Cap 6- La caccia

0 0 0
                                    

“Cosa hai scoperto da quei documenti?” Chiese Tempo.

“Nulla di interessante. Quelli contrassegnati di giallo sono schede di arruolamento. Quelli in verde sono missioni, i viola sono esperimenti.” Disse Morte indicando ogni volta indicando la sezione di cui parlava.

“Esperimenti? A che proposito?”

“Armi, pozioni, incantesimi, ma anche diete e test atletici. Sembrano appartenere tutte le categorie a questa farsa, non solo la seconda.”

“Persino la prima?” Annuí mentre sfogliava i vari fogli.

“A questo punto non mi stupirei se continuando a leggere dovessi trovare anche degli umani. Per lo più sembra un grande buco nell’acqua. I test a cui li sottopongono sono gli stessi indicati nelle schede gialle e i risultati sono sempre gli stessi. In oltre non tutti finiscono nella sezione ‘esperimenti’, perciò in base a cosa fanno ripetere o meno gli esercizi? Le diete spesso sono drastiche o assolutamente nocive, tanto che molti sono deceduti e tutti gli altri si sono ammalati gravemente. Insomma non credo che servano delle ricerche per scoprire che il veleno nuoce alle persone. Per non parlare di armi che non provocano danni e gli incantesimi che si concludono con un bel niente. Le pozioni sembrano essere create senza senso. Provano a mischiare ingredienti a caso per vedere poi cosa esce fuori. Queste ricerche sono costate tante vite e tantissimi soldi, ma sembrano essere state fatte solo per curiosità o divertimento.”

“Lyp tu ne sai qualcosa?” Intervenne Ranahsh per la seconda volta.

Sembrava a disagio nel rispondere, ma lo fece comunque. “A dir la verità io non ne so molto di tutto questo. Mi occupavo di altre faccende. Ma una trentina di anni fa sono venuta a conoscenza della morte di molti soldati a causa degli esperimenti. Quando chiesi spiegazioni a David, lui liquidò la questione dicendo che una reazione chimica non programmata aveva causato un'esplosione e di conseguenza tutte le persone nel laboratorio che erano presenti al momento dell’accaduto erano saltate in aria e perciò decedute. Venne classificato come un tragico incidente e nessuno si pose domande al riguardo. Neanche io lo feci e dopo una settimana venni trasferita in un’altra struttura.”

“Credo che se questo non sia un’ammissione di colpa, è sicuramente sospetto.” Concluse Morte preoccupata e perplessa.

“Sì, è così. Avevo sentito delle voci riguardo questi test. Si diceva che fossero per vedere se l’organismo con il passare del tempo e delle generazioni si rafforzasse, ma non gli avevo mai dato credito perché non credevo fossero fondati su qualcosa di concreto. Ora non saprei più stabilire con certezza se sono false. Tutte queste ricerche ossessive sembrano voler dimostrare qualcosa, forse proprio quel che ho sentito.”

“Come vogliamo procedere?” chiese esausta. Sembra assurdo, ma anche la morte si stanca e nell’ultimo periodo lo era spesso. La missione sembrava infinita, ad ogni ostacolo superato si scoprivano nuovi segreti e nuovi problemi allontanando sempre di più la meta. Forse avrebbero dovuto concentrarsi solo su un obiettivo e una volta sistemato quel punto avrebbero potuto vedere se fosse necessario intervenire ancora nelle altre faccende e formulare un altro piano.

Nessuno rispose alla domanda, ognuno era perso nei propri pensieri così diede voce ai suoi, perlomeno avrebbero iniziato a condividere le preoccupazioni.

“Proporrei di focalizzarci sul problema più pressante e poi vedere cosa ne resta degli altri.”

Di nuovo gli sguardi erano posati su di lei. Poteva avvertire la loro confusione e stanchezza, non si sarebbe stupita se l’avessero abbandonata tutti in quel momento, quasi era tentata di farlo anche lei.

Una dolce MorteWhere stories live. Discover now