XIII. SCUSA PER TUTTO

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"E avere un po' di pace che ora non ho
E luce nei miei occhi che ora non ho
Una direzione giusta che ora non ho
Che ora non ho, oh"
«uNa DiReZioNe giUsTa», Neffa ft. Tha Supreme

Chiyo ha perso completamente la concezione del tempo. Non ha idea di quanto sia passato da quando ha finito il secondo bicchiere e, francamente, non le interessa nemmeno saperlo.

Le lacrime si sono fermate da un po' e i suoi respiri si sono fatti più regolari. L'alcool è in circolo e, a causa di esso, la sua percezione dell'esterno è scombussolata.

Non sente nemmeno la porta aprirsi.

<<Takahaki>>

<<Cosa vuoi?>> domanda fredda, senza guardare in faccia Sakusa. <<So che ti ha mandato Komori, digli che sto bene. Torno a casa da sola>>.

<<Non mi ha mandato lui>> sospira il corvino, rimanendo a distanza. <<Quanto hai bevuto?>> le chiede velocemente.

<<Niente>>

<<Ti sei fatta due shot di superalcolici a stomaco vuoto>> la corregge, serio.

<<Se sei venuto qui per rompermi il cazzo e basta puoi anche andartene, non sono dell'umore>> ringhia Chiyo, stringendo i pugni lungo i fianchi.

<<Sei davvero irritante, Komori aveva ragione>> sbuffa il ragazzo, rimanendo in piedi poco distante dalla sua amica.

Lei resta in silenzio, guarda a terra. Sa di non essere al top della lucidità e sa di aver reagito male, molto peggio di quello che si aspettava.
Forse è davvero una persona con cui è impossibile andare d'accordo, forse quelli che la additavano come "strana" avevano ragione, dopotutto.

<<Ti porto io a casa>> le dice, di nuovo apparentemente calmo. Chiyo alza la testa di scatto e lo guarda sbigottita.

<<Assolutamente no>> si lamenta lei, <<non ci voglio andare a casa con te>> continua, come una bambina che non vuole abbandonare il parco giochi.

Sakusa risponde solo con un sospiro profondo <<Non fare la difficile>>.

<<Perché ti interesso così tanto? E soprattutto, perché proprio ora? La mia scenata ti ha fatto così tanta pietà? Davvero? Prima cos'ero? Una tipa a caso che ti rivolgeva la parola ogni tanto? Forse si, sai?>> si lamenta Chiyo, stringendo i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.

Il ragazzo vicino a lei non risponde. Sa che questo monologo straziante è dovuto agli effetti dell'alcool.

<<Da sola sto bene, benissimo, non ho bisogno né di Komori, né di te e nemmeno di Ayame.>>

Di nuovo, rimane in silenzio. Per qualche istante, anche Chiyo si tranquillizza. Respira in modo un po' affannoso e stringe i pugni, ma sembra star riacquisendo un minimo di calma.

Sakusa sta per porgerle una mano quando lei scoppia inaspettatamente a piangere.

<<Perché?>> chiede tra i singhiozzi <<Perché io non sono come lei? Perché non sono come gli altri? Perché sono io?>>

HALF | Sakusa KiyoomiWhere stories live. Discover now