Kongpob&Arthit

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Arthit guardava distrattamente il suo ragazzo, era indaffarato in qualcosa e la cosa peggiore e che lui non sapeva!
Aveva provato esattamente cinque minuti fa ad avvicinarsi ma l'altro si spostò subito e nascose il tutto.
"P'Arthit non puoi! È una conversazione con un mio amico, non vuole che nessuno lo sappia." Spiegò e lui annuì, non capiva, eppure le altre volte...
Gli diceva sempre tutto.
Così Arthit cominciò a sospettare, alcune volte tornava tardi, usava sempre una scusa come "ho fatto la spesa" e ritornava con qualcosa...
Ma chi esce dopo il lavoro per prendere solo una cosa?!
Neanche importante!
Un giorno decise semplicemente di andare a fare la spesa con lui.
Lo aspettò fuori dal posto di lavoro, con enorme dispiacere vide però una giovane donna chiamarlo, lui quasi corse da lei...
Era molto bella, capelli lunghi e castani, era snella ed elegante, non la vedeva in volto ma non gli importava più...
Tornò a casa, ecco cosa stava nascondendo.
"Non poteva lasciarmi e basta?! Perché farmi questo?! Avrei sofferto ma almeno... Almeno mi avrebbe lasciato un bel ricordo.
Ora come posso... Fare finta di niente?" Pensò debolmente, non voleva farlo, non doveva piangere per uno come lui.
Prese il loro Gear, era il loro cuore unito...
Doveva farsi una doccia, mangiare e poi ... Sospirò corricandosi nuovamente, non poteva.
Come faceva a fare qualcosa?!
"P'Arthit sei a casa?" Sentì chiaramente la voce di Kong chiamarlo e si alzò subito.
Non l'aveva mai visto sorridere in quel modo, provò un estremo fastidio.
"È successo qualcosa?" Chiese cercando di far finta di niente.
"Oggi è un giorno speciale P'Arthit, ho portato da mangiare! Anche se non è tanto però guarda! Ho il pinkmilk." Sembrava davvero contento, come poteva fargli questo?!
Prenderlo così tanto in giro!
"Non voglio niente da te." Rispose e si accorse che no, non poteva fare finta di nulla.
Kongpob si sorprese, perché il suo ragazzo aveva risposto così?
"Perché? Hai già un mangiato?" Chiese non capendo.
"Ti ho visto." Rispose Arthit e vedendo la confusione del piccolo si infastidì sempre di più.
"Quando sei uscito, non sei andato a fare la spesa." Disse ancora e sentì un groppo in gola...
"Hai visto tutto?" Chiese però quasi tristemente kongpob e questo fece ancora più male al grande.
"Certo, pensavi di prendermi in giro? Sapevo che stavi facendo qualcosa." Rispose deluso, Kongpob sembrava davvero... Triste?
"Q...quindi non ti piace? Posso cambiare o... È un no?" Chiese il piccolo titubante ed Arthit quasi non ci credette.
"Come puoi anche solo chiedermelo?! Non posso crederci che sei così meschino!" Rispose davvero arrabbiato ora.
"Meschino P'Arthit? Sai... Bastava solo un... No... Non pensavo avresti reagito così" replicò il piccolo ed il grande si sorprese, perché si sentiva in colpa?
Perché Kongpob aveva lo sguardo di uno a cui avevano appena spezzato il cuore.
Lo vide sospirare e poggiare tutto sul tavolo, prese poi una piccola scatolina, stava... Tremando?
"Volevo solo fare un passo avanti con te, P'Arthit poteva rifiutare meglio." Era una specie di rimprovero?
"Cosa c'è in quella scatola?" Chiese confuso e notò lo sguardo sorpreso del piccolo.
"P'Arthit non mi hai detto di aver visto tutto? " Replicò il piccolo non capendo ora.
"Si. Ti ho visto, con quella donna. Vi siete divertiti molto? Io mi fidavo di te!" Urlò l'ultima frase, se lo stava anche dimenticando! Era troppo preso dalla faccia triste del suo ragazzo.
"P'Arthit che stai dicendo? Non mi sembra di aver fatto qualcosa di male!" Replicò il piccolo confuso.
"Vuoi ancora mentire? Ti ho beccato! Ammetti almeno ora di avermi tradito!" Continuò volendo sentirlo con le proprie orecchie!
"Tradendo?! P'Arthit perché dovrei farlo?! Con May poi!" Rispose sempre più confuso Kongpob.
Arthit stava per rispondere a tono quando sentì quel nome...
"Perché sei arrivato in ritardo tutta la settimana?" Chiese non fidandosi ancora.
Lo vide sospirare e sedersi nella sedia...
"Non ci credo... Quindi ho ancora speranza?" Borbottò e sembrava molto più sereno ora.
"Kongpob, ho bisogno di risposte..." Si rese conto di sembrare un bambino quasi, la sua voce lo stava tradendo.
Il piccolo si avvicinò a lui e gli prese una mano, poggiò quella piccola scatola sopra questa.
"Sai P'Arthit, volevo fosse tutto perfetto, in realtà May è venuta con me solo due volte, ho girato molti negozi solo per cercare questo.
Non volevo dirti nulla perché volevo farti una sorpresa o forse perché avevo paura." Spiegò dolcemente ed Arthit si sentì più tranquillo, aprì quella scattolina e trovò due anelli.
Né prese in mano uno, era sempile, argento come quello che aveva regalato lui quando il piccolo sarebbe dovuto andare in Cina.
"So quello che pensi, in realtà è lo stesso, non sono riuscito a trovare niente di più bello... Quello di P'Arthit era già fantastico e allora May mi ha consigliato un altra cosa, guarda dentro l'anello." Spiegò dolcemente il piccolo ed Arthit lo fece.
C'era un incisione "0062&0206" i loro numeri...
"Volevo scrivere i nostri nomi, ma ho pensato fosse più unico così... Questi anelli sono la mia promessa... A sposarti.
Vuoi sposarmi P'Arthit?" Il grande notò come Kongpob parlò molto velocemente, sorrise sapendo fosse il nervoso.
Lo guardò negli occhi, lui credeva di essere tradito ed invece...
"Mi vuoi davvero? Ti stavo per lasciare perché pensavo di essere tradito." Rispose ora titubante.
"P'Arthit mi stai chiedendo se ti voglio dopo che hai pensato solo a me? Dopo che ti sei accorto subito che stavo nascondendo qualcosa? P'Arthit tu davvero non vedi quanto sei dolce e adorabile vero?" Replicò il piccolo guardandolo con dolcezza.
Il grande allora sorrise, lo prese per il collo e lo baciò, era così sereno che non poteva trattenersi.
Kongpob ricambiò subito con gioia, sapeva che questa era la sua risposta, ed era un si.

Arthit stava ancora guardando gli anelli quando Kongpob ritornò dal bagno, sorrise e prese un quaderno dalla sua borsa.
Lo diede ad il grande, che curioso lo prese subito aprendolo.
Notò solo una lista e dei nomi sbarrati.
"Cosa è?" Chiese non capendo, Kongpob lo abbracciò da dietro e ridacchiò.
"La lista dei negozi, voglio essere sicuro che P'Arthit non si perda se dovrà cercare dov'ero" lo prese in giro ed Arthit lo guardò male.
Lo sgridò ma in realtà non riusciva a non sorridere, soprattutto nel vedere quanti nomi c'erano in quella lista.
"Kongpob!"

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