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Sbadiglio, stiracchiandomi. Mentre dormivo devo essermi agitata perché sento il corpo indolenzito e l'impermeabile che indosso si è riempito di sabbia.
Rimango sdraiata, le braccia semiaperte, gli occhi chiusi. «Mmmm» porto le gambe in alto e mi do lo slancio per sedermi.
Nulla è cambiato. Non so nemmeno quando arriverà la prossima nave degli ospiti, e in ogni caso senza la sua magia Le Fauci non si muoverà.
Cosa devo fare?
Cosa devo fare...
Circondo le gambe con le mie braccia e sospiro.

Cosa voglio fare?
Fisso l'ampio varco d'entrata e poi il mare. Stringo i pugni fino a far sbiancare le mani.
Mi alzo in piedi.
Prendo fiato e urlo più forte che posso:«Non sarò mai come voi!»
Mai.
Io vivrò come desidero.
Io tornerò da te.
Io cancellerò la tua esistenza.
Perché sono libera... e non voglio più scappare.

Punto le mani in basso, ai miei piedi e chiudo gli occhi. Il mio corpo viene circondato da una nube di potere, nero come la pece.
La testa brucia. Tutto il mio corpo si irrigidisce mentre la sabbia comincia a fluttuare e volteggiare.
L'isoletta trema.
«Muoviti!» Strillo, nonostante mi manchi il fiato.
L'acqua a contatto con la costa s'increspa e va a formare una scia.
Ogni secondo pare un secolo: mi sto muovendo, ma troppo lentamente.
Due lacrime mi rigano le guance arrossate per lo sforzo. Annaspo, cercando aria. Fa male. È pesante.
Ti troverò.
Ma non posso mollare.
«Mu... o... vi... t»

L'isoletta smette di muoversi poco a poco.
Con un soffice tonfo mi affloscio sulla spiaggia, madida di sudore e  scossa da spasmi.
«Non scappe... rò più» mormoro debolmente mentre perdo i sensi «te lo prometto, Mono.»

Little Nightmares: Il capriccio di VeronicaWhere stories live. Discover now