola venivano a drogarsi qua, faceva davvaro paura e sapevo che nessuno sarebbe mai venuto a conoscenza dei corpi dentro l'acqua.
Mentre ero assorta nei miei pensieri da serial killer sentii arrivare una macchina e infatti poco dopo due enormi fari si posarono su di me.
Clarie: "Dai Josh spengili subito, qualcuno potrebbe vederci, è un segreto ricordi?!"
I fari si spensero subito e dalla macchina scese un ragazzo alto e biondo, con una maglietta a maniche corte grigia e dei jeans chiari.
Josh: "Ciao ragazzina, compiti il primo giorno?! Ma che scuola è la vostra? Bah"
Accennai un sorriso, immaginavo che non ci avesse creduto, ma non fece altre domande. Apri' lo sportello lato passeggiero e butto giù un anziano signore, con abiti sudici e strappati, i capelli bianchi arruffati e palesemente ubiaco.
Clarie: "Dove l'hai trovato questo? Voglio dire l'hai visto?"
Josh: "Accontentati è sempre più difficile trovare persone così, hai praticamente ripulito le strade della nostra città e di quelle vicine! Che ti aspettavi??"
Giusto.
Avevo incontrato Josh in biblioteca poco dopo la mia trasformazione, ero alla ricerca di risposte sul perché rigettavo le sacche di sangue. Mi aveva avvicinato pensando di rimorchiarmi e mentre mi stava accompagnando a casa iniziò a parlare di vampiri, di streghe e di altre cose sovrannaturali. Spaventata deviai la strada verso casa Salvatore e accostai in una stradina vicino al bosco, mi accinai a lui e provai ad attaccarlo ma aveva la verbena. Quando scoprì che ero un vampiro mi chiese di trasformarlo e da lì nacque in nostro accordo; lui mi portava persone da cui nutrirmi, a costo che fossero sole e senza nessuno che le cercasse fino a che non avessi trovato una soluzione e io lo trasformavo.
Gli raccontai tutta la mia storia, sapeva che se voleva essere come noi non doveva dire niente a nessuno altrimenti il patto saltava.
Josh: "Hai trovato qualcosa sul tuo problema?"
Clarie: "No, non ancora!"
Josh mi avvicinó l'uomo e si voltò di spalle, mi avvicinai e mi nutrì e una volta finito legai un masso al piede dell'uomo e lo gettai in acqua.
Josh: "Dovresti dirglielo!"
Clarie: "Come scusa?!"
Josh: "Dovresti dire al tuo ragazzo che problema hai! Magari può aiutarti a capire perché, forse è più facile trovare una soluzione se gli parli!"
Clarie: "Josh sei pazzo? Non posso dirglielo! Non accetterebbe il fatto che mi nutro di persone, lui non lo fa più e per vivere in pace dobbiamo nasconderci, nessuno, apparte le persone che ti ho detto sanno di noi!"
Josh: "Sai.. forse il tuo essere strega rifiuta la transizione da vampiro e ogni volta sei come se fossi appena morta e devi obbligatoriamente bere del sangue caldo?! Oppure la tua parte umana rifiuta di essere come loro.."
Scattai verso di lui infuriata.
Clarie: "Stai zitto basta, smettila!"
Potevo sentire il sapore del suo sangue in gola anche senza averlo morso, sentivo il suo cuore battere all' impazzata e la voglia di ucciderlo, dopo quello che aveva detto era forte ma non mi sarei più nutrita se lo avessi fatto e mi calmai.
Clarie: "Non lo dire mai più capito?! Non sai niente della mia parte umana, stai zitto e vattene! VATTENE!"
Gridai.
Josh salí di corsa  sulla sua auto e se ne andò lasciandomi sola e al buio sul quel molo.
Forse aveva ragione, forse dovevo parlarne con Damon, forse la mia parte umana rifiutava di essere come loro, forse non accettavo che mi avesse salvata, forse dovevo morire.
Assorta nei miei pensieri tornai a casa, sali dalla finestra e mentre la stavo chiudendo Damon entrò.
Damon: "Mmm fammi pensare.. con questo siamo a..mmm..150? Ho perso il conto.. tu lo tieni?"
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Innamorata di un vampiro||Parte 3°||Damon SalvatoreWhere stories live. Discover now