La stanza era piccola, ma c'era l'essenziale per pernottare in tutta tranquillità.

Un letto comodo, un comodino con annessa abatjour, una scrivania ai piedi del letto, al muro un armadio a due ante e un terrazzino.

Marinette si avvicinò alla porta finestra osservando la luna e l'aprì.

L'aria fresca che proveniva dalle montagne la investì facendola rabbrividire per qualche secondo.

Adrien si avvicinò a lei e le frizionò le braccia nude cercando di riscaldarla.

"Freddo?"

"Ora non più" Usò le sue braccia come una coperta.

Adrien non si staccò dall'abbraccio, ma rimase in quella posizione che gli dava pace e serenità.

"Perché sei qui, Marinette?'" Le domandò di nuovo.

La corvina si voltò, e le braccia di Adrien continuavano a cingerle le spalle.

"Per te." Avvicinò il volto al suo ancora di più finché entrambi potevano sentire i reciproci respiri e Marinette appoggiò le sue labbra contro quelle morbide e invitanti di lui.

Una scossa di piacere gli partì dal cervello fino a morire nel basso ventre.

Adrien rispose al bacio stringendo Marinette ancora di più e costringendola a far aderire il suo corpo meraviglioso a quello di lui.

Marinette infilò le mani dentro quei fili d'oro manovrandogli la testa esattamente come voleva.

Adrien continuava ad accarezzarle la schiena fino a fermarsi quasi d'istinto sul gluteo sodo e perfetto, aveva sempre sognato di farlo, sin dal primo momento che l'aveva incontrata.

La tuta da combattimento aveva il potere di lasciare poco spazio all'immaginazione, ma mai avrebbe pensato che un giorno avrebbe potuto mettere le mani sul suo corpo con tanta audacia.

Marinette sorrise e lui lo percepì.

"Scusami, non so cosa mi è preso, milady!" Si staccò dal suo volto e di conseguenza da lei facendole emettere un grugnito di disappunto.

La corvina si portò di nuovo le braccia di Adrien dietro la schiena, esattamente dove dovevano stare.

"Non scusarti, chaton..." Riprese il bacio, e questa volta dischiuse la bocca e con la lingua accarezzò le sue labbra.

Anche Adrien fece lo stesso continuando ad accarezzare ogni centimetro del corpo di Marinette.

Non riusciva a fermarsi, e i singulti della ragazza non aiutavano, anzi, gli dava la carica per continuare e la percezione che quella era la direzione giusta.

Adrien si staccò dalla bocca per continuare a lasciarle scie infuocate sulle guance e sul collo, risalì nuovamente quando si accorse di stare scendendo un po' troppo, e la linea dei seni di Marinette era troppo vicina, invitanti nonostante tutto.

Marinette spostò la testa per lasciargli campo libero mentre con infilava una mano ancora dentro i suoi morbidi capelli.

Voleva di più, ma si vergognava a chiederglielo.

Adrien la sollevò da terra prendendola per i glutei, un gesto che la sorprese, anzi che sorprese entrambi, perché ormai il corpo del bel biondino, preso dalla frenesia del momento si muoveva da solo.

Si guardarono per un breve momento negli occhi.

Nessuna esitazione, ma solo un sorriso sghembo e malizioso su entrambi i volti.

Marinette abbassò la testa a livello di Adrien e lo baciò per l'ennesima volta, ormai non contava più quanti gliene avesse dati.

Adrien l'adagiò sul materasso in una posizione più comoda e più consona al momento che stavano per vivere.

Ricordati di meWhere stories live. Discover now