𝑳'𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝑻𝒆𝒓𝒓𝒆𝒔𝒕𝒓𝒆

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14 settembre 2016

La famiglia Cooper soggiornava tranquillamente in giardino guardando il laghetto che si affacciava proprio davanti alla loro tenuta.

I due più piccoli della casa giocavano ad acchiaparella, rincorrendosi l'uno con l'altra.

Sembrava una delle tante domeniche in famiglia,una giornata solare, con un caldo afoso, nonostante sapessero che era già settembre.

La madre dei due bambini iniziò ad urlargli di stare attenti, poiché stavano per cadere nel laghetto, mentre si lasciavano la palle, che per poco non colpì in pieno viso Jemily Cooper.

Nel frattempo i fratelli più grandi si radunarono attorno alla madre, Siena Cooper.

Ella era una donna bellissima, aveva ancora con sé la giovinezza che portava dai suo 30 anni.

Francisco Cooper, il fratello più grande tra i tanti.
Era il più responsabile, teneva all'ordine in questa famiglia e portava rispetto, onorava e obbediva al padre.

Armond Cooper, se comunque padre di 11 figli, era senza dubbio l'uomo più crudele che le persone non avrebbero voluto come proprio padre.
Egli voleva un buon futuro per tutti i figli.
Voleva fargli sposare, trovargli un buon lavoro e ogni cosa che un padre vorrebbe dai suoi figli.

Ma se solo uno dei suoi tanti obblighi non venivano rispettati, Armond puniva i figli in modo violento.
Nessuno allo stesso modo, la maggior parte delle volte.

Per ognuno di loro aveva riservato una punizione speciale che poteva riguardare solo loto stessi.

Tutto ciò all'insaputa di sua moglie, la madre dei suoi figli.

Neanche i ragazzi osavano dire ciò che praticava il padre con il loro corpo e con la loro mente.

Forse perché li aveva minacciati parecchie volte.
Per moltissimi anni.

Solo uno eseguì tutti gli ordini del padre, dopo svariati anni.

Nonostante lei era una tra le più piccole donne della famiglia, ella obbediva al padre.

Ella obbediva solo perché sapeva che con tutti gli esperimenti e i lividi che aveva in tutto il suo corpo, il padre non si sarebbe fermato a così poco.

Ma avrebbe continuato all'infinito.

Lei sapeva cosa si celava in quella stanza bianca e luminosa, nella loro casa.

Era la stanza dove i figli passavano maggior parte delle loro giornate.

La stanza dove il padre li puniva.

Però aveva maggior contegno con la sua 'prediletta' e figlia prodigio.

Madeline Cooper.

-𝑷𝑨𝑺𝑺𝑨𝑻𝑶-

Qualche anno fa mi ritrovai di nuovo in quella stanza bianca e luminosa.
Avevo subito un'altro maltrattamento da parte di mio padre e dai suoi amici scienziati.
Testavano su di me.

Ogni volta la mia mante sembrava voler esplodere.
Tutti quegli aggeggi che mi mettevano in testa, per controllare le onde sonore dei miei neuroni.

Ora ero sdraiata sul lettino,abbastanza morbido, ma di certo non come quello della mia camera da letto.

Sentii la porta cigolare.
Qualcuno stava entrando.

Subito davanti alla mia vista sfuocata, per tutta quella luce che emanavano quelle lampade sulla mia testa.

A:"senti tesoro, facciamo un patto...tu ti comporti bene e io non ti userò più per i miei esperimenti, che ne dici?" Disse il padre, tranquillamente.

𝑶𝒖𝒓𝒔𝒆𝒍𝒗𝒆𝒔 || 𝑻𝒉𝒆 𝒆𝒗𝒊𝒍 𝒘𝒉𝒊𝒕𝒊𝒏 𝒆𝒂𝒄𝒉 𝒐𝒇 𝒖𝒔||Where stories live. Discover now