- 𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 6 -

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                              Gli amici di Tutore

" • Tutore è una ragazza(?) Che vive con me sempre.
• Dice che noi quando sogno finisco in 100 m² di casa;
• La roba da mangiare è stranamente commestibile;
• Tutore non sa come si chiama;
• dimentico tutto ciò che sogno;
• a Tutore non piace quando gli fisso il seno;"

In circa una settimana questo è quello che aveva scritto. Un po' si vergognava uno scrittore come lui a dover leggere questi appunti così assenti di grammatica e in parte di senso.
Però era arrivato il momento. Era arrivato il momento di rivelare alla bella ragazza che il suo piano stava funzionando. Per fare più effetto sorpresa, infatti, aveva fatto finta di non ricordare niente.
Voleva essere adrenalinico per il momento, ma non poteva, doveva rimanere calmo per potersi addormentare.
Quella sera era solo in casa. La stanza sembrava più profonda e vuota senza Greece, anche più silenziosa.
Spense la lampada e ripeté sta se e se

- David. Ricordati. Devi. Ricordare. -

E dopo un sospiro prese sonno.

E di nuovo in quella stanza. Quel cubo grigio con il suo letto con le lenzuola sempre pulite.
Si dimentico però di ricordare che prima di alzarsi doveva aspettare qualche minutino per riprendersi.
Quando si alzò ebbe le vertigini e vide tutto sfocato.
Quel giorno Tutore non stava cantando come faceva di solito.
Si sentiva ubriaco o fatto di qualche droga visto che le emozioni arrivavano prima delle sue azioni.
Uscendo dalla stanza sbirciò nel corridoio.
Si aprì una porta, ed uscì una sagoma sfocata rosea che man mano che usciva era più lunga, dopo essersi ripreso un po', realizzo che si trattava di una gamba, anzi, della gamba di Tutore.
Come già detto, divenne rosso e caldo come l'inferno prima di realizzare la situazione.

- Tutto bene..? -

David realizzo anche di essere accovacciato a terra, rosso come un pomodoro, con le mani in faccia mentre emetteva un leggero stridulo di timidezza.

Provò a stento ad alzare gli occhi.
Tutore non era completamente nuda ma aveva un leggero asciugamano bianco a partire da sotto le ascelle fino alle coscie.

- I-io n-non -

- oh..eemm.. non ti preoccupare, io sono Tutore e non voglio farti nulla di strano...stavo solo facendo la doccia -

Ormai per l'imbarazzo aveva anche dimenticato di dirgli il funzionamento del suo piano.

- s-si.. m-me ne v-vado -

Lei ancora più stranita girò l'angolo ed entrò in una stanza con una targhetta:

"Stanza armadio"

Sembrava che avessero cambiato solo "cabina" in "stanza".
David prese il sospiro più profondo della sua vita.
Corse giù a prendere un bicchiere d'acqua.

- Scusami per l'inconveniente di prima -

Tutore uscì dalla stanza e lo raggiunse.

- Io sono Tutore, tu ora nel tuo mon- -

- Si, si lo so chi sei non c'è bisogno -

Rimase paralizzata con gli occhi spalancati.

- cosa...? -

Non era per niente la reazione che si aspettava. Si aspettava che dicesse tipo "Oh mio dio il tuo piano funziona!! Scusa se ho dubitato di te!!" .

- come è possibile... -

Continuava a balbettare cose simili.

- Tutto bene Tutore? -

Disse quindi lui.

- S-si cioè, n-no.. come fai a ricordarti di me?! -

Quindi dovette così spiegare in poche parole tutto il piano. La reazione di tutti e due però non cambiò.

- La Repubblica non lo deve venire a sapere... -

Disse piano Tutore.

- cosa? -

- La Repubblica. La forma di governo che comanda tutti. La grande Repubblica. -

Non sembrava però dirlo con entusiasmo. Quindi David decise di "indagare" facendo più domande.
Le risposte di Tutore erano sempre le stesse "non ti preoccupare" "la Grande Repubblica" e di nuovo la spiegazione sul funzionamento del Controlla Sogni.
David pensò che, come sempre, doveva fare tutto da solo.
E a pensare a questo gli tornò in mente il fatto accaduto 15 minuti prima.

- s-scusami Tutore(?) Ma vorrei chiederti una cosa per l'inconveniente di p-prima... -

- chiedi pure -

- quanti anni hai? Perché non vorrei altri "problemi" -

- I tutori, quando entrano in servizio, automaticamente smettono di invecchiare sia fisicamente che psicologicamente. Per rispondere alla tua domanda, ho diciassette anni e mezzo. -

David si sentì morire dentro. Voleva scomparire per sempre e morire. Tutore è minorenne e lui l'aveva quasi vista nuda.
Cercava in tutti i modi di smettere di pensare alle cose più erotiche che gli venissero in mente.

- Tutto bene David? Sei tutto rosso... -

- SI, SI TUTTO BENE NON HO NULLA -

Come ogni giorno andarono a mangiare. A lei sembrava non importare, anzi, ridacchiava ripensando alla reazione di David.

- NON C'È NIENTE DA RIDERE SMETTILA. SAREI POTUTO ESSERE UN PEDOFILO -

Il cuore gli batteva all'impazzata. Non riusciva ad inforchettare il cibo.

- oh giusto. David non ti devi preoccupare per prima. Tanto io non mi sono offesa, hai già una fidanzata e dimenticherai tutto. -

Ancora non aveva capito che lui avrebbe fatto di tutto per ricordare e che non serviva a niente ripetere "tanto dimenticherai" perché ormai aveva già trovato il modo per evitarlo.
Cercò di dirglielo in modo aggressivo per metterglielo bene in testa.

- capisco... Però non devi farlo capire. PER NESSUNA RAGIONE, sennò ci rimetti tu e la mia incolumità. Fai finta di essere come tutti quindi di dimenticare tutto sempre. -

David, naturalmente, dimentica tutto ciò che fa ma grazie ai suoi appunti riesce a riconoscere la situazione ma non capiva una cosa.. a chi doveva dimostrare di saper dimenticare? Alla Repubblica? O Tutore conosceva altre persone?
Provò quindi a chiederglielo.

- Domani è la seconda domenica del mese quindi usciamo insieme così ti faccio conoscere i miei amici visto che, a quanto pare, te li ricorderai. -

Provava un senso di euforia al pensare di "uscire con lei" e un non so che di forte gelosia al pensiero che Tutore avesse degli amici.

Dopo gli spiegò che solo due volte al mese possono andarsene temporaneamente dalla "casa" per uscire "all'aria aperta", però tutore ha la responsabilità su di lui quindi gli raccomandò di "non farsi male, scappare o toccare cose sospette".

Dʀᴇᴀᴍʟᴀɴᴅ - Lᴀ ᴛᴇʀʀᴀ ᴅᴇɪ sᴏɢɴɪWhere stories live. Discover now