Jacqueline make it

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-Ma precisamente cosa vorresti fare?- chiese Liam dopo aver ordinato una birra e averci provato spudoratamente con la cameriera di servizio.
-Voglio andare da lei- disse deciso il biondo.
-E come credi di andarci, da quello che ricordo hai pochi fondi -
-Troverò un lavoro-
-Non essere stupido. Mancano due settimane e nessuno ti darà mai quella cifra per così poco tempo- spiegò giustamente il più vecchio. Anche se avevano la differenza di alcuni mesi a Niall piaceva considerarlo vecchio.
-Liam. Cazzo voglio vederla!- era esasperato. L'inglese stava diventando un ossessione, la pensava costantemente.
L'altro sospirò portandosi una mano al capo per massaggiarsi la fronte- Okay. Ti acconpagnerò. Ma cerca di trovarti un lavoro al più presto-
-Certo Li- sorrise a trentadue denti.
Nel frattempo le birre erano già arrivate e con loro il numero della cameriera.
-Andiamo Liam. Ti metterai mai la testa a posto?- rise sorseggiando la sua bibita.
-Credo mai- si scambiano uno sguardo d'intesa prima di scoppiare a ridere come due cretini.
Appena ebbero finito pagarono ed uscirono. Per le strade c'era poca gente, ma tutto si spiegava visto l'orario inadeguato. Erano le sette e mezza del pomeriggio, o meglio dire sera. I due si erano incontrati dopo un lungo studio individuale per parlare delle vacanze. Ed ora volevano fare un giro per prendere dell'aria.
-Pensa- Niall interuppe il silenzio che si era creato tra di loro- magari in Inghilterra troverai qualche ragazza decente-
-Tanto perché qui ne ho poche- rispose il moro portandosi la sigaretta alla bocca per accenderla.
-Intendevo ragazza ragazza. Non troia da sbattere una volta e poi chi si è visto si è visto- disse calmo il giovane.
Sbuffò l'amico infastidito dall'argomento.
-Andiamo. Se non parliamo di Charlie parliamo di questo. E non ne posso più - si poteva capire che il tono di Liam era alquanto esasperato. Ma il biondo voleva solo la felicità dell'amico.
-Andiamo. Sai come la penso- Sperava di convincerlo -Avresti alcune ragazze che tu vengono dietro e provare a creare un rapporto potrebbe risultarti facile. Non dico che ti ci devi fidanzate perchè forse non sono il tuo tipo ma...-
-Hai rotto i coglioni co sta cosa. Quindì se vuoi fare da cupido fallo a qualcun'altro e non rompermi il cazzo- gettò a terra il mozzicone e se ne andò lasciando l'irlandese da solo.
Quest'ultimo sospirò. Voleva solo aiutarlo, e lui che faceva? Se ne andava. Ma ea normale, insomma si trattava di Liam. E per lui i sentimenti erano sempre stati un tasto dolente. Stava per tornare a casa quando una voce femminile lo richiamò.
-Jacqueline?- chiese il biondo sorpreso di vederla a spasso per la città con un cane- sei tu?- chiese conferma.
-E chi se non io?- scherzò la giovane affiancandosi all'irlandese.
-Allora come va con la donzella?- chiese curiosa dopo qualche istante.
-Bene credo- sospirò- abbiamo iniziato a mandarci messaggi- fece un mezzo sorriso puntando gli occhi sul terreno.
-E?- lo incalzò, odiava quando le persone dicevano metà di una cosa e poi la lasciano in sospeso. -E nulla- alzò le spalle non sapendo cosa dire.
-Eh no Caro mio. Ora tu mi dici tutto di tua spontanea volontà o dovrò estorcerti informazione per informazione. E, fidati è meglio la prima- tolse il dito dal petto che aveva precedentemente appoggiato.
-È dolce anche nei messaggi - disse il giovane. La risposta che ricevette non era quella che si aspettava. Infatti Jacqueline sbuffò. Ma era uno sbuffò impaziente e non annoiato. La mossa che si susseguì lo lasciò ancora più stupito. La ragazza si era messa a frugare dentro una tasca del giubbotto di Niall.
-Ma che?- chiese levandosi la sua mano di dosso.
-Dammi il telefono- disse la giovane porgendo il palmo della mano.
-Non capisco comunque le tue intenzioni -disse dandogli l'oggetto richiesto
-Ci credo che non capisci, sei sveglio come non so- borbottò - Sto cercando informazioni, quelle che tu non mi hai fornito -
Tutto si collegava. Si lasciò scappare un 'Ah' dalle labbra.
-Devo fare sempre tutto io- borbottò  dopo aver letto tutta la conversazione e digitando qualcosa sulla tastiera.
-No. Cosa stai facendo- urlò il biondo cercando di riprendersi l'apparecchio elettronico. Ma invano, la bionda era più furba. Dopo qualche minuto di 'stacking' a due Jacqueline gli restituì il telefono.
La prima cosa che notò fu il messaggio inviato.

'Oh Charlie Charlie, perchè sei tu Charlie?!
Rinnega la tua patria, rifiuta le tue origini, o se non vuoi, giura che mi vuoi bene e non sarò più un Horan.
Solo la distanza ci è nemica: ma noi siamo noi.
xx Niall'

Alzò gli occhi sulla bionda che gioiva soddisfatta delle sue azioni e schiuse le labbra.
-Che cazzo hai fatto? Sei completamente impazzita?- semi urlò ancora scandalizzato da ciò che l'amica, se poteva definirla tale, aveva scritto. Okay, lo ammetteva in prima persona che il succo del messaggio lo pensava, ma non l'avviso mai scritto alla sua piccola amica. Si sarebbe vergognato , e ora stava provando quella strana senzazione alla bocca dello stomaco. Gli si era ristretto tutto d'un colpo, e la colpa era sicuramente dell'inglesina.
-Le ragazze amano Shakespeare - alzò le spalle.
-Si ma era necessario inviarle un Messaggio del genere? Cazzo è ora che le dico? E se chiede spiegazioni? Merda. Merda.- si portò le mani ai capelli temendo una domanda da parte della ragazza.
-Rilassati. Dille che eri a lezione e che la prof ha letto Shakespeare e hai pensato di mandarle un messaggio del genere. È dolce in fondo- sorrise soddisfatta della sua scusa. Il ragazzo ci ragionò su, non era una cattiva idea e si poteva funzionare.
-Jacqueline- le stampò un bacio sulla guancia- sei un fottuto genio- le disse prima di allontanarsi salutandola con la mano.

Spazio autrice:
Chiedo perdono. Non ho trovato tempo prima di adesso per pubblicarlo. Ringrazio tutti quelli che hanno letto, votato e commentato la storia.
Siamo quasi ad ottocento *-*

A presto.
La scrittrice.

The Correspondent|| Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora